Oltre alla Summer League oggi parleremo del futuro tecnico e manageriale dei Campioni.GOLDEN STATE WARRIORS. E’ recente la diffusione della notizia che Kevin Durant ha accettato una riduzione dell’ingaggio pur di consentire al management della franchigia di poter maneggiare con relativa maggior tranquillità le insidie del Salary Cap. E’ noto che un altro giocatore, il veterano David West, rinunciò l’anno scorso ad una opzione da 12 MM per entrare a far parte degli Warriors a poco più  di 1 M a stagione. Questo, pare, è il prezzo della Vittoria. Non si sa quanto siano contenti di queste dimostrazioni di “generosità” gli altri Campioni, per es Steph e Klay, perché simili gesti li vincolano, in molti modi, a seguire la stessa strada quando sarà il momento dei loro rinnovi. Per ora le riduzioni di KD e West sono state sufficienti a tenere insieme la banda: sia Livingston che Iguodala, infatti, dopo aver fatto un giro per la NBA e aver visto cosa le altre formazioni potevano offrir loro, sono ritornati nella Bay Area, mantenendo quasi intatta la moneta da ricevere al pay-day. Keeping the band together, come ben spiega un famoso sito di musica indie, è uno sforzo sia economico che psicologico, e il front-office di GS avrà le mani piene su entrambi i fronti nei prossimi anni, ma la “cultura”, la “atmosfera” che si respirano dalle parti della Oracle Arena paiono essere le più adatte per uno sforzo simile, anche se il capitolo economico presenta numeri da capogiro, e non semplici da sostenere. Partendo dai contratti attuali, e immaginando di dover tributare alle 4 Stelle (Steph-Klay-KD-Green) un max contract e agli altri giocatori il salario medio NBA 2017, salta fuori quel che si può vedere nella foto di forntespizio dell’articolo: nei prossimi 4 anni GS dovrà tirare fuori la cifra di 1’000’068’600 $ (unmiliardosessantottomilaseicentodollaroni). Va bene, tra due anni entreranno in una nuova arena a San Francisco, un’arena che sarà puro futuro e frutterà incassi da favola, e di certo il merchandising e tutti gli incassi collaterali esploderanno, ma un miliardo di dollari è la finanziaria di un paese medio della UE, e dovrà essere trovato da una singola organizzazione sportiva. Insomma: ben vengano i giocatori disposti a ridursi l’ingaggio, anche perché, come potete osservare, nel quarto anno il monte salati e la luxury tax avrebbero quasi la stessa consistenza. Parlando di futuro tecnico, invece, è evidente che le posizioni perimetrali sono di fatto blindate, anche se l’addio a Ian Miller non è stato indolore, e l’ingaggio di Nick Young non ha riempito tutte le cose che Miller faceva, soprattutto nella metà difensiva del campo. Il reparto lunghi è quello in cui ci si aspettano più arrivi e anche più partenze, per chi non soddisferà quest’anno le aspettative. Confermato Zaza Pachulia, non confermato McAdoo Jr. e nemmeno, al momento, Javalone McGee, il pacchetto lunghi di GS si completa con Kevon Looney, Damian Jones e Jordan Bell; rispettivamente terzo anno, secondo anno e rookie. Sia Looney che Jones hanno perso per infortunio il loro primo anno, quindi non hanno davvero l’esperienza che direbbe la loro anzianità di servizio, mentre Bell ha impressionato  in SL, e il vicedirettore delle Basketball Operations degli Warriors ha sottolineato come la sua energia, reattività, adattabilità ricordino quelle del giovane Dray-G. Sono tutti giovani lunghi cui viene chiesto di: imparare, rollare come diavoli, prendere rimbalzi e mollare stoppate senza preoccuparsi troppo della forma. Almeno uno di loro dovrà diventare pienamente efficace in una formazione da Titolo, e, se dovesse essere il rookie, Dray-G diventerebbe meno necessario, e meno necessario il miliardo.

SUMMER LEAGUE. E’ terminata la fase preliminare, la prossima notte inizieranno i PO, questa notte è iniziato il Consolation Tournament, che è ancora più selvaggio del resto della competizione, perché, come si dice, i perdenti non giocano per la Vittoria ma per la pagnotta: it’s MONEYball. E visto che ci sono carriere e soldi in ballo, da qui cominceremo a fornirvi anche i risultati delle gare, non solo le nostre visioni sui più interessanti giocatori.

MINNESOTA ha sconfitto WASHNGTON rimontando nella seconda parte l quarto periodo. In evidenza assoluta un paisà: il lungo Matt Costello (14-11), che forse perderà la testa della relativa classifica, ma al momento è il leader nei rimbalzi della SL, e oltre agli antenati di Ryan Arcidiacono e Alex Caruso (che ha strappato un minimum contract ai Lakers), noi daremmo un occhiata anche a quelli di questo energetico 2.09, che non ha nemmeno una mano maleducata. Stesso andamento, rimonta-sorpasso-W nel quarto periodo anche per il successo dei ROCKETS vs HAWKS Atlanta ha brillato di più nonostante la sconfitta e segnaliamo due suoi uomini. John Collins, 2.08 da Wake Forest con 7 piedi di apertura alare: Collins è un late bloomer, nominato, grazie anche al lavoro di coachDanny Manning (stella collegiale a Kansas e nella NBA giocatore splendido ma subito spezzato dagli infortuni), Most Improved Player della ACC. Collins è fisicamente inarrestabile e ha la mentalità “hard nose” giusta per entrare senza problemi nella NBA: se addirittura riuscirà a giocare anche da sf prevediamo solo bagliori per lui nella Associazione. Piccolo piacere personale nel citare il prossimo giocatore: Alpha Kaba, che è un 2.10 con una apertura alare da pterodattilo (7.5….) ed è ancora giovanissimo e da sgrezzare, tuttavia difensivamente può essere già un fattore nella NBA, e ad Atlanta, che si è sbarazzata di Dwight Howard, potrebbe trovare spazio per maturare giocando. Ho avuto un incubo durante la gara: era notte ovviamente e pensavo fosse un incubo, invece era vero: HOU-ATL è stata arbitrata da Lamonica nella terna. Dillon Ennis ha brillato negli WARRIORS che hanno battuto i CLIPPERS: per la guardia 35 pti con 8/11 da 3. I NUGGETS hanno battuto i PELICANS, e a Denver in questa SL si è rivisto, dopo una non buona stagione in Francia, il pezzo pregiato della Nazionale Belus agli Europei U20 di Lignano del 2015: Petr Cornelie. Ha contribuito con 11 rimbalzi al successo dei Nuggets, ma a pensarci bene anche lo scorso anno giocò una buona SL, quindi il difficile per lui viene ora. Al supplementare sono andate invece CLEVELAND e TORONTO, per stabilire, in 5 minuti di rara bruttezza terminati 5-2, che a vincere dovevano essere i Cavs. Nella SL la formazione dell’Ohio ha giocato uno che spero sempre entri in quelche roster NBA, non perché sia particolarmente talentuoso, ma per il nome: Sir’Dominic Pointer (nativo di Detroit, sfuggito alla vita da gang, sìcollege a St. John’s, ha una gemella: Miz’Unique, pura verità). Altra gara combattuta SACRAMENTO vs PHOENIX, con i Kings al successo grazie a una prova sontuosa di Justin Jackson (29-6-5), il primo che vi abbiamo presentato all’inizio del nostro viaggio di due settimane nella SL. Gli altri risultati del Torneo Consolatorio: UTAH 97 – BUCKS 76, 76ERS 82 – BULLS 99.