La delusione si tocca con mano. E brucia. Parecchio. La Withu Bergamo Basket non è riuscita, nonostante la vittoria contro la Stella Azzurra Roma nell’atto finale del “Girone nero”, a tenere i piedi sul pianeta serie A2 e dovrà ripartire dalla cadetteria. Ed è di quei pugni che vanno dritti nello stomaco e richiedono un po’ di tempo per essere metabolizzati. La retrocessione in B è l’esito finale di una stagione vissuta dai gialloneri sulle montagne russe con la capacità di compiere grandi imprese come quelle di superare Tortona e Torino ma anche di perdersi in un bicchiere d’acqua con compagini sulla carta più abbordabili. E la discesa agli inferi scotta i pensieri anche  per un’altra ragione.

Proprio nel basket la città di Bergamo pesantemente prostrata dall’emergenza Covid-19 aveva visto un’ancora a cui aggrapparsi per coltivare la speranza di lasciarsi alle spalle la prostrazione costata morti, sofferenza, dolore. Un dramma a cui il fiero e laborioso popolo bergamasco  ha sempre dichiarato guerra al grido di battaglia “mola mia” (non mollare, non cedere). E Bergamo non ha mollato. Non mollerà nemmeno questa volta. Non lo farà la città e non lo farà neppure quel sodalizio cestistico che, di età giovanissima risalendo la sua fondazione all’anno 2014 (non ha quindi neppure dieci anni), ha frequentato la serie A2 con dignità e voglia di giocarsela e togliendosi anche qualche soddisfazione. Cercare colpevoli è esercizio che non porta lontano. L’effetto è sempre figlio di una causa. Ma la città dei Mille è abituata a pensare positivo, guardare avanti, rimboccarsi le maniche. Niente pianti sul latte versato, quindi, si ricomincia con l’intento di ristringere la mano alla serie A2 alla fine della stagione a venire.

Cosa cambierà? Presto per dirlo, ma un fatto è certo. Qualcosa, certamente, cambierà. Calvani si o Calvani no? Il tecnico giallonero ha tagliato corto: “non è questo il momento, parlerò con i dirigenti”. E’ un fatto che, in questi anni, tra il tecnico romano e la società si sia instaurato un buon feeling. Intanto,  ripensando alla stagione,  commenta: “è andata come è andata, forse avrei dovuto fare delle scelte diverse”. Al momento, quindi, non si sa se il rapporto tra Calvani e i gialloneri proseguirà.  Ora Bergamo vuole metabolizzare al più presto il brutto colpo subito e poi rimettersi in moto. Con il consueto motto di “mola mia” ben cucito sulle maglie. Che è poi la filosofia con cui la città ha sempre affrontato le difficoltà. Uscendone sempre a testa alta e più forte di prima.