L’ultima gara di Top 16, ininfluente, serve per rimettere in campo Keith Langford (percentuali basse ma grande volontà e soprattutto è migliorato in corso d’opera arrivando a firmare un altro ventello), dare un po’ di riposo a Nicolò Melli e minuti che potranno tornare utili a CJ Wallace (in quintetto). L’Olimpia perde, nettamente, a Malaga anche se non accetta il meno 23 del terzo quarto e risale nel quarto persino a meno otto. Si fermano diverse strisce, le sette vittorie di fila in Eurolega, le sei nel girone di ritorno, le 14 in assoluto. Si vedono un grande Gani Lawal e un eccellente Bruno Cerella. Gli altri fanno fatica, chi più chi meno vedi Kangur, chi per i falli o forse per problemi di concentrazione a così poche ore dalla battaglia che andrà combattuta con il Maccabi nei playoffs. Finisce 95-85 per Malaga.

IL PRIMO TEMPO – L’Olimpia parte con CJ Wallace, che fa subito sentire la sua presenza con un jump lungo, un mezzo gancio e un paio di rimbalzi di potenza. L’EA7 però brucia il bonus in tre minuti e si complica il lavoro difensivo. Il secondo fallo di Wallace obbliga Coach Banchi a ricorrere subito alla panchina, con Kangur. Ma arriva subito anche il secondo di Moss, sull’11-8 Malaga e quindi tocca molto presto a Bruno Cerella. Il primo sorpasso lo firma dall’angolo Kristjan Kangur, sul 13-12 (prima, c’era stata la schiacciata di Samuels), ma Malaga risponde con un 6-0 (schiacciata di Sabonis) che la riporta avanti di cinque prima di due tiri liberi di Langford. Un gioco da tre punti di Kangur riavvicina l’Olimpia ma poi l’estone usa un fallo a metà campo che vale due tiri liberi. Alla fine del primo periodo è 22-18 Malaga. L’Olimpia arriva a meno uno con la tripla di Cerella e il gioco da tre punti di Lawal (assist no-look di Kangur), poi pareggia a quota 25 con un tiro libero di Cerella e a 27 con un contropiede chiuso da Jerrells su assist dalla propria lunetta di Cerella. Il terzo e il quarto pareggio appartengono a Lawal (gioco da tre punti, poi 2/2 dalla linea). Cerella impatta di nuovo a 35. Ma non ci sono stop difensivi, soprattutto non ci sono rimbalzi, c’è un tecnico per proteste a Coach Banchi, una tripla di Toolson e Malaga piazza l’8-0 del 43-35. Calloway firma il massimo vantaggio sul più nove, nel momento in cui Curtis Jerrells con sei punti consecutivi prova a prendersi sulle spalle l’attacco. Alla fine del secondo quarto è 48-41 Malaga.

IL SECONDO TEMPO – L’Olimpia parte molto contratta in attacco e soprattutto non tiene in difesa. Malaga parte segnando 11 punti in meno di tre minuti, forza un altro time-out di Coach Banchi e vola sul +14, 59-45. Ma la verità è che Malaga ha un’altra energia. Langford prova a mettersi in ritmo ma dopo una buona penetrazione, vecchio stile, ritorna a doversi soprattutto preoccupare di togliersi la ruggine di dosso. I problemi di falli confondono Moss e Wallace. Malaga fugge via sul 70-47. Un parziale di 5-0 (Samuels e bomba di Wallace) è cancellato da una tripla dall’angolo di Urtasun. Stimac usa tutta la sua potenza dentro l’area. E il piccolo tentativo di rimonta risulta vano. Alla fine del terzo è 77-57. Il quarto periodo dell’Olimpia è molto più convincente. Cerella dà nerbo alla difesa, Gani Lawal svetta con il suoi balzi dentro l’area (notevole un gancio cielo, notevolissima una palla rubata a metà campo con fuga solitaria e schiacciata tonante) e quando Keith Langford doppia un gioco da tre punti con una tripla frontale l’Olimpia torna a meno 11, 79-68 e forza coach Plaza, stavolta, ad un time-out. Il parzialone è bloccato da un tap-in di Vazquez dopo il 79-70 di Lawal. Malaga prova ad allungare ma Langford con un grande quarto periodo la spaventa ancora riportando l’Olimpia a meno otto, ovviamente troppo tardi. 95-85 il finale.