Fa colto cominciare un pezzo con una citazione latina? Non so e non mi interessa: la citazione c’è perché ha un senso, perché in questa fine/inizio d’anno, approfittando dello stato d’animo che uno può avere dopo un messaggio che ti comunica la dipartita precoce di un collega di microfono ai tempi della radio, viene voglia di tirar fuori tutto quello che rode e che non va giù. Perché questo collega non era neanche uno dei miei preferiti, per usare un giro di parole, però non è giusto andarsene comunque così presto, con tanti momenti ancora da vivere con i propri cari e con la propria vita.

Cosa c’entra col basket e con la televisione? Ora ci arrivo. Il basket per me e per molte persone con le quali lavoro è professione ma anche (direi sopratutto) passione e un gran pezzo di vita. Diverse origini per ognuno di noi, diversi viaggi nella vita, diversi impegni, ma comunque un oggetto comune, che gira attorno ad un canestro appeso a 3 metri e 5 cm ed una palla che deve fare la sua parte. Il fatto che questi colleghi siano alcuni molto amici e altri molto meno non toglie nulla al rispetto reciproco  e quello che tutti abbiamo per questo lavoro. Nonostante budget molto lontani da quelli del calcio, stiamo cercando di dare il migliore dei risultati possibili agli appassionati/abbonati, nostro unico fine. Se a volte c’é qualche sbavatura, inesattezza o simili, probabilmente capita per troppo entusiasmo e non certo per trascuratezza, e comunque me ne scuso per primo, come qualche “sporcatura” nella regia, anch’essa capitata per il desiderio di proporre qualche cosa, qualche emozione in più. Questo in risposta ad alcune cose percepite in una certa area web dove, dopo avere cantato Osanna per il ritorno di Sky sui parquet nazionali, si torna a fare il tiro al piccione sui protagonisti di questo ritorno. Particolare aumento degli stormi di avvoltoi dopo la “reunion” Tranquillo-Buffa, prodotto che avrebbe funzionato ovunque: televisione, radio, fax, giornali, web e questo evidentemente dà fastidio. Poi stanno tornando quelli dei numeri: il basket su Sky fa pochi ascolti, eccetera eccetera… A parte che il sistema di rilievo è ancora quello datatissimo di Auditel e nessuno si sogna di tornare alle (sicuramente più costose ma più veritiere) valutazioni di gradimento gestite da società di ricerche di mercato.

Poi ci si dimentica le numerose repliche che ogni partita ha all’interno dei palinsesti sportivi di Sky, cosa che moltiplica gli ascolti, a volte generando ascolti superiori alla prima diretta. Insomma, se il basket lo fa un solo soggetto non va bene, se va in onda su più reti, non va bene, se lo fa Tizio, non va bene perchè non è capace, se lo fa Caio non va bene perché tifa quella tal squadra, se lo fa Sempronio nemmeno perché è antipatico… Fare pace col cervello ragazzi, qui non c’è campanile, si lavora di squadra. Magari non tutti i tuoi compagni di squadra ti stanno simpatici, ma fanno parte della tua squadra evsi gioca assieme. Il movimento del basket è una squadra: giochiamo assieme! Buon Anno.