Penultima puntata del mio Mock 2018, con cui si arriva fino alla settima scelta.

12 CLIPPERS –  Miles Bridges, 6.7 x 220, sf, So, Michigan State. Atleta esplosivo, ha concluso i due anni a MSU col 39% nelle triple. Anche roccioso, ama andare a rimbalzo e tirare catch and shoot. Le sue abilità di ball-handler sono tutt’altro che eccezionali, non un fulmine di guerra nel giocare con la palla il p’n’roll, è tuttavia da bloccante un uomo che di certo anche nella NBA potrà ben aprire il campo. I suoi mezzi fisici (per es: meno del 6% di grasso corporeo) lo rendono appetibile in difesa nel moderno gioco “positionless”. 5 anni fa sarebbe andato a fine primo giro perché sarebbe stato considerato un tweener. E’ il fratello di Mikal.

 

11 SIXERS – Collin Sexton, 6.2 x 185, pg, Fr, Alabama. Collin Sexton è sceso nelle ultime prospezioni, e la ragione è nel non eccezionale finale di stagione da lui condotto. Pg che ama realizzare, molto fisica a dispetto di un’altezza non eccezionale. Ottimo finalizzatore all’anello, tende ad andare fuori giri, e a confidare un po’ troppo nei propri mezzi atletici. Può ricordare per molti aspetti Terry Rozier, anche se deve dimostrare di possederne il tiro e l’efficacia. MVP ai Mondiali U17 del 2016, quindi è uno che da tempo è su tutti i taccuini ed è abituato, in teoria, a un certo tipo di pressione e visibilità. Non uno studente eccezionale, per così dire, ma a Charlotte potrebbe trovare un ottimo terreno, soprattutto se alla fine Kemba sarà lasciato libero di andare altrove per vincere e perché l’altra pg, Malik Monk, se ha in mano la palla 7 volte riesce a fare 8 tiri…

 

10 HORNETS – Lonnie Walker, 6.5 x 195, sg, Fr, Miami U. Ammettiamo: si tratta di un mio pallino: quindi cominciamo dai difetti. Difesa molto debole, non dotato di particolare concentrazione nè amore per la metà campo “dietro”. Preferisce sfidare l’avversario a fare un canestro in più. Non un “efficient” scorer, ma un “volume” scorer, al momento. Tutti i suoi problemi provengono quindi dall’atteggiamento e dalla concentrazione. In USA la maggior parte dei Mock lo piazza tra 14 e 17. Lo metto parecchio avanti perché a me pare avere molte potenzialità per essere un altro Donovan Mitchell, allora perché aspettare il numero 13? Ha discreto tiro, decisamente allenabile ulteriormente, dal palleggio è un furetto ma bello compatto, non teme il gioco fisico dei difensori. Chiamata interessantissima anche se forse un po’ rischiosa.

 

9 KNICKS – Mikal Bridges, 6.7 x 210, sf, Ju, Villanova. Il fratello di Miles è quello che da piccolo ha studiato meglio i fondamentali. Anche lui forse tirato un po’ più in alto del dovuto dai successi di Villanova, nei quali per altro ha molti meriti. Molto “fighetto”, se ci passate il termine. Elegante, anche troppo, un po’ morbido. Non ama particolarmente andare all’anello: il 50% dei suoi tiri sono sparati da dietro l’arco, con ottima efficacia d’altronde, dal momento che ha avuto il 43% nelle triple in stagione. E’ il protitipo del 3-and-D. Una cosa che agli scout non piace è che il rapporto tra il numero dei suoi possessi offensivi e le volte che questi finiscono con dei tiri liberi è ben inferiore al 30%: dato che, nel basket di college in generale e in particolare per uno che ha giocato nella formazione migliore degli ultimi 2 anni, è davvero scarso.

 

8 CAVS – Trae Young, 6.2 x 180, pg, Fr, Oklahoma. I numeri sono impressionanti: il primo freshman a guidare la NCAA Division 1 sia in punti che assists (arrotondati per difetto: 27+8). La stagione NCAA appena passata è stata caratterizzata dalla Trae-Mania, e i motivi esistono, perché è un giocatore di estremo talento e molto spettacolare (ed infatti a lui sono dedicati sia la foto che il video). Ha però, a nostro avviso, i sintomi del morbo di Russell Westbrook: non è così certo che sappia elevare il rendimento dei compagni. Inoltre il volume di tiri e possessi che gli era concesso al college sarà drasticamente ridotto nei Pro. Meno opportunità di sbagliare sbagliare sbagliare sbagliare farla giusta. Il tiro è Steph-like per velocità di esecuzione e rilascio, in penetrazione manca dell’atletismo giusto per assaltare con continuità i pitturati NBA. Molti lo danno quarta scelta o anche terza, noi lo retrocediamo, e lo piazziamo all’otavo posto anche perché secondo noi a Cleveland starebbe da Papa. Sia che LBJ resti sia che se ne vada, i Cavs hanno bisogno di talento in pg (pet-player Hill ha abbastanza deluso e stufato..) e hanno bisogno, nel caso, di uno che sappia incendiare la folla del dopo LeBron. Trae sarebbe perfetto.

 

7 BULLS – Wendell Carter, 6.10 x 250, pf, Fr, Duke. E’ alto, è grosso, si muove bene e ha un QI cestistico eccezionale. Apertura alare superiore ai 222 cm, standing reach 280 cm. Non un tiratore da triple, ma un 4 classico, con ottimi movimenti spin sulla linea di fondo e un tocco dolce sia all’anello che da 5 metri. Quando vedete quelle misure, quel ruolo e alla fine trovate che viene da Duke: siete in garanzia per 10 anni. Ci piace forse più del dovuto perché è uno di quei giocatori dal fascino anni ’80, grandi grossi e con una mobilità che vi sorprende. Dovesse davvero finire ai Bulls, non crediamo che quel teppistello di Bobby Portis avrebbe con lui lo stesso atteggiamento avuto con Mirotic..

 

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