Meno palle perse rispetto al match con Scafati, maggior ordine di gioco, ulteriore crescita. Marco Calvani, coach della Bergamo Basket, intona l’epinicio l’indomani dell’acuto dei suoi contro l’Eurobasket Roma al “PalaAgnelli”.  Ma, da navigato tecnico quale è, si sottrae alla tentazione di spiccare facili voli pindarici. “Nel primo match con Scafati – esordisce-  c’è stata un’esasperazione di palle perse che avrebbe potuto compromettere l’esito della nostra gara. Contro l’Eurobasket, invece, l’andamento è stato diverso, era necessario che ci dessimo una maggiore competitività senza fare tanti regali agli avversari”. L’avvio di campionato, con due acuti in altrettante partite casalinghe e pur con l’intermezzo della sconfitta contro la Bertram Tortona in trasferta, ha quindi il segno più davanti. Calvani invita comunque a tenere i piedi per terra perchè, afferma, “questo campionato sta dimostrando che tutte le partite sono difficili e che non esiste una squadra cuscinetto, noi stessi non lo siamo pur essendo stati indicati da qualcuno magari come una squadra da campionato di bassa classifica. Dopo tre giornate abbiamo già affrontato delle squadre che aspirano a disputare un buon campionato”. Calvani elogia la buona tenuta del reparto difensivo così come la prestazione fornita dai giovani in costante evoluzione nell’insieme del gioco giallonero.

Sul fronte Eurobasket Leonis Roma, Luciano Nunzi non intona il canto della felicità ma evidenzia un passo indietro della sua compagine rispetto alla sfida d’esordio con la Novipiù Casale pur persa. “Non siamo riusciti a controllare le cose che avevamo pensato di dover fare- spiega- Bergamo all’inizio è stata molto intraprendente e questo ci ha forse un po’ spaventato, ci siamo trovati, nonostante i nostri avversari non siano mai scappati se non nel quarto conclusivo, a non riuscire a capitalizzare in canestri sfruttando i loro errori, ù la rispetto alla scorsa partita vi è stato un passo indietro, contro la Novipiù la squadra mi era piaciuta maggiormente per cuore, intensità e capacità di leggere l’incontro”.

 

LE PAGELLE DI BERGAMO BASKET- EUROBASKET LEONIS ROMA

BERGAMO BASKET:

Carroll 8: un metronomo costante e preziosissimo nella manovra e in fase realizzativa muta in oro quasi tutto quello che tocca.

Lautier Ogunleye 8: talento allo stato puro, all’inizio del terzo quarto imprime l’accelerazione decisiva che scalda i cuori dei tifosi orobici facendo loro capire che il grido vittoria si può intonare anche in quest’occasione.

Costi 6.5: qualche errore in fase di tiri liberi ma regala nel corso del match canestri che valgono oro.

Zugno 6.5: si muove con disinvoltura da veterano, ha stoffa e si vede.

Bozzetto 6.5:  costruttore di grande volontà e propositività,

Parravicini 6.5: i suoi nobili intendimenti da tre punti non sempre si traducono in capitale sonante però, nel complesso, non sfigura.

Allodi 6.5: i tiri liberi che azzecca alla fine sono di quelli che hanno il timbro “decisivi”, la precisione gli stringe spesso la mano.

Dieng 6: spunti interessanti, avrà modo di mettersi in evidenza ancora.

Marra 6: diligenza  nel gioco che fa ben sperare.

EUROBASKET LEONIS ROMA

Viglianisi 8: sguscia come un’angiulla tra le maglie giallonere e mostra talento invidiabile sia per senso della posizione che per prolificità realizzativa.

Miles 8: quando un giocatore firma un terzo dei punti che la sua squadra iscrive al computo finale, vuol dire che il basket lo ha scelto per messaggero privilegiato.

Fattori 6 : a Bergamo ha lasciato ottimi ricordi, non manda punti a referto ma non passa inosservato.

Taylor jr 6.5 : pochi errori, una sicurezza.

Fanti 6.5:  spinge bene l’offensiva e dimostra buon senso di posizione.

Cicchetti 6.5: realizza solo quattro punti ma in quelli vi è anche la speranza finale dell’Eurobasket di ribaltare il risultato, andata in frantumi ma lui il suo ce l’ha messo eccome.

Graziani 6: contribuisce alla causa come onesto operaio della pallacanestro che torna sempre utile alla causa.

Sacchettini 6: presenza che certamente porta buon ossigeno alla manovra dei romani.

Chinellato 6: non manda punti a referto ma certo non gli mancano i numeri.