Dopo quattro sconfitte di fila tra campionato e final eight di Coppa Italia, l’Acea Roma torna alla vittoria battendo al Palatiziano 82-79 la Pasta Reggia Caserta. Il punteggio non deve trarre in inganno perchè Roma è stata avanti per tutti i quaranta minuti di gioco e lo scarto striminzito è soprattutto frutto di un tentativo di suicidio romano nell’ultimo minuto, quando avanti di 8 punti (75-67) a 1’16” dalla sirena, gli uomini di Dalmonte hanno rimesso in gioco Caserta con un paio di palloni persi banalmente che hanno riportato gli ospiti ad un possesso di distanza sul 79-76 a 15″, prima dell’1/2 di Baron in lunetta e dell’air ball disperato da tre di Scott che han chiuso la contesa.

In diversi momenti del match il vantaggio di Roma è stato in doppia cifra abbondante, partendo dal 20-7 del primo quarto fino ad arrivare al 50-34 di inizio del terzo periodo, ma Caserta è sempre stata capace di rientrare in partita sia a causa dell’incapacità dei lunghi romani di tenere a bada Michelori e Brooks ma anche grazie all’ottimo apporto in termini di punti degli italici Mordente e Michele Vitali.

La differenza probabilmente alla fine la fanno le 21 palle perse dei campani, molte di queste sanguinose nei momenti chiave della partita, e l’1/9 al tiro pesante del primo tempo che ha permesso a Roma di far corsa di testa dall’inizio, evitando quindi quelle partenze ad handicap ultimamente divenute frequenti per la Virtus.

Entrambe prive, per motivi diversi, dei play titolari le squadre si affidano in avvio quasi del tutto alla fantasia e alla esperienza di Goss e Mordente in cabina di regia. Roma trova subito un Hosley pimpante in attacco ed una intensità difensiva di altri tempi per scappare sul 20-7 prima di subire il grande impatto di Michelori dalla panchina e chiudere il primo quarto sul 22-12. L’unico momento di brillantezza nella gara di Tony Easley, per il resto in serata tragica, riesce a tenere a galla Caserta dopo che una tripla di Jones aveva ridato alla Virtus la doppia cifra abbondante di vantaggio sul 30-18. Dopo cinque punti di fila di un redivivo D’Ercole ed un gioco da tre punti allo scadere di Brooks si va alla pausa lunga sul 41-34 per Roma. Ennesimo e nuovo allungo virtussino sul 50-34 ad inizio del terzo periodo, grazie a tre fendenti dall’arco di Szewczyk, Jones e Hosley, ma poi Roma commette il solito errore di staccare il piede dall’acceleratore, si innervosisce e permette l’ennesimo rientro casertano con l’ennesimo canestro preso allo scadere (questa volta tripla di Scott) che miracolosamente tiene i ragazzi di Molin sotto di sette all’ultimo riposo (59-52).

Gli ultimi dieci minuti vedono una Roma ancora nervosa ed a tratti impaurita, cavata d’impaccio dalla classe di Goss in avvio, dalla esplosività di Mbakwe nella fase centrale e finalmente dalle giocate di Baron negli ultimi due minuti.

“The killer” disputa una gara inguardabile a livello balistico (1/8 da 3), ma ha il merito di andare ad attaccare il ferro nel finale segnando 8 degli ultimi 12 punti della squadra.

Può darsi che le voci di mercato, che in giornata hanno riferito di un interessamento del Real Madrid per il giocatore, abbiano un pò condizionato la prova del giocatore, particolarmente affettuoso nel salutare i tifosi a fine gara.

In sostanza la vittoria della Virtus questa volta è stata una vera propria vittoria di squadra, perchè in momenti diversi della gara ogni giocatore schierato da Dalmonte ha portato il suo mattoncino alla causa.

Ma un risalto alla gara di Quinton Hosley questa volta è doveroso, perchè tante volte è stato facile puntare l’indice contro l’ex giocatore della Zielona Gora e criticarne scelte ed atteggiamenti. Più che i tredici punti ed i sette rimbalzi, si devono sottolineare le sei palle recuperate che dimostrano come per una volta si sia messo a disposizione completa della squadra.