La partita degli “ex” di prestigio, così si potrebbe definire la sfida di oggi tra Brescia e Veroli.

Succede spesso, nelle gare di campionato, incontrare l’ex di turno che affronta la squadra nella quale militava nella passata stagione; del resto il pianeta della pallacanestro anni duemila è caratterizzato anche da un continuo cambio di fronte causato da un desiderio di trovare compagini sempre più competitive, in grado di esaltare le singole caratteristiche, dal cercare minutaggi importanti, ma anche dall’essere condizionati da contratti per lo più di durata annuale che hanno portato anche in questo settore il vocabolo “precarietà” tanto utilizzato altrove.

Ci sono partite però, come quella di oggi, dove essere “ex” ha un peso davvero rilevante, sono ben tre membri della Leonessa ad esserlo: Joshua Giammò, Alessandro Cittadini e il G.M. Ferencz Bartocci; un “ex” ma di “vecchia” memoria invece tra le fila di Veroli: Wojciechowski

Se per Giammò e Cittadini è stato il parquet a segnare questo incontro, per il G.M. Bartocci sono state anche le emozioni della settimana, incontrare la società che per cinque anni è stata la tua casa e dove si è cresciuti professionalmente e personalmente, credo sia davvero un incontro emozionante. Ferencz sottolinea la bellezza di ritrovare oggi i suoi “ex” e poter dire: “Promessa mantenuta”; era ciò che si erano augurati lui e il gruppo dirigente prima dell’ultima stretta di mano, potersi ritrovare in una sfida di campionato anche se su fronti opposti. E’ con il sorriso e tante emozioni che il G.M. ha atteso la gara.

Del resto, ognuno di noi si è sicuramente trovato nella condizione di “ex” di qualcosa o qualcuno e un’emozione, positiva o negativa che sia l’ha certamente provata.

Di frequente viene dato alla condizione di “ex” un’accezione negativa perché si affianca ad un dispiacere o a un dolore per una “perdita”; in realtà ci sono situazioni dove essere “ex” scatena tutta una serie di ricordi di belle situazioni ed emozioni che hanno segnato le nostre vite.

Ancora: essere “ex” può essere una condizione incentivante per fare meglio della volta precedente ottenendo un risultato ancora più rilevante.

Prima Fernandez e poi Bronwlee, due tiri due triple la Leonessa ruggisce immediatamente in apertura di gara e fa capire subito chi terrà in mano le redini del gioco. A 4:42 un time out di Veroli (12-5 il punteggio) evidenzia un primo quarto con alcuni errori in difesa ma grande determinazione in attacco da parte di Brescia.

Il secondo quarto si apre sempre con una tripla questa volta di Alibegovic. Ancora qualche palla persa di troppo che però non preclude alla Leonessa di mantenere un ampio vantaggio.

A 4:23 del periodo entra Giammò che sfrutta a pieno la regola dell’“ex” e sfodera una grande prestazione con punti importanti e giocate generose in favore dei compagni; esemplare l’assist di Joshua per Loschi che mette una prepotente bomba.

Dopo l’intervallo lungo, la Centrale, si presenta con una stoppatona di Brownlee che manda in curva la palla, presa al volo da un prontissimo tifoso.

Brescia continua a dominare senza dilagare in una gara dove poteva essere una strage per Veroli, meritevole di non aver mai mollato malgrado sia stata sotto di oltre venti lunghezze per tutta la terza frazione di gioco.

Quarto periodo e altra bomba di Giammò, entrato dopo un minuto dall’inizio dell’ultimo quarto. Un susseguirsi di giocate da manuale permettono alla Leonessa di correre lontano e quando a 6:16 dal temine Veroli chiama il time out le lunghezze di vantaggio sono ormai 34. Veroli non molla, non mollerà fino alla fine, ha solo finito l’energia anche dalla panchina e quindi anche i tiri più semplici risultano imprecisi. Di contro alla Centrale entra tutto, anche quei tiri che in altre partite avrebbero avuto un peso diverso.

A 2:17 e a 1.47 dal termine della gara entrano, per la Leonessa, rispettivamente Giacomo Piantoni e Federico Ferrari due under 19, esordienti assoluti in A2, come tre turni fa, il loro coetaneo Alessio Bolis. Tutta la squadra gioca per loro con l’unico intento di farli lasciare un segno a referto, oltre il minutaggio, e, come sottolineerà poi il coach Andrea Diana, questa prima che una squadra è un gruppo unito, dove non brilla un’unica stella e la crescita è contemplata per tutti, dal giovane esordiente, all’under fino al giocatore più esperto.

Ottanta secondi per Alessio, centosette per Federico, centotrentasette per Giacomo, un piccolo assaggio, una grande gioia e gli applausi finali di tutto il Sanfilippo sono per loro.

Nel dopo gara Coach D’Arcangeli: “Siamo stati inadeguati, gara difficile se non impossibile da commentare”. Anche con un americano in più non ci sarebbe stata storia, conclude, rendo merito ad Andrea Diana e a tutta la sua squadra.”

Coach Diana, sempre con grande signorilità, afferma: “L’assenza del loro americano ha sicuramente influito. Noi volevamo essere determinati e decisi, mai domi neppure se il punteggio sul tabellone si incrementava.

Siamo un gruppo, giochiamo insieme e allenandosi con continuità per tutta la settimana i risultati si vedono. La concentrazione unita ad umiltà e costanza sono i pilastri fondamentali di questo gruppo.

In conferenza stampa anche capitan Federico Loschi, che sollecitato rispetto al suo “esserci” in squadra, confida che se per la difesa si considera ad un buon livello, ammette che deve trovare più continuità in attacco, fermo restando che rispetto all’anno scorso gli è chiesto un ruolo diverso con responsabilità differenti.

Basket forever!

BRESCIA – VEROLI   87 – 44      (27-12; 22-16; 14-9; 24-13)

Brescia: Fernandez 17, Cittadini 3 (+6 rimbalzi), Ferrari, Alibegovic 16, Piantoni, Benevelli 3 (+6 rimbalzi), Loschi 11, Passera, Tomasello, Nelson 14 (+7 rimbalzi), Giammò 8, Brownlee 15 (+8 rimbalzi).

Veroli: Savoldelli 2, Grande 8, Forte 7, Legion ne, La Torre 8, Cacace 2, Bucarelli 2, Cucci 5, Wojciechowski 4, Shaw 6.

Arbitri: Tirozzi, Capurro, Tallon