VANOLI CREMONA

Amato 6 – Il play di scuola Olimpia gioca 12′ di intensità, servendo 2 assist, segnando 2 punti, ma commettendo 3 falli. Non era questa la partita ideale per mettere in luce i suoi progressi.

Mian 6 – Come sempre prezioso il lavoro del capitano in fase difensiva. Spiace non vederlo ai livelli dello scorso campionato in fase realizzativa: 6 punti in 21′, con 0/3 da 3, sono davvero poca cosa.

Gaspardo 6,5 – Al di là del tabellino, è piaciuta la concentrazione mostrata contro avversari di alto spessore tecnico e atletico. 17′ conditi da 6 punti, 5 rimbalzi, 2 assist e 1 stoppata.

Harris 7,5 – Giunto martedì a Cremona, dopo parecchi mesi di inattività e quattro allenamenti con i compagni, ha messo sul parquet tanta energia, dimostrando da subito la stoffa del leader. Resta in campo 28′ e segna 15 punti, con 7 rimbalzi, ma soprattutto 8 falli subiti. Può essere il giocatore che mancava alla Vanoli di quest’anno: le speranze di salvezza della truppa di Pancotto passano anche dalle sue mani.

Wojciechowski 5,5 – Il tabellino recita “virgola”, ma i 3 rimbalzi in 7′ sono quelli che lo risparmiano dall’insufficienza piena.

Biligha 7,5 – MVP dell’incontro, con 14 punti, 8 rimbalzi, 8 falli subiti, 2 assist e 2 stoppate, incarna lo spirito che si vorrebbe vedere in tutti gli italiani del roster biancoblu. Tiene botta, al cospetto dei vari Macvan e McLean. “Re Leone”.

Turner 5 – Spiace dare l’insufficienza alla guardia USA, ma da lui è lecito aspettarsi più di un 2/10 al tiro. Fatica a smarcarsi (appare appesantito) e non agevola più di tanto la transizione offensiva. Va recuperato al più presto.

Thomas 6 – Prestazione dignitosa, in cui però non brilla difensivamente come al solito. In 25′ segna 10 punti, ma cattura un solo rimbalzo, commettendo 4 falli. Partita difficile (ma lo era per tutti).

Holloway 6,5 – Partita non facile per il play USA: segna 15 punti, ma tirando col 25% (3/12). E’ una sentenza ai liberi (7/7), ma tende ad accentrare le iniziative nei minuti finali, in cui perde una palla sanguinosa in attacco, che manda a canestro Dragic. Avrebbe bisogno del miglior Turner accanto.

Pancotto 6,5 – Il coach marchigiano ha il pregio di saper tenere concentrati i suoi ragazzi in un periodo dove tutto va storto, contro un avversario troppo più forte (sulla carta). Predica intensità e spirito di sacrificio da parte dei suoi, convinto che serva “staccare un biglietto” al più presto per rimettersi in marcia. Milano_Sanders_501-Lucarelli

 

EA7 ARMANI MILANO

McLean 6,5 – Quasi 20′ di sostanza, con 11 punti e 4 rimbalzi, 8 falli subiti e 1 schiacciata. Fa senza strafare.

Gentile 5,5 – Parte bene, ma dimostra ben presto di avere i nervi scoperti: protesta spesso sui falli che gli sono fischiati. 6 punti (3/10 al tiro), 6 rimbalzi e un assist in 23′ sono lo specchio di una prestazione, l’ennesima, in chiaro-scuro.

Hickmann 6 – Segna 9 punti, con 3 rimbalzi e 3 assist, ma la sua prestazione non brilla. Allineato alla serata storta della squadra.

Kalnietis 5 – In campo meno di 5′, non incide. Zero punti e 2 rimbalzi.

Dragic 6 – Prestazione scialba, ma segna 4 punti fondamentali nel finale punto a punto. La vittoria meneghina passa dalle sue mani.

Macvan 6,5 – Fa a sportellate con Biligha, perdendo il duello alla distanza. Alla fine risulta il migliore dei suoi, con 14 punti, ma subisce 3 stoppate e viene limitato a rimbalzo (3).

Pascolo 6 – Parte forte, ma si spegne alla distanza. 10 punti, 7 rimbalzi e 1 stoppata. Giocatore sempre temibile, comunque. Contro Cremona ha sempre lasciato il segno.

Cinciarini 5 – 16′ impalpabili, con 2 punti, 1 rimbalzo e 1 assist. Controfigura di sé stesso.

Sanders 6,5 – Solita, grande presenza in campo: senza strafare, piazza 12 punti con giocate di tecnica e potenza pura. Cattura 5 preziosi rimbalzi.

Abass 5 – In 17′ era lecito aspettarsi più dei 2 punti a referto. Merito anche dell’energia di Harris, che lo limita alquanto.

Simon 6 – Non gioca ai suoi livelli abituali, ma è un fattore in difesa, in cui cattura 8 rimbalzi. Segna 6 punti.

Cancellieri 6 – La porta a casa e questo era il suo compito. Dimostra polso nel gestire le intemperanze di Gentile; puntuale nel ricorrere alle pause tecniche durante i momenti caldi della partita.