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Prosegue il finale di regular season in casa per Urania che, dopo aver affrontato e battuto tra le mura amiche l’Andrea Costa Imola, sabato sera

nell’anticipo delle 20.30 sfiderà un avversario ancor più complicato e in forma rispetto ai romagnoli: la Tezenis Verona di coach Andrea Diana.

Se si può dire che ormai Milano (due vittorie consecutive e, più in generale, quattro successi nelle ultime cinque uscite che sono valsi una posizione sempre più stabile in zona playoff) sta facendo girare a pieni giri il proprio motore, la Scaligera non è da meno anzi, da qualche tempo a questa parte ha trovato un’alchimia e una continuità di risultati che hanno permesso alla compagine gialloblù di guadagnare un meritato terzo posto in classifica, più o meno dove ci si attendeva di trovarla in questo momento dell’anno.

Questa situazione tuttavia, per la piega che aveva assunto la stagione di Verona appena due mesi orsono, non era affatto scontata. Flagellata dagli infortuni che ne hanno pesantemente compromesso il rendimento, nel corso delle settimane a cavallo tra 2019 e 2020 la squadra ha subito sostanziali mutamenti a cui hanno fatto seguito innesti altrettanto importanti, partendo dallo staff tecnico (l’esonero di Luca Dalmonte e l’arrivo di Diana si sono concretizzati proprio dopo il match di andata contro Urania, vinto per 86-79 dai milanesi) fino al parco giocatori.

In successione quindi la Tezenis prima ha salutato gli arrivi di Federico Loschi (elemento importante per dare minuti di qualità dalla panchina) da Roma e di Bobby Jones (un titolare in grado di aggiungere peso e pericolosità sotto canestro) da Roseto, poi ha liberato un non più indispensabile Jermaine Love. Pur con i lungodegenti Michell Poletti e Giovanni Severini sempre out, una volta sistemato il roster i gialloblù hanno cominciato a viaggiare a velocità di crociera, infilando sei vittorie nelle ultime sette apparizioni di campionato.

Sarà dunque una Scaligera che si presenterà senza alcun timore reverenziale in casa di Urania dove semmai, vista la striscia aperta di tre successi filati, cercherà di far prevalere ancora una volta la fame che l’ha contraddistinta nelle performance recenti. Per riuscire nell’impresa, oltre ai due già citati Loschi e Jones, Diana farà affidamento su un quartetto di uomini d’esperienza, capitanati da un giocatore multidimensionale come Guido Rosselli e composto poi da Giovanni Tomassini (in cerca di ribalta dopo le due operazioni che l’hanno tenuto fermo l’anno scorso a Treviso), Roberto Prandin (portatore di intensità in uscita dalla panchina) e un interprete con tanti punti nelle mani come Kenny Hasbrouck. Assieme a loro saranno di scena anche gli unici due under 30 pienamente inseriti nelle rotazioni dell’allenatore livornese, ossia Francesco Candussi (centro titolare dotato di mano molto educata) e Mattia Udom, ala dallo spiccato atletismo.

Sono questi gli otto che, trovato l’amalgama, sono riusciti a dare una svolta netta alla stagione della Tezenis riportandola in zone di classifica che le competono. Urania però non è distante dalla squadra veneta (sono quattro i punti a dividerle) e tutto lascia pensare che la sfida dell’Allianz Cloud sia all’insegna dell’equilibrio e dell’agonismo, soprattutto considerando i parallelismi e le somiglianze (statistiche e non) tra le due contendenti.

Guardando oltre alle similitudini nelle percentuali dal campo infatti, entrambe sono due compagini che fanno della ricerca del miglior tiro (prima e seconda per assist) e della condivisione delle responsabilità offensive (in due sistemi in cui gli americani svolgono comunque un ruolo chiave) due propri cavalli di battaglia. Più che in attacco però, è in difesa che Verona e Milano danno il meglio di loro, non solo subendo poco in termini di punti (tutte e due sotto i 76 di media) ma cercando specularmente di esercitare sia una grande pressione sulla palla che sulle linee di passaggio (tra le prime cinque forze del girone sia per recuperi che per assist concessi), il tutto accompagnato da una buona protezione tanto dell’area (avversari tenuti da ambedue al 50% da due punti) quanto del perimetro (concedono il 30% e il 31% da tre punti).

Considerate allora le posizioni occupate in classifica, il valore e la competitività delle due squadre, quello dell’Allianz Cloud ha tutti i crismi per essere considerato il big match di giornata e (sulla carta) una reale occasione per assistere ad un incontro di basket qualitativamente alto.