Senza Zion la gara di Toronto non aveva molto appeal, invece è stata tiratissima e divertente.

Dopo la consegna degli anelli i Raptors hanno faticato in extra-time per battere i Pelicans (130-122). FA_VO_LO_SO esordio di Melli, che ha contribuito con 14-5-2 (4/5 da 3) alla causa di Nola. Toronto, anche per dare ulteriore onore a chi ha vinto lo scorso Titolo, ha giocato in 8, generando parte della fatica necessaria a liberarsi dei Pels. Brilla il nuovo contratto di Siakam (30+ MM$$ ripagati con 34-18-5 e il cartello: SONO QUI, OCCHIO), ma anche FVV, al secolo Fred VanVleet ribadisce il suo status di aspirante al primissimo livello con 34-5-7. Per non contaminare l’impressione suscitata da Melli citiamo solo uno degli altri Pelicans: Brandon Ingram a 22-5-5.

Ovviamente molto più interesse suscitava l’altro season opener, che era sia vetrina per Kawhi e Lebron che probabile anticipo di Conference Finals che derby di Los Angeles. Erano in casa i Clippers, i tifosi erano quasi pari di numero, e i più rumorosi sono stati i gialloviola (standard USA, ovvio e per fortuna). LeBron: 5 palle perse, di cui 3 nell’ultimo quarto, rinnovando le vaste perplessità della sua convinzione di dover giocare in pg (rapporto assists/perse inferiore al minimo sindacale di 2); male al tiro (7/19), malissimo da 3 (1/5). Da 3 è stato imitato al millimetro da Kawhi, che però ha tirato 9/14 da 2. Proprio la % da 2 è segno della orrenda difesa dei Lakers, che ha concesso a ClipperTown il 58% da 2 (29/51). Inoltre nonostante i finali 25+10 negli ultimi minuti di gara (è rientrato a poco più di 8′ dal termine) Anthony Davis è stato di fatto trasparente, ignorato sia da LeBron che dagli altri compagni. Gran partita di Danny Green, che ha tirato 7/9 da 3 ma non è riuscito a trascinare i suoi compagni verso un modo di difendere almeno decente. Lunga strada aspetta coach Vogel nell’insegnare le barricate a questa squadra. Poco dal pino per lui: 19-10-7 la produzione gialloviola, mentre Doc ha avuto 60-22-11.