Presentato alla stampa Meo Sacchetti, nuovo coach della Vanoli Basket Cremona. Si è svolta nello “Spazio Comune” di Cremona il media-day per la presentazione di Sacchetti, quale head coach della Vanoli. Alla nutrita schiera di giornalisti e addetti ai lavori, si è aggiunto un folto gruppo di tifosi, che ha reso angusta la location prescelta per l’evento. L’entusiasmo dell’ambiente è stato subito corroborato dalla spontaneità del nuovo allenatore (rivolto ai giornalisti: “Se avete qualche domanda… non tante, perché ho fame!”), accolto da applausi scroscianti e convinti.

L’incontro con la stampa è stato brevemente introdotto dal nuovo responsabile marketing e comunicazione, Stefano Saleri, che ha lasciato la parola ai vertici societari. Il presidente Aldo Vanoli: “Dopo il termine del campionato ci sono stati tanti dubbi tra i tifosi: penso che la risposta più bella sia stata questa. L’aver accolto Meo nella nostra famiglia credo sia l’indicazione più forte della nostra volontà”. Il vicepresidente Davide Borsatti: “Sono bastate poche decine di minuti per trovare con Meo una sintonia e una condivisione di valori e di progetti. Vogliamo metterci alle spalle una stagione “disgraziata”; non rinneghiamo il passato, ma ripartiamo da Meo con un progetto forte, condiviso, su base triennale, con l’obbiettivo di ritornare nel minor tempo possibile nell’elite del basket”.

Così Sacchetti: “Ci sono anni dove va bene tutto e anni dove va male tutto. E’ capitato la scorsa stagione a Cremona, come in passato a società più titolate, che poi sono risalite. L’importante è stato il contatto avuto prima con Andrea (Conti, n.d.r.), poi con la massima dirigenza, e vedere l’entusiasmo di una piazza di cui non ho mai sentito nessuno parlar male. Non sono uno che ama fare promesse; ora siamo arrivati al punto in cui dobbiamo pensare ai giocatori: al momento ne abbiamo tre vincolati. Noi vorremmo si fermassero, ma la palla ora passa a loro. Per me, il ruolo fondamentale resta quello del play: di forti, non ce ne sono molti in giro; vedremo cosa riusciremo a fare, con Andrea”.
Imbeccato sulle motivazioni che lo hanno indotto ad accettare di allenare in A2, ha così risposto: “Io credo che la pallacanestro sia pallacanestro. Il Presidente è molto orgoglioso delle sue origini contadine. Io sono molto orgoglioso del passaggio che ho fatto, da giocatore ad allenatore: ho allenato in serie C2, C1, in B, in A2 e in serie A; bene o male, qualche risultato l’ho ottenuto. Cercherò anche qui – come in passato ad Asti – di trovare ottime persone, prima che ottimi giocatori. Mi piacciono i giocatori di talento, magari un po’ “mattocchi” o fumantini, ma onesti e puri”.

Intervistato sulla sua predilezione verso il gioco offensivo, rispetto ad una serie A2 dove le difese hanno un ruolo predominante, si è espresso così: “Questa è una cosa che parte a monte; qualcosa però ho vinto e se ho vinto vuol dire che qualcosa di buono ho fatto. Sicuramente, non mi piace giocare una pallacanestro lenta: mi piace giocare una pallacanestro atletica, fatta di corsa. Come mia filosofia, se la palla è in mano a un buon tiratore – anche se siamo in sottonumero – voglio che vada al tiro”.

Sacchetti e Aldo Vanoli

Sul motivo della sua rescissione anticipata con Brindisi, il coach è stato chiaro: “I problemi societari di Brindisi non c’entrano con la mia decisione. Pur avendo un ulteriore anno di contratto, cercavo una soluzione ottimale per me; la soluzione di Cremona si è poi abbinata ai problemi di Brindisi e la cosa è stata ottimale per entrambe le parti. E’ logico che c’è stata una buona offerta da Cremona: innanzitutto per quanto riguarda la soluzione logistica abitativa, sia anche discretamente (guardando con espressione ironica il presidente Vanoli, n.d.r.) sull’aspetto economico…” (altra fragorosa risata dell’uditorio).

Ha concluso il g.m. Andrea Conti: “Ho incontrato Meo la prima volta quando ero un ragazzino e giocavo nelle giovanili di Varese: fui chiamato per partecipare ad un allenamento, con Sacchetti giocatore. Oggi per me è motivo di grande orgoglio ritrovarlo qua e poterci lavorare assieme. L’entusiasmo che vedo oggi dovrà essere trasmesso per tutto il campionato; negli ultimi, difficili mesi ho visto l’entusiasmo scemare, quindi vi invito a traferire questo entusiasmo ai giocatori e a tutto lo staff. Siamo a un “anno zero”, avendo riprogrammato tante cose; ci sarà un periodo di rodaggio, che ci permetterà di essere ambiziosi nel medio-lungo periodo”.

Il media-day, simpaticamente ribattezzato da qualche partecipante “MeoDay”, si è concluso con le foto di rito e la distribuzione di cartoline autografate dal nuovo allenatore biancoblu, apparso particolarmente ansioso di poter gustare la buona cucina cremonese.