Secondo il titolo di un noto film hollywoodiano, dovremmo dire che l’Uomo della Pioggia è proprio lui.

Lui l’uomo dei soldi: Adam Silver, Commissioner NBA. Ha portato l’Associazione a espansione e fama mai raggiunte prima a livello mondiale. Il calcio è ancora il linguaggio sportivo più diffuso ed immediato al mondo, ma nessuna Lega, evento, Campionato per clubs o nazionali, può lontanamente paragonarsi alla NBA nel suo complesso. Solo le Olimpiadi sono di più. Nessuno e niente guadagna o fa guadagnare come la NBA. Ciononostante, la figura dell’uomo alla guida è sempre soggetta a critiche, e Silver non sfugge alla regola. Chi ha visto le Finals, sa che non si sono svolte solo sulle tavole. Chi ha visto la Draft Night, ha sentito i fischi che dalle gradinate dei fans partivano ogni volta che lui appariva on stage. E, nonostante sia fondamentale la sua opera nell’aver saputo far guadagnare all’Associazione il nuovo faraonico contratto televisivo, ci sono state subito critiche e dispute sulle percentuali in cui ripartire i nuovi dollaroni tra franchigie e giocatori.
Pur essendo sempre sorridente e diplomatico, non è uomo che si lasci sfuggire le occasioni per decidere o per esprimere la propria idea. Andremo ad osservare le motivazioni e le conseguenze delle sue ultime tre più importanti dichiarazioni e decisioni.

ALL STAR GAME 2017: NON A CHARLOTTE.
Lo Stato del North Carolina, a guida Repubblicana (ed è solo la quarta volta dal 1897), ha promulgato nel marzo scorso una legge, nota come House Bill 2, che è fortemente lesiva dei diritti acquisiti da parte della comunità LGTB: impone che, nel NC, bagni, spogliatoi e altri simili locali debbano essere usati dalle persone secondo il sesso che è scritto nel loro certificato di nascita, a prescindere da qualunque eccezione possibile o immaginabile. Fortemente criticata in quasi tutti gli USA, la norma è passata per ora alla storia come “the most anti LGBT law in modern times” (NYT): il motivo vero della discussione è che nel processo di varo della legge è cambiata anche la norma statale per la definizione del sesso, che ora è: “la condizione fisica (!!, ndr..) dell’essere maschio o femmina secondo quello che è stabilito dal certificato di nascita”. E’ evidente la polemica scatenata da quel riferimento alla mera sfera fisica. Per questa ragione, essendo da sempre molto sensibile alla tutela e alla definizione dei diritti delle minoranze, fin da Marzo la NBA, nella persona del suo Commissioner, aveva ipotizzato il trasferimento dell’ASG via da Charlotte, per evidente “incompatibilità” della norma con la sensibilità dell’Associazione. Dopo un periodo di attesa, colloqui e tentativi, la rinuncia a Charlotte è stata di recente ufficializzata. Secondo i rumors, New Orleans sarebbe in testa tra le nuove città papabili, ma non è la sola.

HACK-A-PLAYER
Lo aveva detto, è successo. Silver aveva annunciato cambiamenti nella regola del fallo sistematico sui tiratori scarsi ai liberi. Ora il testo dice che: il protocollo degli ultimi due minuti è esteso a tutti gli ultimi due minuti di qualsiasi quarto. Il giocatore falleggiato avrà quindi un tiro libero (che sbaglierà..) e la sua squadra avrà la palla. Una sorta di “8 minutes protocol”, insomma. Una soluzione un po’ pilatesca, che non necessariamente influenzerà o migliorerà il punto che Silver desiderava migliorasse: evitare che le gare diventassero una lunga processione di tiri liberi sparati dai più scarsi al mondo nella specialità.

I “SUPERTEAMS”
Silver, dopo la firma di KD con Golden State, ha detto di non amare troppo l’idea dei “superteams”. Ma la scelta di KD, eccessivamente criticata per essere poco coraggiosa, rimane la scelta personale di un lavoratore in grado e in diritto di scegliere il miglior ambiente di lavoro, secondo lui. E non regge nemmeno che la firma di Durant sia figlia dell’innalzamento del Salary Cap dovuto al nuovo contratto televisivo. KD non è il giocatore più pagato, né per stipendio single season né per media annuale di stipendio. Lo precede Mike COnley, che ha una media di 30.5 MM$, e per la prossima stagione lo appaiano lo stesso Conley e Al Horford: tutti e 3 guadagneranno 26.5 MM$. La vera pacchia, con il nuovo contratto, si è aperta per le figure medie e scarse, come testimoniano i 16 MM$ che prenderà il Timoteo Sbagliato, e come testimoniano i ben 22 che andranno sul conto di Chandler Parsons, Mister Grande Speranza Bianca mai esplosa, i 23 che Atlanta darà a The Big Loser Howard, o i 20 che Charlotte verserà a Batum, che è forte, ma non vale “solo” 6 MM meno di KD. L’esplosione dei contratti delle figure medie è un elemento che, presto o tardi, influenzerà la NBA, e non in positivo, secondo noi. Ci attendiamo che dietro alla frase “non amo l’idea dei superteams” si nasconda il vero progetto di Silver sulla questione, e che tale progetto vada proprio nella direzione di evitare che le franchigie si tirino da sole il collo per pagare giocatori non davvero determinanti.