Le due squadre che diamo per ottave classificate nel Power Ranking di Baskettiamo.com, con due dei payrolls più pesanti.

EASTERN CONFERENCE #8: DETROIT PISTONS. Detroit è una squadra di prospettiva, con molto da migliorare sotto diversi punti di vista. Il primo riguarda qualcosa che non si può mettere sotto contratto: la maturità. Quella di Bimbone Andre Drummond, uno dei sostenitori della teoria del nuovo big man, secondo la quale presto torneranno ad essere i lunghi i veri dominatori di questa lega. Si può discutere sulla teoria in questione, certo è che Bimbone non ha le caratteristiche dei Davis o dei Towns, ovvero coloro sui quali la suddetta teoria è stata costruita, ma comunque un giocatore del suo livello, in grado di fare 20+15 quasi ogni sera un certo vantaggio ad una franchigia lo può ancora portare. Indipendentemente dai numeri, a Drummond e Jackson, che al momento sono gli uomini di punta a Motor City, manca la maturità che rende in grado un giocatore di fare la scelta giusta quando conta, di sapere quando spingere sull’acceleratore e quando no. Se a Reggie è rimasto ormai poco tempo per raggiungerla, non si può dire lo stesso di Andre, che a 23 anni ha ancora tempo a disposizione per svezzarsi da certi istinti… Ovviamente prima è meglio è. Per il resto il roster dei Pistons è abbastanza ben costruito e discretamente completo, senza troppe pretese e forse un po’ troppo caro, ma di questo parleremo in seguito. Oltre all’asse play-pivot, tra gli esterni c’è una buona SG in attesa di consacrazione, che risponde all’impegnativo nome di Kentavious Caldwell-Pope e che dovrebbe affinare le sue percentuali oltre l’arco. Da numeri 3 troviamo Tobias Harris ed il figliol prodigo Josh Smith; due giocatori tecnicamente simili, con l’ex Orlando potenzialmente molto meno dannoso di Smith, anche se il secondo, col giusto allineamento planetario, non ha mai mancato di dimostrare un certo talento. A lottare tra queste posizioni e quella di SG c’è il sophomore Stanley Johnson, prospetto sempre più interessante dotato di ottimo fisico ed intelligenza spesso superiore ai suoi coetanei. I nuovi arrivi Ish Smith e John Leuer vanno a coprire qualche buco. Ish sostituisce Brandon Jennings salpato verso NY, ed è un’ottima seconda scelta per lo spot di pg, tanto da essere alfa ed omega di due ere differenti nella Philadelphia dello scorso anno. Leuer completa una rotazione con qualche minuto, insieme all’ottimo Baynes, che se simile a quello visto a Rio potrebbe essere molto più di una riserva di lusso.

PAYROLL: milioni 116$. Il terzo più alto della lega, con varie opzioni ed offerte da esercitare l’anno prossimo, che in caso di mancati esercizi scenderebbe a 92 milioni complessivi; per il resto ci sono tanti contratti di lunga durata. Detroit è una squadra rivolta verso il futuro anche sotto questo aspetto, cifre del genere rappresenteranno forse non la regola ma nemmeno l’eccezione nei prossimi anni.

WESTERN CONFERENCE #8: PORTLAND TRAIL BLAZERS. Previsione pessimista rispetto all’ultimo piazzamento, ma i miracoli difficilmente si ripetono, soprattutto viste le nuove amnbizioni di altre squadre giovani dell’ovest che analizzeremo nei prossimi giorni. Gli splash brothers meno chiacchierati sono ancora lì, Lillard e CJ, ancora guidati dal geniale Terry Stotts, ma il roster salvo qualche leggero miglioramento rimane lontano dal poter essere competitivo. Il nuovo arrivo di maggiore impatto, sicuramente economico, è quello di Evan Turner da Boston. Se alla corte di Stevens si rendeva utile difettando però di gioco sul perimetro, in una squadra che di tiratori ne ha già in abbondanza può rivelarsi veramente un bel jolly. Esiliati da Oakland in seguito all’arrivo di KD, arrivano anche Festus Ezeli e Anderson Varejao. I due vanno ad affollare un già abbastanza saturo front-court, tra cui campeggiavano già Mason Plumlee, Meyers Leonard (lungo con buone mani stile Ryan Anderson, molto in voga di questi tempi), il fisicissimo Ed Davis ed il giovanissimo Noah Vonleh. A contendere il posto a Turner ci saranno Al-Farouq Aminu, che la scorsa stagione non ha per nulla deluso, e Mo Harkless. Le riserve di Dame e McCollum saranno invece Allen Crabbe, Pat Connaughton e la scelta di LBJ giunta probabilmente all’ultima occasione: Shabazz Napier.

PAYROLL: milioni 119,6$. Il più alto in assoluto, destinato a non scendere per almeno due anni. Spendere più dei campioni non è possibile mantenendo ambizioni più che contenute. Oltre ai megacontratti di Lillard e CJ, anche se meritatissimi, il FO dei Blazers paga troppo per troppi uomini. Turner guadagnerà una media di 17 dobloni in 4 anni, il contratto della vita per un giocatore vintage. Allen Crabbe, che sì permetterebbe di giocare lo small ball, viene via per più o meno la stessa cifra di Turner, per intendersi circa 3 milioni meno di McCollum. Varejao porta via altri 9 dobloni, insieme ai 7 dell’altro esiliato ed i 9 di Harkless e Leonard. Spendere così tanto può portare a grandi vittorie o a situazioni estremamente tese e pericolose (chiedere ai primi Brooklyn Nets). Dal momento che di grandi vittorie all’orizzonte non se ne vedono, mandate Lillard all’All Star Game quest’anno, ma cari Blazers sistemate anche qualche situazione.