La Virtus domina e vince un match durato, di fatto, appena 10′.

Definizione di sparring partner: vedi VL Pesaro questa sera. Spiro Leka aveva preparato un piano partita ben preciso (e lo si era capito sin dalla convincente conferenza stampa pre-match),  per provare ad avere la meglio di una Segafredo con rotazioni cortissime e condizione fisica non ottimale, ma i suoi non lo hanno mai attuato. Attacco lento e prevedibile, difesa a cui sono bastate due triple di Umeh ed alcune giocate al ferro di Slaughter per sciogliersi completamente. Ramagli può godersi altri 2 punti in cascina in attesa dei recuperi pesanti di Ndoja ed Ale Gentile nonché guardare al prossimo futuro, Final Eight in primis, con grande ottimismo.

Segafredo Virtus Bologna       85

    VL Pall. Pesaro                         67

Parziali: (30-12 ; 21-18 ; 15-15 ;19-20 )

La Gara 

Partenza con difese decisamente “allegre”e ad approfittarne è la Virtus, con un super Umeh (10 punti col 100% dal campo) ed il sempre monumentale Slaughter sotto le plance, vero rebus irrisolvibile per i Pesaresi. Per contro la VL non riesce ad entrare nel match nemmeno in attacco: Mika commette 2 infrazioni di passi consecutive e lo score totale per gli ospiti recita 2/5 da 2, 0/3 da 3 e 4 perse. La Segafredo ringrazia e col minimo sforzo vola sul 16-6.

L’assenza di Ale Gentile priva si la Virtus di un grande giocatore ma, paradossalmente, apre praterie in attacco dove Lafayette, Aradori ed Umeh scorrazzano a piacimento; grazie alla non difesa di Pesaro la palla può girare alla perfezione innescando questi uomini oltre l’arco ed i letali Slaughter, Lawson e Baldi Rossi nel colorato. La confusione totale della VL raggiunge il culmine sul tiro al 24° secondo di Ancellotti da oltre 5 metri che si stampa sul ferro e per la Segafredo è sin troppo facile chiudere il quarto sul 30-12.

Il commento tecnico della partita da ora diventa realmente complicato, con Pesaro che peggiora ancora le cifre sprofondando a -26 con 5/17 da 2 , 0/6 da 3 e ben 8 palle perse. Basti dire che ai 30 punti in 10′ dei padroni di casa ne corrispondono 14 in 15′ per gli uomini di Leka. Ramagli può quindi concedere minuti a Pajola, far rifiatare con continuità i suoi e provare situazioni offensive diverse, quasi fosse un’amichevole estiva.

Dopo la pausa lunga le Vu nere staccano la spina della concentrazione e nel lungo garbage time che ne segue si accende Moore, che tocca quota 25 punti, ma senza mai permettere ai suoi di rientrare a meno di 15 lunghezze di distanza. Nella lotta di Pesaro contro i mulini a vento bolognesi risalta l’impari lotta tra Ancellotti e Slaughter, con il primo costretto a tracheggiare a 5/6 metri dal canestro senza alcun costrutto.

Gli ultimi due quarti, che non verranno sicuramente consegnati alla storia del Basket Italiano, lasciano solo il tempo a Leka di riflettere su come raddrizzare una stagione ora pericolosamente complicata ed a Ramagli di catechizzare i suoi sui (forse) eccessivi cali di tensione avuti.

I bianconeri salgono quindi a 4 vittorie consecutive, 7 nelle ultime 8 partite e dimostrano pur con gli evidenti limiti palesati da Capo D’Orlando e da Pesaro, di avere maturato una sicurezza ed una solidità di gioco tali da poter sopperire anche all’assenza di Alessandro Gentile e capitan Ndoja.

Per la VL, invece, continua una crisi che ora sembra davvero senza fine: se nelle scorse partite i biancorossi avevano pagato caro piccole disattenzioni, giocandosela comunque contro quasi tutti gli avversari, questa sera l’approccio e la mentalità messi in campo sono stati altamente insufficienti e preoccupanti.

Magic Moment 

La partita è iniziata e si è subito conclusa nei primi 10′: l’avvio travolgente dell’attacco bianconero e la concomitante assenza della difesa pesarese hanno creato un break immediato ed irrecuperabile per la VL.

Man of the match 

La palma di MVP della serata va indubbiamente a Michael Umeh: 23 punti con ben 5 triple, 7 e dico 7 rimbalzi (183 cm per lui), 1 stoppata e 2 recuperi. Sicuramente non ha trovato davanti a se un nemico invincibile, ma se la partita si è subito indirizzata sulla via dei padroni di casa tanta parte di merito se la prende lui. Una grande rivincita per chi veniva tacciato da alcuni in pre-season di “non essere adatto alla A1”.

Numbers 

Ancora una volta è il primo quarto a parlare chiaramente: 30-12 il parziale, 33% da 2 , 24% da 3, 6 perse e 2 stoppate subite dalla VL Pesaro. Gli uomini di Leka chiuderanno il match con un complessivo 36% al tiro e 18 perse, 97-58 la differenza di valutazione e plus/minus tutti pesantemente negativi (il peggiore Omogbo con -19).