4 gare importanti stanotte, quando restano due o tre gare alla fine della regular season.

Ancora più importante, nel primo pomeriggio americano di ieri, la conferenza stampa del Commissioner NBA, Adam Silver. Ne parleremo nei prossimi giorni, perché queste conferenze stampa di fine stagione, una versione cestistica del Discorso sullo Stato dell’Unione dei Presidenti USA, sono sempre la traccia che ci dice come si muoverà e cosa diventerà la NBA del futuro.

 

QUICKEN LOANS ARENA, CLEVELAND. ATLANTA HAWKS 114 – CLEVELAND CAVS 100

Le ultime due squadre ad aver battuto consecutivamente I Boston Celtics si affrontavano in Ohio. Ne sono usciti vincitori gli ospiti, che in rapida successione si sono messi alla cinta gli scalpi delle prime due formazioni della Eastern Conference, rivelando di essere potenzialmente ottimi, ma pesantemente afflitti da discontinuità e umoralità. Un po’ come anche i Cavs, che, dopo aver dato prova di solidità e suprema efficienza al TD Garden, ridiventano incerti, offensivamente sterili, difensivamente distratti, come spesso in questo finale di regular season (5-5 il bilancio nelle ultime 10). Da rimarcare che gli Hawks mancavano di 5/5 del quintetto titolare di inizio stagione: Schroeder e Howard avevano un riposino, Millsap ancora recupera dall’infortunio, Bazemore ha sempre problemi col ginocchio destro. E il quinto? Beh il quinto elemento ora gioca coi Cavs: Kyle Korver. Forse anche per questo coach Budenholzer ha usato 10 uomini, tenuti tutti tra 20 e 26 minuti, con un dosaggio di forze e tempi davvero difficile da vedere in gare tutto sommato equilibrate ed importanti (gli Hawks non potevano continuare a perdere, essendo prima di oggi 3-7 nelle ultime 10). Nella seconda metà del primo quarto e ad inizio terzo periodo i Cavs hanno avuto vantaggi anche a sfiorare la doppia cifra, ma i resti degli Hawks avevano una volontà di vincere che ha letteralmente sopraffatto gli uomini di coach Lue. I problemi offensivi dei Cavs sono arrivati da oltre l’arco delle triple (9/36, col duo Love-Smith a 4/16 e la panchina 2/11, con il solo KK a imbucare), mentre la difesa ha rivelato che LBJ (27-8-7) e Kyrie (18-1-7, con una specie di sciopero bianco nel non tirare da 3 o quasi) spesso sperano che a portare un aiuto al posto loro arrivi lo spirito di qualche antenato o grande difensore degli anni ’20, ma, incredibilmente, gli spettri non si materializzano. Per gli Hawks gran prova di Hardaway Jr. (22-2-5) e ancora più grande un altro Jr., Mike Dunleavy (20 con 9 tiri e 4/5 da 3: è lui ad aver beneficiato in primis delle fallite sedute spiritiche di LeBron ed Irving).

 

AIR CANADA CENTER, TORONTO. MIAMI HEAT 96 – TORONTO RAPTORS 98

Notte tragic per il vostro cronista ieri: hanno perso sia la Czervena Zvezda in Eurolega che gli Heat in NBA; ossia le due squadre che più hanno riempito le parole “sognare” e “onorare il Gioco” nelle rispettive Stagioni regolari. La Stella Rossa è fuori dai quarti in Europa, gli Heat, che han perso 3 delle ultime 4, ora sono noni e quasi fuori dai PO. La situazione, infatti, con due gare da giocare per tutti, vede i Bucks sesti a 40-39 e in pratica qualificati, poi Bulls e Pacers a a 39-40, e Heat a 38-41. Chicago ha Nets fuori e Magic in casa da affrontare, Indiana ha Magic e Sixers sempre fuoricasa, Miami invece ha Wizards fuori e Cavs in casa, delineando così il calendario nettamente più ostico. Stanotte, nell’Arena dei Raptors che hanno indossato i panni dei loro antenati Huskies, gli Heat sono andati sotto nel primo tempo, subendo in particolare un parziale di 12-0 per chiudere il primo quarto. Poi lenta risalita, ma finale corto di un soffio. I Raptors saranno pericolosissimi, secondo noi, nei PO; perché hanno superato un’annata difficile, in cui il loro ruolo di vice-Cavs è stato pesantemente messo in discussione, ma non hanno mai “sbracato”, ed hanno appena ritrovato Lowry dopo l’infortunio, il che significa che il Subcomandante, a differenza di tutti gli ultimi 3 anni, arriverà bello riposato alla post-season. Occhio quindi. DMDR 38-6-2: con questa gara supera (quota 31) il record di franchigia detenuto da Vince Carter per trentelli stagionali. Miami ha avuto una grnade e classica partita dell’ex da aprte di James Johnson (22-10-3 con 3 rec e 2 stoppate: quelli che Toronto ruota al suo posto hanno totalizzato, tutti e 3 insieme, 10-8-2 con 3 rec…..), poi Goran (con la G, mi raccomando, non la Z…..) a 18 e Whiteside 12-10-2, senza dimenticare il 4/5 da 3 di Ellington, che fa quasi solo quello, ma divinamente.

