Neanche il ritorno in panchina di “Artiglio” Caja riesce a sbloccare una Virtus Roma, che al Palatiziano si arrende 90-94 a Casalpusterlengo dopo un overtime e precipita sempre di più sul fondo di una classifica di A2 che diventa ogni settimana sempre più preoccupante.

Questa volta però i rimpianti per il risultato ci sono, visto che a 33″ dalla fine, su un 82-81 per Roma creato dal genio e dalla follia di Alain Voskuil, Callahan ha avuto in lunetta i due tiri liberi che avrebbero probabilmente regalato la prima vittoria romana di una stagione che pian pianino sta invece diventando un incubo terrificante per i tifosi. L’ex giocatore di Varese ha invece maldestramente ciccato entrambe le conclusioni della lunetta, costringendo così ancora una volta Voskuil a riacciuffare in extremis un overtime messo seriamente in pericolo dall’ennesima tripla di uno scatenato, e per la verità poco marcato, Daniele Sandri ( 24 punti con 6/8 dall’arco ). Nei cinque supplementari Roma ha alzato bandiera bianca, condannata dalle stesse amnesie che avevano finora annullato nelle quattro precedenti partite, quel poco di buono visto sotto la gestione di Guido Saibene. Sempre la stessa storia: appoggi facili mancati per poca lucidità ( Maresca e Callahan ancora ), disattenzioni letali sui tiratori avversari ( 18 su 37 il bottino finale da record degli uomini di Finelli da 3 ), dormite colossali a rimbalzo ( 46-34 alla fine per gli ospiti ). Alla Virtus in questo momento mancano continuità e concentrazione,due ingredienti senza i quali ci sono poche speranze di ottenere una permanenza dignitosa tra la cadetteria. Questo verdetto in una serata dove finalmente si sono rivisti sprazzi di Maresca ( 18 punti ed una maggiore intraprendenza rispetto al recente passato ), e dove i tre “stranieri”romani hanno messo a segno 65 dei 90 punti totali della Virtus, con 62 tiri sui 79 totali della partita. Numeri che devono fare riflettere, e sicuramente lo faranno, il buon Artiglio che a fine partita ha parlato di”partita decisa da episodi,dopo tanto equilibrio.” Equilibrio rotto da un +12 Casalpusterlengo ad inizio del secondo quarto ( 27-39 ), e da un +6 Roma a 6’33 dalla fine ( 72-66 ), di una partita giocata probabilmente a ritmi troppo frenetici per la qualità tecnica presente in campo. E diventata un vero e proprio luna park nelle sue fasi decisive: dove la Virtus ha mancato il bersaglio più facile sul più bello, ed invece Casalpusterlengo ha saputo portarsi a casa l’orsetto con furbizia e maggior lucidità. Ritentare, sperando di essere più fortunati nelle prossime due partite di Agropoli e Reggio, sarà molto ma molto complicato per la Virtus Roma. Sperando ovviamente di essere sconfessati dal parquet.