Sorride, non sta nella pelle pur ostentando calma Riccardo Paolini, coach di una Pesaro che, dopo aver espugnato il PalaTiziano, vede da vicino la salvezza. La vittoria dei marchigiani, meritata e più netta di quanto non reciti il 76-80 finale, porta la firma di Myles, uomo di punta dei biancorossi, ma anche le zampate di Musso, Lorant e Wright, regista da 13 punti e 8 assist con 6 falli subiti da una difesa che non lo ha mai saputo fermare. “Partita soffertissima, sapevamo della loro intensità e i numeri a rimbalzo lo testimoniano; le nostre percentuali offensive ci hanno consentito di sopperire a questo gap,  siamo stati bravi e pazienti nel cercare sempre l’uomo libero anche rischiando spesso l’infrazione di 24 secondi. C’è un’aria nuova, con l’arrivo di Wright e Lorant è aumentata la qualità, l’esperienza e anche il tasso tecnico”.

Scuro in volto, e non solo per la sconfitta maturata, coach Dalmonte analizza l’inattesa frenata casalinga che appesantisce un morale già minato dal caso Triche: “Cerco di fare un’analisi che si concluda con questa partita ma che non può non comprendere quel che è accaduto nell’ultima settimana. Ci siamo ritrovati con un giocatore che ha deciso di andare via, punto! Poi abbiamo perso anche Gibson e, causa di forza maggiore, abbiamo dovuto cambiare l’assetto cercando di giocare con due soli “ball handler” contemporaneamente”.

Non cerca alibi Dalmonte, lo dice chiaramente quando cerca di spiegare al mondo intero quello che era successo in settimana, dolorosa premessa di questa scialba prestazione: “Siamo in emergenza ma non deve essere una scusa, cambiare in così poco tempo assetto, inserire un nuovo elemento appena 24 ore prima di una sfida così delicata è un’anomalia che poi produce errori,  come ad esempio le tante palle perse, costateci almeno 20 punti nel primo tempo. Un’occasione persa, ora facciamo la conta per la trasferta di coppa sapendo che Freeman non potrà giocare; il debutto di Romeo? Molto positivo anche se dettato dalla totale emergenza in cui ci siamo trovati”.

In chiusura l’allenatore capitolino accenna all’episodio dell’infrazione di 5 secondi fischiata a D’Ercole sulla rimessa che, a 11 secondi dalla fine sul 76-79, avrebbe permesso a Roma di provare a tirare per il pareggio: “Non è quell’infrazione il motivo della nostra sconfitta, sarebbe fuorviante attribuire a quell’episodio il peso del risultato. Dobbiamo essere duri e cattivi, fare tutti un passo in avanti, dalle situazioni critiche se ne esce solo sporcandosi le mani e, da questa sera, nella nostra situazione è con la classifica che abbiamo, dobbiamo ufficialmente guardarci le spalle”.