Da sempre mi piace arrivare al palazzetto con notevole anticipo sull’inizio della partita, quando ancora il silenzio avvolge le tribune dalle quali poi arriveranno le voci, i cori, le incitazioni dei tifosi.

La presidentessa, oggi, è seduta nella zona giornalisti immersa nel suo smartphone, non la disturbo anche se avrei mille domande da porle, molte delle quali sul futuro prossimo della Leonessa, lei mi intravede e mi saluta con il suo solito sorriso; ricambio e la lascio ai suoi contatti, al suo lavoro/passione.

Oggi entra in campo per primo, le luci del palazzetto sono ancora spente, saluta gli addetti all’allestimento del campo, che stanno ultimando il loro lavoro, riscalda le caviglie utilizzando il materassino di protezione della struttura del canestro; ha l’aria timida di chi non è abituato a riflettori e interviste. Mi presento e gli chiedo se mi racconta qualcosa di lui.

Basket ed università questo è Giacomo Jack Maspero, gioca nella Leonessa e frequenta ingegneria civile al Politecnico di Milano. Si divide tra allenamenti con la palla a spicchi e esami non certo semplici. Ne mancano otto, poi la tesi per la laurea triennale, seguirà la specialistica ma deve ancora decidere l’indirizzo. Cosa farai da grande, gli chiedo, continuerai con la pallacanestro? Sorride, anche con gli occhi, segno di una grande passione nel cuore. Pensa al presente ma costruisce anche un futuro, a 22 anni, allenarsi da professionista e studiare da pendolare è segno, oggi più che mai, di grande maturità.

Oggi a Brescia il ritorno di Michael Jenkins, ospite d’onore e accolto con grandi ovazioni e cori da parte dei tifosi. Grande giocatore e signore del basket. Saluta tutti, si presta a foto, autografi, abbracci e anche al tiro dalla metà campo durante l’intervallo della partita insieme ai partecipanti, estratti dal pubblico, al fireball.

La partita inizia con la contesa e il primo canestro di Imola a cui segue la prima bomba della serata di Slay.

Gli emiliani tengono testa per tutto il primo quarto e i primi minuti del secondo quando, dopo la schiacciatona di Slay la Leonessa inizia ad allungare fino al divario con il quale chiude una partita già scritta.

Con il terzo quarto i limiti di Imola si vedono tutti anche se il carattere è di chi non ci sta, malgrado tutto, ed essere indicata come la cenerentola del campionato. Lottano come riescono e finchè il fiato li sostiene.

Brescia gioca gli ultimi 4 minuti senza americani e coach Martelossi oggi, lascia grande spazio ai giovani Maspero e Procacci che lo ripagano della fiducia con una buona prestazione entrambi dando il massimo su ogni pallone. Anzi, Maspero da più parti viene indicato anche come MVP della partita.

Ad un minuto tondo dalla fine della partita Martelossi si siede e molla la presa che fino a quel momento aveva chiesto ai suoi. Malgrado il divario aumentasse con il passare dei minuti il coach ha preteso per tutta la durata della gara la massima concentrazione da parte di chi era in campo, una sorta di prova di tenuta in vista delle prossime tre gare che attendono la Centrale; Già domenica prossima a Verona la Leonessa è chiamata a non deconcentrarsi neppure un attimo pena compromettere il già arduo percorso verso i play off.

Basket Brescia Leonessa – Andrea Costa Imola   83 – 45

(19-17; 17-12; 23-9; 24-17)

BRESCIA – Bushati 12, Slay 16, Procacci 2, Rinaldi 10, Loschi 7, Fultz 8, Di Bella, Cuccarolo 2, Giddens 15, Maspero 11. All. Martelossi

IMOLA – Maccaferri 11, Gorrieri , Poletti 13, Folli, Sedioli, Ciampone, Niles 8, Bianconi 6, Mancin 7, Iannone. All. Vecchi.

in chiusura voglio dedicare ad Alessandro Maccaferri (maglia numero 4 di Imola) 19 anni appena compiuti, i miei personalissimi complimenti per la partita e la grinta che ha dimostrato ma, anche per aver accettato di raccontarmi, a fine partita, sia il suo percorso cestistico (la scorsa stagione giocava in DNC) sia di un particolare che durante l’incontro avevo notato: un vistoso nastro adesivo bianco sul lato esterno della scarpa destra. Alessandro candidamente mi dice che sono sfondate e a Imola non ci sono più soldi.

In tempi diversi avremmo sorriso o pensato ad una bufala, oggi io ci vedo invece una grande passione per questo bellissimo sport. La stessa che mette una presidentessa, un giocatore/studente/pendolare o un avversario con le scarpe rattoppate.