Fuoco semi-rapido per le 10 gare NBA di stanotte.

Risultati, commenti e qualche previsione, che dovrete ricordare.

I Knicks perdono di 3 (105-102) a Phila avendo la tripla per pareggiare, fallita da Lee (16-5-3 con 2 rec). Le due squadre si erano scambiate recentemente buzzer-beaters (TJ McConnell eludendo la difesa di Melo, e un paio di settimane dopo Melo otteneva vendetta), ma le vere storie della gara stanno in Darione Saric (21-10-4), che potrebbe davvero essere il prossimo ROY, e in Justin Anderson (19-5-2). JA, appena arrivato dai Mavs, è un culturista prestato al basket, sia per il fisico sia perché ha quella fastidiosissima attitudine contro cui tutti abbiamo dovuto scontrarci in palestra: è il tipo gonfio che guarda male tutti e se ricambi lo sguardo lui perde l’embolo e ti chiede “problemi?” (nel migliore dei casi). La stessa cosa ha fatto un paio di volte vs Melo (18-6-2 con 3 rec), e alla fine la vicenda è stata risolta con un paio di tecnici dai refs: troppo pilatescamente, dato che, pur solo verbale, l’aggressione era partita da Anderson. Ah, già: la panchina dei Kincks…9 pti in tutto….

Ricordate i 18 mins di Gortat nella W dei Wizards a Toronto, per capovolgere le gerarchie della Eastern? Vi avevamo detto che il Polacco è una specie di buco nero in difesa (il tipo di cane da guardia che Buffa definisce “Pluto” per sottolinearne l’inutilità). Stanotte i Raptors si sono vendicati, battendo a Capitol City Wall e compagni, bella impresa perché gli Wizards detengono il quarto miglior record casalingo della intera NBA. Ovviamente, i 31 minuti di Gortat sono troppi perché una qualsiasi difesa possa risultare efficace, oltretutto coach Casey ha giocato spesso (anzi: è stato il quintetto che ha fatto il break tra fine secondo e inizio quarto periodo) con Joseph-DeRozan-Powell-Tucker-Patterson: quintetto con nessuno sopra i 203 cm. Quintetto che presenta un solo starter al suo interno, DMDR che ha scritto 32-13-5, assolvendo ai compiti di rimbalzista che lo smallball richiede. E’ stata una gara dominata tatticamente da Casey su Brooks, una gara fin dall’inizio strana per Washington, con Wall precisissimo da 3 (un 3/4 iniziale non certo abituale per lui, lo socre dice 30-8-7)) e nessun  punto nel pitturato dei primi 25 segnati. Quando WAS arrivava a 27, i Raptors erano già a 41: per quanti tiratori tu possa sommare, senza mai buttarla dentro da sotto diventa dura vincere, e stanotte è stata una di quelle occasioni in cui il centro (6+6 con 2/7 al tiro) degli Wizards ha faticato anche in attacco.

Si sa che i derbies son sempre partite particolari, ed infatti Orlando (Gordon 21+10) ha inaspettatamente battuto Miami (Whiteside 15+18), mentre del tutto attesa era la passeggiata dei Celtics sui Lakers, che, forse per farsi coraggio almeno col merchandising, hanno giocato con le divise dello Showtime anni ’80; nella sfida tra il seocndo e il terzo dello scorso Draft, Jaylen Brown (16+8 in 23’) ha massacrato Brandon Ingram (0-4-2 in 26’). Serataccia per the City of Angels: perdono anche i Clippers a Milwaukee, che ha avuto lo Pterodattilo Greco a 24-8-5 con 10/13 al tiro. I Jazz non stanno vivendo un grandissimo periodo (5-5-nelle ultime 10), ma mai tanto cattivo poteva essere da perdere vs i Nets. W infatti, con 34 con 12 tiri di George Hill e 11+7 e 2 stoppate di Rudy Gobert, sul quale vorremmo fare una semplice ma decisiva osservazione: è il miglior centro mai avuto dalla franchigia in tutta la sua storia, compresi i primi anni a New Orleans dal 1974 a 1979 (il secondo, Mark Eaton, è ad anni luce di distanza). Record di triple segnate (25) per i Cavs: 6 di LBJ (da inizio Febbraio sta tirando da 3 ben oltre il 50%), 5 Kyrie, 3 ciascuno Jefferson-Korver-Williams, 2 Shumpert. Sono servite per battere gli Hawks ad Atlanta resistendo alla loro veemente rimonta finale dopo che Millsap (27+9) e compagni erano stati sotto anche di 25. Nerlens Noel (15+17 e 2 stoppate) guida la W di Dallas vs Memphis: con Noel e Mejri coach Carlisle ha molto su cui poggiasi per costruire almeno una superdifesa per la squadra del prossimo anno. I (rising) Suns mettono 6 giocatori in doppia cifra (tra cui Leandrinho Barbosa a 14), e stoppano OKC, in cui Westbrook predica da solo (48-17-9): poverino, sì, ma il brutto è che pare non gli dispiaccia giocare a Russ-Ball. Il futuro è terra anche dei Pelicans: stanotte ci è voluto un supplementare agli Spurs per batterli. Nola, la città, era al centro della gara di stanotte anche per l’iniziativa di JRue Holiday, che ha devoluto 31mila dollari alla causa della ricostruzione del dopo-Katrina (le cose non sono ancora a posto e la fondazione ha sempre bisogno di nuove donazioni): 26 con 5 ass il suo score, da cui la cifra. La gara, invece, è stata acciuffata dagli Spurs con un grande secondo half di Kawhi (31-7-6 con 3 rec) e LMA (21+15), e nel supplementare ha messo le cose a posto Patty Mills con due triple (cameriere sempre Leonard). Le Twin-Towers progrediscono sempre: lentamente ma progrediscono. Nola ha avuto il pallone per vincere alla fina dei regolamentari: air-ball da 2 di Holiday, e per pareggiare alla fine dell’OT: tripla air-ball di DMC (19-23-4); tanto materiale a disposizione ma anche tanto lavoro da fare per chi allena (ed allenerà?) a Nola.