Oggi Recap convenzionale, perché vogliamo avere spazio per misurare quanti erano gli infortunati e assenti di peso di stanotte, e per quanto lo resteranno.

Erano troppi giorni che non capitava un tempo supplementare: ci hanno pensato al TD Garden Celtics e Raptors. Boston a inizio secondo quarto aveva 13 di vantaggio: è andata al riposo sopra di solo 2 pti, e a metà terzo periodo aveva 10 di ritardo sui rettili. Abbastanza costante la difesa, sono sempre presenti pause offensive spesso nefaste per i biancoverdi. A portare a casa una W importante stasera ha pensato Kyrie, che a fine terzo periodo aveva 20 pti, e finirà i 53 minuti con 43 (con 11 ass, 3 rec, 1 stoppata), compreso uno sprazzo irresistibile di 15 nei primi 8 mins del quarto periodo per indurre tutti i compagni a crederci davvero. Il tratto decisivo della gara è stato condotto da coach Stevens con Morris (11+7) al posto di Jaylen Brown (3/11 dal campo, 3/3 nei primi 7 mins, fate voi la sottrazione..) e (quasi sempre) con Baynes al posto di Horford, per rivelare chi non sta al livello dello scorso anno. Per i Raptors troppo tempo speso a protestare e troppo poco a giocare, oltre al fatto che non esiste (ancora? per sempre?) vera chimica tra il Subcomandante Lowry e Kawhi (31-15-4 con 3 rec): pare facciano davvero un possesso per uno come nocchieri. Più che di infortunio, parliamo di un recupero: prima gara davvero convincente di Gordon Hayward: 15-5-4 con 4 rec, però ce lo ricordavamo più veloce e con maggior elevazione..

Indiana batte Miami con una stoppata decisiva nei possessi finali di Myles Turner: W ottenuta quasi senza Oladipo (8 con 3/12) ma con un Sabonis Minore per niente minore (15-12-3); Lou Williams corre già per l’ennesimo titolo di Sesto Uomo, ma se la NBA volesse dare una mano di vernice nuova, ecco pronto il Lituano. Heat senza i lungodegenti Johnson e Waiters e anche senza Wade in congedo parentale (aka: forse vado in pensione). Debutto casalingo per Jimmy Butler, e W dei Sixers vs Utah: le squadre hanno giocato a chi faceva più errori, i primi a tirarsi fuori dalla spirale negativa sono stati i ragazzi di coach Brown. Embiid (23 ma 7/20) infila una tripla angolare decisiva dopo 3 padelle oltre l’arco, ma il protagonista è stato proprio Jimmy-B (28-3-7 con 12/15). Utah ha avuto 35 tiri su 88 totali da Donovan Mitchell: negativo il risultato (31 pti ma 13/35, di cui 1/11 da 3), ma ogni tanto servirebbero anche un paio di urli dal coach. Nessun infortunato tra quelli importanti nelle due squadre. Ho invece portato sfortuna al mio amato Caris LeVert: appena detto che era lasciato in pace dalla sorte, ecco il nuovo infortunio al piede, che gli costerà minimo due mesi. Nonostante la sua assenza e quella di Hollis-Jefferson (che tornerà entro una settimana) i Nets hanno interrotto la ministriscia di 3 W dei Wizards battendoli in casa: 25-4-8 di Dinwiddie dal pino. Due sorprese dei piani medi della Western Conference erano di fronte a Memphis, ospiti i Kings. In ordine di importanza MEM era senza Brooks (torna a Dicembre), Jamychal Green (forse Aprile), Rabb (influenzato) e Parsons (pensionato di lusso); SAC solo Koufos, prossimo al rientro ma non necessariamente importante nelle rotazioni. W dei Grizzlies, sempre avanti anche se mai dominando: brillano Jaren figlio di Jaren per i Grizzlies (27+6 con 4 rec e 2 stoppate) e Fox nei Kings (23-4-10, 2 rec ma 6 perse). I Knicks erano a New Orleans: 32 in ognuno dei primi tre periodi, 28 nel quarto; peccato che nell’ultimo strappo abbiano concesso ai Pelicans 41 pti, facendo infuriare di nuovo coach Fizdale per l’ennesima débacle nel momento finale. Monociglio 43-17-5 e JRue Holiday 24-4-10 nei Pelicans. Nola è una delle più bersagliate dagli infortuni: in 15 gare sono già 15 quelle saltate da uno dei 6 giocatori davvero decisivi; stanotte, dopo 9 assenze, tornava Payton, che ha giocato solo 8 mins, per il riacutizzarsi dell’infotunio alla caviglia: prevista luuuuuunga defezione. A Minnesota c’è coach Thibodeau che non rimpiange aver perso Butler e si gode sia Covington (14+5 con 3 rec, difensore e infatti immediatamente promosso in quintetto) che Darione Saric (9-7-2 con 1 stoppata e 1 recupero). Nel battere i Blazers è stata importante la giornata-sì del lunatico quanto talentuoso Wiggins (23-5-4), ma anche la bella prova senza frignare per non essere più in quintetto da parte di D-Rose (17-7-6). A Portland mancavano sia Seth Curry che Mo Harkless, ma non sono state assenze determinanti, dal momento che Lillard+McCollum hanno tirato 13/34, di cui 2/11 da 3: quando il Duo spara così storto i Blazers perdono sempre. Chicago, invece, è forse la squadra che attende il rientro di più elementi importanti o addirittura decisivi: Markkanen e Dunn previsti per Dicembre, mentre non ci sono date per il ginocchio di Portis e la caviglia di Valentine. E’ soprattutto quest’ultima a destare preoccupazioni, perchè già un paio di volte il giocatore ha provato ad affrontare allenamenti con contatto, senza trovare risposte positive né veri motivi per il persistere dei problemi. I Bulls facevano visita ai Bucks, anche loro con una infermeria piena: tra i giocatori che avevano gran spazio nelle rotazioni spiccano Henson (fuori almeno 2 mesi dopo l’operazione ai legamenti del polso) e Divincenzo, infortunio al quadricipite e fuori almeno 3 settimane. Tra Tori e Cerbiatti l’occasione persa è forse dei Tori: andati al riposo up 15, hanno beccato 46 (qua-ran-ta-sei) pti a 17 nel terzo periodo, un ritorno furibondo da parte dello Pterodattilo+Bledsoe+Middleton, che non hanno avuto pietà chiudendo la gara in 12 minuti. Il terzetto totalizza 71 dei 123 punti, 27/55 rebs e 18/28 assists, essendo quindi fonte come minimo di 107 dei punti segnati.