A Carnevale ogni scherzo vale, ma quello fatto oggi pomeriggio al Palazzetto dalla Virtus Roma a Legnano, esula da ogni logica. Perchè rimontare 24 punti di svantaggio ad una squadra solida come la Legnano del “sciur” Mattia Ferrari, entra di diritto come una delle più belle imprese cestistiche viste nell’impianto nervino di Viale Tiziano negli ultimi anni. Tale da riesumare un incredibile -19 recuperato a Cantù in semifinale scudetto, nella stagione di Gigi Datome e Marco Calvani. I missili terra aria dall’arco finali, di un immenso “The Man” Anthony Raffa (tripla doppia sfiorata per il Leader Maximo di Corbani), e di un Maresca rimpossessatosi delle chiavi della Virtus, regalano a Roma una iniezione di fiducia pazzesca, in vista dell’assalto alla Coppa Italia di venerdi prossimo a Bologna. Dove probabilmente tornerà a dare il suo contributo anche il “Kamizake” Massimo Chessa, oggi prudentemente tenuto ancora a riposo, in una gara che giustamente dovevano risolvere gli stessi giocatori che la avevano complicata, in un primo tempo da incubo per la “beneamata”.

 

La partita:

Primi venti minuti terribili per Roma, che fin dall’avvio subisce pesantemente un Raivio ai limiti della illegalità (27 punti nel primo tempo per il killer ex Portland Pilots), perde in pratica Brown per tre falli cervellotici fischiati da una pessima terna di gara, che di fatto condizioneranno pesantemente la prestazione del centro, e sprofonda a metà del secondo quarto a -24 sul 19-43.  Otto punti romani dalla lunetta, riescono comunque a salvare il salvabile nella seconda metà della frazione di gioco, e la Virtus rientra nello spogliatoio su un 32-48 tutto sommato “giocabile”, malgrado un agghiacciante 9/32 dal campo. “Conductor” Corbani (c’è da giurarci), scatena l’inferno durante la pausa lunga, e la Virtus si ripresenta agli “aficionados” capitolini con  ben altra faccia per i secondi venti minuti, e con la ferma intenzione comunque di non mollarla, questa benedetta partita. Messa la museruola a Raivio ( solo 7 punti nel secondo tempo), contenuto con le buone e con le cattive da Baldasso e Maresca, per la Virtus arrivano finalmente i canestri di Landi (13 punti nel terzo quarto per il Gladiatore), e le prime avvisaglie della salita in cattedra di “The Man”. In sostanza si va all’ultimo riposo sul 61-63, con un parziale di 29-15 che rimette in partita Roma, ed una Legnano che comunque riesce a reggere l’assalto all’arma bianca degli avversari, grazie alle prodezze di uno straordinario Matteo Martini (22 i punti alla fine per il prodotto del Don Bosco di Livorno). Complice un quarto fallo fischiato a Brown, ed un antisportivo a penalizzare Raffa, Legnano riesce nuovamente a scappare ad inizio degli ultimi dieci minuti di battaglia (66-73 al 34′). Ma Roma non molla più,  così prima Baldasso con una tripla,e poi Maresca con un canestro in avvicinamento dei suoi, infiammano il Palazzetto confezionando un 77-75 che preannuncia tre minuti finali di fuoco. Dove “The Man” Raffa ed il Capitano Maresca tengono avanti la Virtus sparando dai 6.75 (84-82 a 0’41 dalla sirena), e prima di una serie di scherzi di stagione da crepacuore. Con Raivio che si presenta in lunetta a 25 secondi dalla fine( forte di un 9/9 fino quel momento ottenuto dalla linea della carità), e cilecca entrambi i liberi, un incredibile palla persa da Brown a giochi fatti (4 secondi dalla fine) e la tripla finale sbilenca di Legnano che non rovina una storia meravigliosa. Quella di una Virtus fatta da uomini che non mollano mai, e di un Carnevale che per Legnano “finisce male”, parafrasando la grandissima Caterina Caselli “Sugar”.

 

Momento chiave:

Il parziale di inizio terzo quarto della Virtus (22-9), spaventa Legnano e rimette totalmente in partita Raffa e compagni.

 

MVP

Anthony Raffa sempre più “The Man”. Sfiora la tripla doppia (22 punti, 10 rimbalzi, 9 falli subiti), ma soprattutto sa fare tesoro dei consigli di coach Corbani, che utilizzando con lui il classico “bastone e carota”, lo ha fatto diventare un giocatore imprescindibile per questa Virtus.

 

Numeri:

34-31   la valutazione rispettiva di Nick Raivio (34 punti-8 rimbalzi-7 falli subiti), e Anthony Raffa (22 punti-10 rimbalzi-9 falli subiti).

45        i falli complessivamente fischiati da una pessima terna arbitrale, assolutamente incapace di gestire una partita bellissima

19        i punti di Aristide Landi (con 8 rimbalzi). Vista la latitanza di Vedovato, all’ennesima prova incolore. Chapeau al Gladiatore (ancora una volta)