Mentre echeggiano le reazioni alla proclamazione degli Starters per l’ASG 2017 (guardate il nostro articolo in merito), si continua a giocare.

Altre nove gare stanotte: due erano particolarmente capaci di solleticare la mia curiosità, cominciamo da loro.
TOYOTA CENTER, HOUSTON. GOLDEN STATE WARRIORS 125 – HOUSTON ROCKETS 108
I migliori imitatori non sono ancora come l’originale. Il gioco dei Rockets è quello che più di tutti nella NBA, insieme a quello dei Celtics, sta seguendo il solco tracciato da Steve Kerr e i suoi Warriors. Però i coraggiosi ragazzi di D’Antoni sono stati respinti con perdite, dovendo mollare in casa una gara che, anche se nessuno lo avrebbe mai ammesso pubblicamente, aveva il valore di un esame da cui uscire promossi. Invece: bocciati. Il Laboratorio della Bay Area è ancora troppo avanti rispetto agli epigoni, pur di valore. I Rockets hanno provato con la tecnica e con la cattiveria, ma sono durati poco più di metà partita, perché il rush impresso da GS nel terzo periodo è stato decisivo e inarrestabile. Se pensiamo agli Warriors, viene subito in mente la qualità del gioco e degli interpreti….invece loro sono una macchina che sa produrre anche quantità assurde di basket. Sono primi nella NBA per stoppate, recuperi, palle deflettate (specialità difensive), sono primi per attacco su 100 possessi, percentuale di tiro, assists e % di assists sul numero di canestri totale (specialità offensive). Hanno tenuto Harden (17-7-11) a soli 13 tiri (cosa che in partite “vere”, ossia vittorie di poco scarto o sconfitte) era capitata alla Barba solo vs Memphis, la difesa migliore dell’anno per punti concessi/gara. Per JH, anche, solo 5 liberi: significa che la difesa di GS è stata corretta e che, ad un certo punto, è entrata sottopelle, inducendo la Star di Houston a perdere ben 7 palloni e ad alzare bandiera bianca; anche in questo caso, solo Memphis, nella medesima partita, aveva fatto come GS stanotte, concedendo alla guardia dei Rockets solo 3 liberi (e anche in quella occasione furono 7 le palle lanciate ai piccioni). Continuando con i Rockets, diremo che il primo strappo lo ha subìto la panchina, che ha reso molto al di sotto dell’abituale rendimento, trovando salvezza solo in Clint Capela. Il lungo mingherlino che viene dalla Svizzera ha messo a referto 22+12: ha imparato a tirare i liberi e chi frequenta la palestra dei Rockets giura che stia mettendo in cantiere per il prossimo anno anche l’arma del tiro da 3. Degli Warriors che dire….impressionante combinazione di tecnica, potenza, velocità, organizzazione. Diremmo le stesse cose anche se perdessero tutte le gare. Questa per i fans, ovviamente, è la squadra del cuore; per gli avversari la squadra da battere; per la NBA una delle franchigie di spicco; per i commentatori, però, deve essere molto di più: dovrebbe esser chiaro a tutti che il Laboratorio sta preparando il basket del futuro; il ritmo, lo spazio, la massa fisica e la quantità di talento per singola squadra che il Gioco richiederà ai suoi praticanti, dopo il passaggio di questi Warriors, non sarà più lo stesso che richiedeva prima di Golden State. Stanotte per il Trio 72-6-15 (e KD è in periodo di forma fenomenale, e Steph non ha ball-handling, ha le mani fatte a pallone). Solo per dare un’idea del volume prodotto: è vero, la gara era romai finita e si era in pieno garbage-time (in ogni caso: datemi anche uno solo di quei rifiuti..), ma in meno di 3 minuti sul campo la matricola ancora tutta da svezzare Patrick McCaw ha infilato 8 pti con 3/3 al tiro (2/2 nelle triple). Indizi che anche per Steve Kerr fosse una gara importante e che ritenesse utile bocciare i discepoli terribili di Houston: più Steph e meno Livingston (18 min); più McAdoo e meno Looney (12 min a 11, e in ogni caso per il figlio di Bob 8 pti col 100% al tiro); minuti di Green da 5 e un po’ più Iggy del solito.

