Va in scena al PalaRadi l’anticipo di giornata tra la Vanoli Cremona e la Grissin Bon Reggio Emilia, un tipico testa-coda, dal punto di vista degli obbiettivi stagionali, che nei precedenti in Serie A ha sempre offerto al pubblico forti emozioni. Emblematica la partita dello scorso anno, in cui la Reggiana si impose rocambolescamente nel finale, con la discussa “presa della mutanda”, operata da Andrea Cinciarini, ai danni di Luca Vitali.

     I quintetti – Pancotto schiera Cazzolato, Turner, Washington, Southerland, Cusin. Coach Menetti risponde con S. Gentile, Aradori, Silins, Polonara, Lavrinovic . I primi quattro minuti vedono le difese protagoniste, con parecchi errori dei rispettivi attacchi. L’equilibrio viene spezzato dalla bomba di Polonara (2-7). Cremona in avanti non trova il canestro e Pancotto ci parla su. Il timeout non sortisce grande effetto: il solo Cusin continua a catturare rimbalzi, ma i suoi compagni litigano col ferro. Polonara, con la sua seconda tripla, porta Reggio sull’11-2. Cusin e Washington accorciano, ma De Nicolao piazza la tripla dl 14-6. Ancora a segno Washington, poi ci pensa Adegboye da tre a rimettere Cremona in scia; Washington e Biligha a seguire mandano Cremona al riposo in vantaggio 15-14. Cremona tira col 50% complessivo, contro il 36% di Reggio. Superiorità biancoblù anche a rimbalzo (11 contro 7).

Secondo quarto – E’ Veremeenko a riaprire i conti, ma Biligha e McGee (4 punti) allungano (21-17). Fallo tecnico fischiato a Reggio: McGee segna il libero, ma Cremona non capitalizza l’extra possesso. La bomba di Lavrinovic riporta i biancorossi a contatto (21-20), ma McGee in entrata ripristina le distanze e Adegboye fa 2/2 dalla carità (25-20). Cremona difende bene e Reggio fatica terribilmente a finalizzare la manovra offensiva; il solo Lavrinovic va a segno con continuità. Adegboye e Cusin portano Cremona sul 29-24 a 2’30”, costringendo Menetti alla pausa tecnica. Passa ancora un minuto prima che Aradori accorci le distanze. Le giocate successive finiscono spesso in lunetta. Si arriva a 1′ dall’intervallo col rientro reggiano ad opera di Aradori  e Pancotto chiama il minuto di sospensione. Si va  alla pausa lunga con Cremona avanti 34-30. 

Terzo quarto – Apre Lavrinovic, ma la coppia Adegboye-Turner affonda a suon di triple. La Vanoli blinda l’area: Cusin morde i garretti a tutti e cattura una caterva di rimbalzi, ben spalleggiato da un Washington maiuscolo. Della Valle timbra da tre, ma Reggio fatica ad andare a canestro. Il solo Lavrinovic è la vera spina nel fianco della Vanoli, che tuttavia è compatta su entrambi i lati del campo. Anche Southerland colma la casella dei tiri da 3 e Cremona – con un parziale di 23-13 – va all’ultima pausa avanti 57-43.

Quarto quarto – Aradori punge a ripetizione, ma Adegboye è ispirato in attacco e il distacco tra le squadre rimane costante. La Grissin Bon cerca di compattarsi in attacco, migliorando la circolazione di palla e trovando finalmente punti buoni di Stefano Gentile. Cremona, a differenza di altre volte, non si disunisce, ma continua a pressare su ogni palla, a sporcare tiri, a catturare rimbalzi, le dà e le prende di santa ragione, spendendo bene i propri falli. Fondamentale la tripla di Washington del 66-55, che traccia un solco sufficiente a 2′ e 30″ dalla sirena. Gli ultimi assalti reggiani portano le firme di Polonara e Della Valle (il parziale sarà reggiano, 11-18), ma è la Vanoli ad attendere il suono della sirena con la palla tra le mani, per un 68-61 che le regala il sesto punto in classifica e premia il lavoro non facile di Pancotto e Lepore, svolto nelle scorse settimane.

Il PalaRadi (3.500 spettatori) si è incendiato di entusiasmo, non tanto e solo per la vittoria, ma per come ha visto i giocatori biancoblù interpretare la gara, dal primo all’ultimo minuto. Quattro giocatori in doppia cifra, Reggio sovrastata in tutte le percentuali di tiro e a rimbalzo; una compattezza difensiva che ha tenuto gli avversari a poco più di 60 punti, ben al di sotto delle medie sin qui maturate. Sicuramente segnali positivi, frutto del “testa bassa e lavorare”, ripetuto come un mantra dal G.M. Andrea Conti in queste settimane. Per Reggio Emilia una sconfitta che deve far riflettere: l’appannamento per il doppio impegno non può essere un alibi (la squadra ha un roster tra i più attrezzati per sostenere tali impegni). A parte Lavrinovic, troppi giocatori sono sembrati meno incisivi del solito, a cominciare da un nervoso Polonara, proseguendo per un inconsistente Silins. Menetti sa bene il valore del capitale umano di cui dispone, che dovrà motivare al più presto per riprendere un percorso consono agli obbiettivi di società e tifosi.

Vanoli Cremona – Grissin Bon Reggio Emilia 68-61 (15-14; 34-30; 57-43)

Cremona: Southerland 5, Adegboye 14, Mian, Gaspardo, Cusin 6, Cazzolato, Washington 13, Biligha 4, McGee 13, Turner 13. Allenatore Pancotto

Reggio Emilia: Aradori 14, Polonara 12, Lavrinovic 13, Della Valle 8, De Nicolao 3, Pechacek, Strautins, Veremeenko 4, Silins, S. Gentile 7. Allenatore Menetti