Sette gare nella notte NBA.

La prima in ordine di tempo era l’ultima in tema di competitività totale: Atlanta e Brooklyn si sono date almeno a comporre uno shootout per divertire con gli attacchi, raggiungendo 271 pti combinati: vince BKN che arriva a 144, con D’Angelo Russell a 32, i costanti passi avanti del Lituano Kurucs (quintetto, 11-6-4 in 28 mins) e solo 3 palle perse di squadra (il che racconta molto della difesa di ATL); gli Hawks trovano 24+12 dall’elicottero Dedmon. L’ultima, cronologicamente, era al contrario la partita di maggior prestigio: si affrontavano the best in the West (Denver) e the beast in the East (Toronto): il punto è che ai Raptors mancavano 3 giocatori importanti: Lowry, VanVleet, Valanciunas. La mancanza del Subcomandante e del suo vice rendeva TOR costretta a ricorrere alla terza pg del roster, Delon Wright; l’assenza del centro Lituano ispirava forse il coach dei Nuggets Mike Malone a spingere in campo un quintetto altissimo, con il doppio centro Jokic+Plumlee insieme a Juancho Hernangomez. Il motivo principale era però la trovata geniale del coach dei Nuggets: votare Plumlee a marcare Kawhi: il migliore dei tre PlumBros ha piedi veloci e dedizione totale, e per lui il successo era tenere un palleggio di Leonard in attesa dell’aiuto, fiaccare l’ex Spurs con il proprio fisico più potente (cosa a cui Leonard non è abituato), e fargli trovare in aiuto o sul cambio un giocatore più agile con cui fare i conti. La strategia ha del tutto avuto successo: Kawhi lo stesso 29-14-4 ma gli è stato chiuso il perimetro (1/6 da 3) e la strategia di fiaccarlo con un uomo più grosso ha pagato nel quarto periodo, quando i Raptors hanno messo insieme solo 14 pti a causa del fatto che l’assenza delle pg e la stanchezza di Leonard han tolto ispirazione all’attacco. Da segnalare che Denver nelle ultime 3 W, tutte casalinghe e contro sia OKC che TOR, ovvero quelle che al momento erano in testa delle rispettive Conference, ha concesso agli avversari solo 94.3 punti. Jokic 26-9-4 e Monte Morris (il nostro mirtillo N.1 di quest’anno) 12-4-4: se fosse stato in campo VanVleet sarebbe stata la sfida tra le due migliori back-up pg della NBA in stagione. Comprese tra Brooklyn e Denver le altre cinque gare, in cui spicca la W in trasferta dei Kings a Dallas: Joerger e Carlisle son due tra i 5 migliori allenatori della NBA, e la gara è altamente consigliata a chi ama vedere cervelli all’opera. Gran partita dei piccoli di SAC: Fox 28-3-5 con 3 rec e 1 stoppata, Hield 28-4-2 e Bogdanovic il Serbo 15-7-5; per Dallas solito Doncic stratosferico nonostante 5 perse (28-6-9 e 1 rec) e DAJ a 8+23..ven-ti-tre. Il dibattito in voga ora tra i commentatori ESPN è quale sia a parte LeBron il Laker davvero fondamentale: la risposta sta arrivando in questi giorni. Nelle ultime 6 gare mancate da Brandon Ingram i LAK sono 3-3, e nelle 3 sconfitte hanno subito di media 129: Kuzma è un giocatore enorme e molto importante, ma il ragazzo da Duke è il collante della squadra, il difensore più efficace, quello che sopperisce ai vuoti a rimbalzo ma anche in regia. Poi a L.A. oltre ad Ingram mancavano anche Rondo e Javalone: metteteci la peggiore di LBJ negli ultimi 3 anni (13-6-3 con 5/16 e 4 perse) ed avrete il KO beccato a Washington: Wall devastante con 40-6-14, 3 rec e 2 stoppate, ma a me impressiona sempre più la stagione di Bradley Beal, per completezza e leadership: stanotte oltre a 25 pti con 4/9 da 3 è stato anche il miglior rimbalzista di WAS con 12. A proposito di rimbalzi: sta crescendo bene il secondo anno degli Wizards Thomas Bryant (8+11 con 2 stoppate). Per il resto, Philadeplphia registra la tripla doppia di Ben Supremo Simmons (22-11-14) e dispone facile dei Cavs, NY perde ad Indiana che ha Oladipo a 26-8-7 con 5 rec: V-Ola ha tirato 13 volte, quindi, con il vecchio basket dell’era pre-Steph, è come avesse tirato al 100%. Infine Miami, che presumibilmente lotterà fino alla fine contro Charlotte, Washington e Brooklyn per il settimo ed ottavo posto nei PO ad Est, ha risposto alle W dei rivali battendo i Pelicans a Nola: 17+12 di Hassan Whiteside che è riuscito abbastanza a limitare il Monociglio (27+12), ma bisogna ammettere che i Pels, già non dotati di grande profondità (massimo 7 giocatori “veri”), sono davvero limitati dagli infortuni, perchè due di quei sette sono lungodegenti (Payton e Mirotic) e Randle gioca costantemente sul dolore (caviglia dx): le gare perse in totale dai giocatori basilari dei Pelicans sono già 38