ANDREA COSTA IMOLA 75 – FORTITUDO CONSULTINVEST BOLOGNA 76

Prima del match. Gara spostata al PalaCattani di Faenza per accogliere il flusso di tifosi fortitudini (1500 circa) che avrebbe reso inutile il piccolo PalaRuggi imolese. Gara spostata anche dalla Questura che ne ha chiesto l’anticipazione alle 21 di stasera invece che al pomeriggio di domenica. Il giorno precedente il confronto si era anche tenuta la celebrazione per i 50 anni della società Andrea Costa, che sperava di suggellare meglio la ricorrenza, invece ha dovuto gustare un’altra pillola amara, identica a quella somministrata lo scorso anno nella gara di Bologna con la tripla all’ultimo secondo di Alex Legion che consegnò la W alla Fortitudo.

Il match. Primo quarto di puro studio, buona partenza imolese con recupero della F che prova un primo piccolo allunfo quando mette 6 punti in fila (Mancinelli-Legion-Pini), ma tra distrazioni difensive e palle perse la gara non si apre prima della metà del secondo quarto, quando gli USA della Fortitudo mettono 12 pti filati (7 Legion, 5 McCamey) per portare Bologna avanti di 4 e poi di 7 quando alla festa si aggiunge Cinciarini (37-30). Imola, però non lascia scivolare via la partita, anzi rimane molto concentrata in difesa, che è stata la fase di gioco sotto accusa nelle ultime 3 sconfitte a quasi 90 pti incassati mediamente. Imola ha dunque il merito di non mollare, ma il demerito di non saper sfruttare i quasi 8 minuti di bonus a disposizione, dal momento che la Consultinvest aveva già 4 falli dopo 2’07”: erano 2 di Bryan e 2 di Italiano, nessuno particolarmente intelligente o inevitabile. Se Legion era il propellente per Bologna, il talento di Imola, Bell (tenuto fuori dal quintetto da coach Cavina con chiaro intento punitivo/pedagogico) condizionava con % scarsissime il rendimento offensivo dell’Andrea Costa. Un brutto momento di Pini (persa+and1 concesso) permetteva ad Imola di rientrare a -4, prima che una tripla di Cinciarini fissasse il punteggio at the half sul 44-37 Bologna. Finora il terzo quarto era stato quello fatale per l’Andrea Costa in tutte le sconfitte, e la storia pareva riscriversi. Bologna +9, ma rintuzzata da 5 in fila dell’imolese Gasparin (scuola Rimini), poi altro strappo bolognese con gli ultimi buoni momenti di Legion prima che di uno dei tanti rampolli della leggendaria Oak Hill Academy (Kevin Durant, Melo, Rondo tra gli altri ma anche un ex Fortitudo come Jamont Gordon) si perdessero le tracce per il resto del match. Le squadre tirano bene da 2 (Imola 12/19 e Bologna 16/25) molto meno bene da 3, ma sul massimo vantaggio Consultinvest si accende Bell, con un paniere da 2 per rompere il ghiaccio e poi due triple (alimentate anche da un assurda infrazione di 24” causata da Italiano) per il -9. La palla per il -6 è ottenuta dagli imolesi con una genialata di Prato: commette fallo su Bryan, che ai liberi è notoriamente penoso e fa 0/2 (sul secondo nemmeno il ferro..), ma Bell sbaglia quella che sarebbe stata la sua terza tripla. Il fallo dell’argentino costerà caro: era il quarto, in breve farà il quinto e saluterà la gara ancor prima dell’ultimo periodo. Il finale del terzo periodo, quando Imola torna da -15 a -8, è il momento in cui la Fortitudo esce di partita: anche se la vera siccità verrà dopo, è ora che, tra palle perse assurde, rotazioni ristrette che costringono a far giocare Amici in point e a preservare con immeritato riposo l’impiego di Pini, Bologna perde il filo della partita. Iniziato il quarto periodo a +8, la F arriva a 5:28 dal termine in vantaggio di 9, anche se ha giocato orrendamente (ed evidentemente stanchissima in Legion e Mancinelli): parliamo di 3 soli panieri in mezzo a 4 padelle, 2 perse e 2 falli in attacco. In questo momento McCamey va in panchina per un colpo in faccia: sale Amici che è obbligato a giocare pg ed iniza la vera siccità. Imola rimonta con Alditi, Penna, Bell e ancora Gasparin, e si porta avanti 75-73 palla in mano. L’attacco è difeso beenn dalla F, che si gioca la gara con un’azione orribile, risolata da una tripla di Mancinelli sulla sirena. Il destino si compie di nuovo, Imola esce battuta, la Fortitudo vince la settima su 8, ma è ampiamente sulle ginocchia, come vaticinato da Boniciolli nella conferenza stampa dopo la W su Verona della scorsa settimana. Soprattutto, constatato il balbettìo di McCamey, forse sarebbe utile aggiungere un altro playmaker alla rosa, se Fultz dovesse continuare a giocarne una su tre.

Man of the match. Mancinelli, per la tripla vincente ma anche per l’incazzatura spesa quando è stato richiamato in panchina da Boniciolli a un paio di mins dalla fine: era chiaramente per farlo riposare, ma lo spirito del Mancio e la palese insoddisfazione per il rendimento di alcuni compagni (amici e Italiano su tutti) ci sono sembrati da vero leader del locker.