Il primo giocatore scelto al di fuori delle Lottery Picks è uno Spagnolo.

Juan Hernangomez viene chiamato al numero 15 dai Denver Nuggets. Il fratello è stato scelto lo scorso anno dai Sixers. Juan è una pf svlippabile in sf, non proprio come Danilo Gallinari, ma in alcuni aspetti del gioco può ricordare il Gallo. Notiamo che ormai nei Nuggets i non Statunitensi sono quasi numericamente pari agli Americani.
I Celtics vanno oltremare e chiamano Gershon Yabusele, pf francese con fisico à la Larry Johnson, ottima per lo smallball, ma dal tiro incostante.
Col numero 17 i Memphis Grizzlies, potenzialmente lacking a point guard dal momento che saranno impegnati col difficile rinnovo di Conley, scelgono appunto Wade Baldwin, da Vanderbilt. Non un genio offensivamente, ma ha l’apertura alare di una pf, e si fa sentire in difesa.
Al 18 i Pistons scelgono Henry Ellenson, tipico stretch four.
Malik Beasley è il progetto di scorer e soprattutto tiratore che i Denver Nuggets scelgono al 19 posto. Nella nostra opinione, grande chiamata. E’ in un certo senso l’opposto di Kris Dunn, visto che proviene da una famiglia dell’alta borghesia nera, una famiglia di attori e atleti. E in coincidenza con l’attesa della chiamata 20, arriva la notizia che è stata scambiata da Indiana verso i Nets, con i Pacers che ricevono Thad Young. I Pacers in due giorni hanno acquisito Jeff Teague e Thad Young, e stanno costruendo una signora squadra. La scelta 20 è uno dei nostri preferiti, che finisce più alto di come lo avevamo pronosticato: Caris LeVert, il sosia di Shaun Livingston, da Michigan. Ha avuto due grossi infortuni in due anni, ma gli scouts han deciso di passare sopra la sua storia ospedaliera.
Al 21, verso Atlanta, è il turno di DeAndre Bembry. Come avevamo scritto, è uno dei gioatori che ha maggiormente scalato le posizioni al Draft da maggio ad oggi, soprattutto perchè è stato considerato come the next Dray-G. Il giocatore non era presente al Draft, perchè il fratello è stato ucciso la scorsa settimana in una sparatoria a Charlotte.
La chiamata 22 sarebbe stata proprio di Charlotte, ma viene dirottata ai Kings in cambio di…Marco Belinelli, che va agli Hornets mentre la chimata 22 frutta a Sacramento uno dei possibili steal oh the draft, Malachi Richardson da Syracuse.
La terza volta che Boston chiama un nome a questo Draft fa infuriare i fans presenti a Brooklyn, ma Ante Zizic, centro croato, è sulla stessa lunghezza d’onda di Jokic e Nurkic, che sono emersi prepotentemente questa stagione a Denver. Nella mia opinione, molto meglio Zizic del greco Papagiannis, in particolare col numero 23.
In un Draft avviato a diventare uno dei meno statunitensi della storia, al 24 arriva a Philadelphia un Francese: Luwawu, sg-sf, delle cui qualità non dubitiamo.
Arrivato il turno di Clippertown, la scelta è sensata e comprensibile: Brice Johnson, pf da North Carolina, uno dei migliori durante tutta al stagione e in aprticolare al Torneo NCAA, doppia doppia di media nella March Madness: Doc sarà contento.
L’immaginifico Turco, aka Furkan Korkmaz, viene chiamato al 26, ancora da Philadelphia. Non o vedremo presto, crediamo, nella NBA:infatti il contratto che lo lega all’Anadolu Efes Istanbul chiama 2 milioni di dollari di buyout, e un paio d’anni di ulteriore sviluppo in europa gioveranno sia al ragazzo che ai Sixers.
Continua l’internazionalità del front-court di Toronto, che chiama, al 27, Pascal Siakam, pf camerunense da New Mexico State. A questo punto sono delineate non solo le sorprese, ma anche i casi umani: Skal Labissière, Deyonta Davis e Dejounteh Murray, sicuri first rounders secondo quasi tutti i commentatori, e i primi due addirittura pronosticati in lottery position, sono ancora al tavolo senza fidanzata. E finalmente l’Haitiano di Kentucky U. viene chiamato dai Suns, numero 28. Non siamo mai stati grandi estimatori di Skal, ma al numero in cui è stato scelto è di certo una chiamata di qualità. E poi arriva anche il momento di Murray, chiamato a gestire la competition che si prospetta nel ruolo di pg a San Antonio: ha aspettato il ragazzo, ma gli è andata bene. Il primo giro si chiude con la scelta dei Golden State Warriors, che si indirizzano verso un centro: Damian Jones da Vanderbilt. Grande stoppatore, meno grande rimbalzista, ma pare evidente che tra Bogut (peraltro infortunato long term) ed Ezeli, gli Warriors non siano rimasti soddisfattissimi dei loro centri.