Comincia il riscaldamento: 

la Legabasket ha comunicato che ci sono quattro contender per i diritti televisivi della pallacanestro italiana e le newsletter e i social cominciano a prendere fuoco: meglio Sky… no meglio in chiaro quindi la Rai… no trattano male il prodotto, meglio SportItalia… No, adesso anche loro sono nel carrozzone del calcio, meglio Gazzetta Tv… no perché non hanno l’esperienza per fare televisione quindi siamo daccapo.

Se ne sentono di ogni: chiaro che in periodo di crisi l’idea di spendere soldi (quindi Sky o Premium) non è vista volentieri. D’altronde lo spettatore della pallacanestro non è di palato facile e vendergli per Ferrari una Duna non lo digerisce facilmente, così come non ama essere messo in un angolo dietro altri sport ancor più di nicchia come capita su alcune reti…

Io non dovrei esprimermi per evidente conflitto d’interessi: sarei più che felice se tornasse su Sky. Vorrebbe dire tornare a divertirmi sul lavoro che non è da tutti. Ma da appassionato mi va bene, anche se viene trattato correttamente da qualcun altro, l’importante è che non sia l’ennesimo riempitivo da palinsesto e sia in mano a persone che conoscano lo sport e lo sappiano raccontare… e non è da tutti.

Sono in ballo i prossimi tre anni, per un regista ultracinquantenne come me non sono pochi e per uno sport potenzialmente di prima fascia ma trattato come un riempitivo fino adesso come il basket pure. Potrebbe essere un rilancio o un affossamento definitivo.

Un altro fattore sarà il comportamento della nazionale a settembre: sulla carta abbiamo la più forte nazionale di sempre, per lo meno dal punto di vista tecnico. La “garra”, la “cazzimma” la dovranno dimostrare sul campo. E se gira bene azzurra, il rimorchio diventa importante: in Italia funziona così…

Vedremo…