Era la sera del ritorno in campo di Paul George (33-9-4 ma 5 perse), ma l’uomo della partita è stato un suo avversario.

JRue è la versione gradita ai suoi genitori per Drew. I suoi genitori si sono rivelati abbastanza amici del basket, visto che han generato anche Justin ed Aaron (entrambi ai Pacers): JRue resta il migliore. Stanotte, con la gara in bilico su distacchi mai superiori ai 3 pti, ha derubato 3 volte negli ultimi 4:50 di gioco il povero Paul George, al ritorno dall’operazione alla spalla (la seconda persa era fallo non fischiato al Pellicano). Holiday ha anche segnato 14 punti di seguito in quel periodo, tenendo in piedi Nola da solo: alla fine 15 degli ultimi 24 saranno suoi, dei 9 restanti 5 arrivati da suoi assists. Una prestazione di carattere per la vera colonna di Pelicans, il giocatore da più tempo al servizio della squadra. I Clippers perdono a New Orleans rivelandosi svagati e poco concreti: privi di Kawhi (che non farà quasi mai i back-to-back durante la stagione regolare) ma con Paul George appunto e contro i Pelicans privi di Zion, Ingram, Lonzo e Josh Hart. ClipperTown comincia ad assomigliare, per rendimento sotto alle possibilità, in modo pericoloso ai Celtics del periodo 2007-2010, sempre allenati da Doc Rivers: una squadra cui manca almeno un Anello oltre a quello vinto.

JRue (36-7-6 con 6 rec che quasi annullano le 7 perse) è stato aiutato da due compagni al career-high: Derrick Favors ai rimbalzi (20+20) e Frank Jackson ai punti (23 con 4/7 da 3): Melli scoreless ma con buon minutaggio (17, passati a fare a botte vs Harrell e Zubac). I Clippers hanno avuto da Lou Williams 31 pti ma anche l’errore difensivo fatale che ha lasciato libero Jackson per la tripla decisiva, e un buon Rodney McGruder fino a 5 mins dal termine: 5/5 da 3 durante la gara ma poi 0/2 nel finale.