In una settimana tre partite su quattro nei campi televisivamente più difficili del campionato: PalaBigi a Reggio Emilia, Taliercio a Mestre (Venezia) e il Pentassuglia a Brindisi. Se n’è già scritto diverse volte e sottolineo che la valutazione è relativa a come si lavora per far vedere a casa le partite non sulle squadre, città e tifoserie: ci mancherebbe altro.

Il primo, campo storico a Reggio Emilia come unico cambiamento, peraltro richiesto da Tele+/Sky qualche contratto fa, vede il ribaltamento della posizione delle panchine e un (molto) parziale oscuramento delle vetrate che nelle partite giocate di giorno mette in serie difficoltà televisione e giocatori con baffi di luce, modello luce divina nel film “Dieci Comandamenti”. Le telecamere fuori posizione, le luci sbilanciate e insufficienti rimangono: metà campo più illuminato dalle luci più vicine a causa del soffitto più basso e l’altra metà sottotono per il motivo opposto.

Il Taliercio, paradossalmente, adesso che gli hanno rifatto il look, ha più problemi di prima. La vecchia postazione delle telecamere era su un castello di tubi innocenti (quelli dei cantieri, per capirci), ma era ad una quota tale da vedere tutti gli elementi del campo: linee laterali, arco da tre punti, piedi dei giocatori ecc. Post ristrutturazione visivamente è molto più piacevole però con un piccolo problemino: né la linea laterale, né parte della linea del tiro da tre e i piedi dei giocatori si vedono. Il tutto non aiutato da tabelloni pubblicitari montati a sfavore di telecamere.

Il Brindisino PalaPentassuglia invece è il più nuovo dei tre ma ha il problema opposto: luminosissimo grazie ad un impianto luci nuovissimo (lo sponsor Enel…), però ha ancora un finestrone non oscurabile col solito problema delle partite diurne. A causa delle modifiche fatte per essere a norme per capienza sono state messe sedie ovunque, anche dietro le colonne e le due telecamere principali sono su un terrazzino altissimo e molto ripido, con le linee del campo quasi oscurate dalle passerelle aggiunte per i nuovi posti a sedere. Le telecamere sotto canestro spesso devono “discutere” con chi occupa le sede praticamente a ridosso dei canestri (che già vedono mezzo campo) e così via.

Disastro? Invece no. Tre partite una più appassionante delle altre, combattute e intense. Questo perché il basket è uno sport meraviglioso. Pensate se gli impianti fossero allo stesso livello del gioco…