WELLS FARGO CENTER, PHILADELPHIA. PORTLAND TRAILBLAZERS 92 – PHILADELPHIA 76ERS 93
Solo buone notizie per I Sixers, e un sospirone di sollievo. Iniziamo col sospirone: Embiid sta bene. Atterrato male da una schiacciata dopo partenza in palleggio e saluto al difensore, il giocatore ha riportato una contusione al ginocchio: complice la storia clinica non fortunata del centro di Philly, e anche per colpa dela sua faccia terribilmente triste (ma in realtà era 10% dolore, 20% preoccupazione, 70% bambino privato del gioco) si è temuto qualcosa di serio, anche perché, nonostante un paio di tentativi di corsa di riscaldamento, il giocatore non era più reintrato. Le analisi non hanno rivelato nulla di serio, secondo quanto lo stesso Embiid avrebbe rivelato a Jessica Camerato (e stranamente, il furbone rivela sempre le cose alle reporters donna). Embiid, precauzionalmente, salterà le prossime due partite. Poi le buone notizie: i Sixers hanno vinto senza la loro Star per un quarto e mezzo; sono la miglior squadra di Gennaio; nelle ultime 10 gare solo il 9-1 di GS è migliore del loro 8-2; hanno 3 sconfitte in più e 6 vittorie in meno dei Bulls, al momento ottavi ad Est: i PO sono al limite dell’impossibile, ma se dovessero viaggiare con un 80% di W da qui a fine Regular Season, allora …. Stanotte, oltre a Embiid (18-10-5 con 4 stoppate, interrotta la serie di ventelli record per un rookie) ha giganteggiato il Turco: 24 pti con 5/6 da 3 per Ilyasova, anche se la difesa decisiva è arrivata da Nerlens Noel (5-9-2-con 2 rec) vs Plumlee (14-11-2 con 3 stoppate), e la tripla del vantaggio l’aveva infilata Covington (22+6 con 5/12 d 3). Portland in pieno viaggio ad Est è anche in piena crisi, nonostante ancora 30 pti recapitati da Lillard.

AA CENTER, DALLAS. UTAH JAZZ 112 – DALLAS MAVS 107 (OT)
SERIAL MIRACLES. E’ il cartello appeso all’entrata della palestra dei Jazz, che vincono l’ennesima gara senza uno o più giocatori del loro starting 5. Se i conti non mi ingannano, delle 28 W ben 23 sono arrivate senza uno o più pezzi importanti. Era anche la SuperHero Night a Dallas: i fans che arrivavano al palazzo vestiti sa supereroi ricevevano gadgets, sconti, bibite e inquadrature TV. Nella lotta di superpoteri, i Mavs hanno difeso bene le loro posizioni, obbligando i Jazz a 53 minuti di gioco per portarla a casa. Purtroppo per i Texani, i due Premi-Kryptonite della nottata son toccati a loro: il primo a JJ Barea, che, tornato da poco (e da quel momento Dallas è andata 3-3), si è fatto male allo stesso polpaccio, uscendo nel terzo quarto per non più tornare e ne avrà per almeno 3 settimane; il secondo tocca DirkOne (3+10, 1/13 al tiro, nemmeno a 3 anni gli sarà capitato), che ha sbagliato la tripla del pareggio a 110, un tiro aperto per uno come lui, e addirittura facile per la miglior versione di se stesso: ma il tempo passa per tutti. Il Supereroe più super di tutti, invece, è stato Rudy Gobert: è andato in doppia-doppia al doppio20, 27+25 con 3 stoppate; ma soprattutto perché, preso di mira dai Mavs per farlo andare in lunetta, ha saputo infilare i liberi decisivi con un ottimo 11/17 dalla carità e nonostante dalla lunetta abbia piazzato anche due demoralizzanti air-ball. Hayward per Utah dice 26-7-4 e il vecchio Joe Johnson 15+5 con 7/11 in attesa del ritorno di Hood. Per Dallas 16-4-8 per il vecchio D-Will e 14 con 5/7 per l’emergente Dwight Powell (l’ennesima delle positive visioni di Danny Ainge, poi girata ai colleghi per ricompensarli di tutte le volte che il buon Danny circuisce gli altri manager….vedi IT4 e Crowder).

Nelle altre gare. Da ricordare i 143 punti in trasferta coi quali i Nets battono Nola:8 in doppia cifra per BKN, con 23 sia per Gemello Brook che per il Croato, Bogdanovic; ci sono soprattutto i 25-3-6 di Schroeder nella W di Atlanta sui Bulls, che hanno quasi perfezionato una rimonta dopo esser stati sotto di quasi 30; i Lakers fanno termianre la striscia perdente a 5 battendo in casa i Pacers con 27 di Sweet Lou; Kemba ne mette 32 e Belinelli 6 nella W di Charlotte in casa vs Toronto, priva di Patterson, Wright, Nogueira e con Carroll acciaccato; Milwaukee manda lo Pterodattilo (17-14-5) allo ASG, ma perde la quarta in fila contro i Magic (13+13 per Biyombo), Marc Gasol (28-9-4) prende una delle sue rare vittorie personali contro DMC (19-10-2) aiutando i Grizzlies a sbarazzarsi dei Kings.