 

PEPSI CENTER, DENVER. NO PELICANS 106 – DENVER NUGGETS 122

I Nuggets tengono viva al speranza di PO, battendo Nola e portandosi a una gara di distanza dai Blazers. Certo, ne mancano due alla fine e sarà dura, anche perché Portland ha la serie stagionale favorevole (3-1). Il calendario però sorride ai Nuggets, perché Portland ha due gare casalinghe, ma vs Spurs e Jazz (posto 2 e 4 ad Ovest), mentre al Gallo toccano i Thunder in casa e i Mavs in trasferta. Stanotte, come quasi sempre, grandioso Jokic (23-12-5 con 2 rec in 29 mins), ma è letteralmente esploso il back-court dei due giovani/giovanissimi Gary Harris (20-6-9) e Jamal Murray (30-4-5), e soprattutto il secondo….wow, l’anno prossimo lo aspettiamo con ansia! Pelicans senza DMC per una tendinite al punto di Achille, con Anthony Davis 25+6 badando più che altro a non infortunarsi, Ajinca degno di molti minuti per non perdere abitudine alle TwinTowers (15+7 in 28’) e 20 con 10/16 dell’ex “cinese” Jordan Crawford, talento mattacchione ma apparentemente del tutto recuperato al ritmo-NBA dopo i remunerativi ozii a mandorla.

 

TALKING STICK RESORT, PHOENIX. OKC THUNDER 99 – PHOENIX SUNS 120

54 anni dopo la prima volta, un umano termina una stagione regolare in tripla-doppia di media. Russell Westbrook potrebeb anche non giocare le prossime due gare, e forse farebbe bene così non rovina nulla. E’ lui a bissare l’impresa di Oscar Robertson, e stanotte, incredibilmente, non ha fatto 3Doppia, ma l’ha solo sfiorata, e ha sfiorato anche la quadrupla: 23-12-8, e 8 sono anche le palle perse. La gara si è rivelata importante non solo per l’impresa singola di RW, o per l’inopinanta sconfitta dei suoi Thunder, ma perché, con la W di stanotte, i Suns hanno di fatto reso sicuro l’ultimo posto dei Brooklyn Nets, rendendo ancor più preziosa, in pratica certamente si tratterà di una delle prime tre scelte, la ormai celeberrima Brooklyn Pick in possesso dei Celtics al prossimo NBA Draft. A proposito del quale vi invitiamo a stare con le orecchie e gli occhi vigili: arriverà a breve la terza uscita stagionale del nostro Mock. 37-5-4 con 5)9 da 3 per Devin Booker, ormai uno del primissimo piano NBA.

 

RapidFire per gli altri risultati. I Los Angeles Lakers portano a 3 la striscia vincente battendo i Kings con 25+6 di Julius Randle; Utah batte Minnie 120-113 con 39 di Hayward, ma i T’WOlves continuano a giocare in 3: Rubio-Wiggins-KAT sommano 83/113 – 21/34 – 14/22; gli Spurs passeggiano sui Mavs facendo brillare l’ultimo arrivato: 27 di Bryn Forbes; incidente di percorso per Houston che perde in casa da Detroit, non trovando contromisure all’uomo più alto della NBA: il 2.25 Marianovic viene buttato nella mischia e contro una squadra che gioca senza centri trova il modo di mettere 27+12 in 28 mins, mentre La Barba scrive 33-9-12 ed è l’unico del quintetto-base ad avere qualcosa in doppia cifra; gara di solenne inutilità quella che vede i Grizzlies regolare NY con 31-3-6 di Mike figlio di Mike.