Derby d’Italia n°171 che va oltre ogni ragionevole pronostico, fornendo uno spettacolo straordinario per intelligenza tattica ed intensità; non a caso di fronte si trovavano due dei migliori allenatori italiani del momento. Alla panchina infinita dei meneghini ed allo straordinario pacchetto di lunghi di Pianigiani, Sacripanti oppone continui cambi difensivi e l’energia di Martin. Ne esce una partita a scacchi giocata sempre sul filo del rasoio, fino a quando il maggior tasso tecnico in uscita dalla panchina ed un James straordinario, permettono all’Armani di chiuderla. Onestamente sembra troppo il divario tra questa Milano ed il resto del campionato, ma la Segafredo può uscire comunque a testa altissima, conscia di aver giocato una grandissima pallacanestro per 38′.

Virtus Segafredo Bologna  79 – 88   Olimpia A|X Milano 

Parziali (16-22, 24-17, 24-30, 15-19)

La Gara

Partenza di grande intensità per entrambe le compagini, di squadra per la Virtus, griffata James per Milano: 9 consecutivi per lui, l’intera produzione offensiva meneghina dei primi 4 minuti. In questo avvio gli attacchi  riescono ad avere quasi sempre la meglio delle pur rocciose difese, ma l’intensità bianconera nella fase di ripiegamento mette in difficoltà l’Armani, che rimane aggrappata al match grazie alle magie del suo numero 2.  Pianigiani legge questa impasse ed inserisce prima Gudaitis e poi Kuzminskas per dare maggior peso e presenza sotto i tabelloni, riuscendo a scalfire la difesa bianconera e portando per la prima volta Milano avanti sul 16-17. La Segafredo subisce tatticamente e mentalmente l’adeguamento difensivo di Milano, a cui si aggiunge una partenza a polveri bagnate di Punter (0/3 dal campo) e scivola sul 16-22 di fine quarto.

La seconda frazione inizia però con l’incredibile energia di Martin, già vista mercoledì in coppa, che spezza l’inerzia meneghina con difesa e recuperi, guidando la Virtus al rientro e costringendo Pianigiani al time out immediato. L’Armani forza eccessivamente dall’arco ma torna ad oscurare il sole in difesa con le sue torri in quella che ora è una partita straordinaria per intensità e lucidità tattica. Alla mossa di Pianigiani che inserisce nuovamente Kuzminskas, risponde Sacripanti con Kravic e M’Baye, ma la meglio sembrano sempre averla i lunghi meneghini coadiuvati da Burns, immarcabile quando concentrato e da Nedovic. Incredibilmente per quanto visto sinora sono però due rimbalzi offensivi e le relative seconde opportunità bolognesi a creare un mini break (36-31), che costringe ad una nuova interruzione un Pianigiani visibilmente nervoso. In un match fatto di fiammate che mai però riescono a far fuggire l’una o l’altra squadra, si va al riposo sul 40-39.

Ad inizio ripresa la Virtus si aggrappa al duo Qvale/Martin sia in difesa che in attacco, mentre Milano risponde con Burns e James, quest’ultimo tenuto a riposo in precedenza dopo l’avvio monumentale. Bianconeri che devono però correre ai ripari quando, a 4′ dalla fine del terzo periodo entrambi gli artefici del break devono accomodarsi in panchina gravati di 4 e 3 falli. La precaria situazione bolognese (bonus esaurito dopo appena 5′ coon Milano a sole 2 penalità sino al 28′) permette all’Armani di scappare con 4 triple consecutive ed un nuovamente immarcabile James Milano rivede dapprima il vantaggio e poi allunga sul 64-69.

Inutile però fare previsioni in una partita come questa: Cournooh ed Aradori salgono in cattedra riportando subito i bianconeri in vantaggio sul 73-72, col solo Nedovic a venire a capo del rebus difensivo bolognese per i meneghini. Pianigiani estrae nuovamente dal mazzo la carta Burns, ma sono Micov ed ancora James da oltre l’arco a sospingere l’Armani al nuovo break ed è 73-80. L’intensità elevata a cui si è giocato l’intero match pesa sulle gambe e sulla testa dei protagonisti, ne ha la meglio Milano che può contare su una panchina interminabile ed un James in formato NBA.

L’ultimo minuto e trenta diventa quindi solo una lunga passerella per i campioni d’Italia in carica, ma gli applausi convinti di un palazzetto infuocato sono tutti per la miglior Virtus della stagione.

Magic Moment

Le tripla di Micov ed i canestri di James per il break Milanese che a 3′ dalla fine portano Milano da -1 a+9.

MVP

James Semplicemente immarcabile; mortifero dall’arco, chirurgico nel colorato, catalizzatore di falli ed anche sapiente regista. Partita mostruosa: chiude con 29 punti, il 70% da 2 ed il 50% da 3. Chapeau.

Numbers

Come detto le statistiche illegali di James ma anche i 5 uomini sopraindicati 25 punti segnati. Statistica estremamente importante per la Virtus, la sconfitta di misura (32-35) a rimbalzo. Sacripanti può trarre indicazioni utilissime da questoatch pur perso.