Nel giorno del ricordo della scomparsa dell’autore della storica citazione “I have a dream” , Roma rinverdisce il suo di sogno, battendo 81-72 al Palatiziano Avellino e continuando a rimanere attaccata al treno dei playoff.

Il poker di vittorie calato dalla Virtus sul tavolo del campionato è pesantissimo, perchè oltre a cancellare di fatto una pericolosissima rivale come gli irpini dalla lotta per la post season, mette una enorme pressione alle squadre che la precedono in classifica, che da questa sera sanno ufficialmente che per le prossime cinque gare dovranno fare i conti anche con la squadra di Dalmonte per acciuffare quei due posti rimasti nella griglia di partenza dei playoff. Una Virtus trasformatasi da Carnevale , vittima dei poco graditi scherzi di Triche e dalle paturnie di Morgan, in una squadra vera che a Pasqua risorge misticamente, con degli equilibri veri e giocatori veri che oltre mettere sul campo il cuore, ci aggiungono anche quella tecnica e qualità fino ad ora mancate in troppe occasioni. Facile parlare adesso di percentuali al tiro da tre punti magicamente tornate a livelli di eccellenza ( 10/21  questa sera ), quando i tiri ben costruiti finiscono in mani “buone” come quelle di Curry e Freeman ( 7/12 in coppia dall’arco ). Facile adesso tornare a dominare sotto i tabelloni ( 40-27 ), quando hai un “Terminator” Ejim al massimo della fiducia che ti cancella un super centro come Anosike con semplicità disarmante, ed i tentacoli velenosi di un Ndudi Ebi al massimo della forma ( 19 punti+8 rimbalzi ), capaci di fare il bello e cattivo tempo da entrambi i lati del campo.

Avellino, dopo aver retto per dieci minuti ( 15-19 alla prima sirena), soprattutto grazie ai canestri di Gaines ( 8 dei suoi 11 punti sono arrivati nel primo quarto ), è stata poi travolta nei secondi dieci di gara dalla furia di “Eta Beta” Stipcevic, che con sette punti di fila ( sui 10 segnati nel secondo quarto dall’ex Tofas Bursa ), ha condotto la Virtus avanti di 3 alla pausa per il tè caldo sul 37-34.  Nel terzo quarto Roma vola fino al +10 ( 50-40 ) grazie al parziale risveglio di un Bobby Jones così così, prima di subire le incursioni di un incontenibile Banks ( 21 ), prendere un parziale di 9-18 e ritrovarsi ad inizio dell’ ultimo tempo con ancora una volta tutto da rifare. Quel “tutto” lo rifanno in coppia Ebi ed Ejim, non soltanto per l’ 11-0 con cui i due stendono definitivamente la Scandone, ma soprattutto per quella presenza sottocanestro di grande personalità e grande fisicità che toglie le ultime certezze e speranze rimaste ad Avellino, con Anosike rispedito in panchina con cinque falli e Harper tenuto a 7 punti e 2/10 dal campo. Ci pensa poi il ” Cupido di Brooklyn” a mettere la tripla della staffa a 2′ 16″ dalla fine, lui che è sugli almanacchi il miglior tiratore dall’arco della storia di Avellino, ma che adesso fa sperare e gioire i tifosi di Roma. Già adesso, perchè purtroppo la macchina del tempo reale non è stata ancora inventata, quella che avrebbe permesso di avere due giocatori solidi come lui e Freeman magari due mesi fa. Inutile rimpiangere il passato, meglio vivere e godersi il presente.