Tuonò tanto ma alla fine, per fortuna, non piovve! Roma conserva la Serie A e lo fa a poca distanza dal suono della sirena finale, una notizia che non può che piacere ai vertici della nostra pallacanestro e, soprattutto, agli appassionati, in primis i supporters capitolini, da settimane ripiombati in un incubo già vissuto, quello di veder sparire la propria squadra nell’indifferenza generale.

Un silenzio che, è bene sottolinearlo, non apparteneva certo ai tifosi romani visto anche il tam tam da loro scatenato sui principali social network, con ripetuti appelli rivolti sia alla proprietà, affinché ci ripensasse, che alla Sindaca Virginia Raggi, a cui è stata inviata un’email con l’obiettivo di “svegliare” in qualche modo l’interesse del tessuto imprenditoriale locale attraverso l’intervento dell’Amministrazione comunale. Nel tardo pomeriggio di ieri, in una conference call riservatissima e non annunciata a tutte le testate giornalistiche che abitualmente seguono le vicende del club capitolino, il proprietario ha spiegato la sua scelta: “Ho preso la decisione di mettere la Virtus nella condizione di iscriversi al prossimo campionato. La decisione era legata a riequilibrare i parametri necessari all’iscrizione, ulteriore impegno importante sul quale ho dovuto riflettere. Mi sono trovato di fronte a una decisione difficile, cuore e testa dovevano ragionare insieme, e volevo che il club rimanesse patrimonio della città ma anche avere la speranza riguardo la cessione delle quote, perché non posso definirla certezza, entro quindici o trenta giorni. Stiamo lavorando su più fronti, ritengo di avere avuto interlocuzioni abbastanza importanti e per questo motivo ho fatto lo sforzo. Ho qualche preoccupazione, l’eventualità che con nessuno dei potenziali acquirenti si chiuda una trattativa mi metterebbe in situazione di grossa difficoltà”.

La sensazione del patron giallorosso è che possano aprirsi scenari interessanti per la Virtus, un percorso nuovo per il quale si è detto disposto anche a rivestire il ruolo di “accompagnatore” per una stagione: “Se l’investitore volesse rilevare totalmente la società sono pronto ma sarei disponibile anche ad accompagnarlo per un anno, sono persone che sanno di basket e hanno dei progetti per la città, non solo per mantenere in vita il club ma anche per dar vita ad un nuovo Palazzo dello Sport”.

Da un punto di vista squisitamente tecnico, la Virtus ripartirà da due certezze, coach Piero Bucchi e Tommaso Baldasso, volutamente non liberato dal club nelle scorse settimane, quando alla porta del playmaker avevano bussato con decisione Pesaro ma anche Trento e Treviso. Il fatto che al regista piemontese sia stata negata l’uscita dal contratto, unito ai sondaggi effettuati il mese scorso con Aristide Landi, che poi ha giustamente preferito firmare un accordo con Forlì, meno vantaggioso economicamente ma scevro da nubi, sono indizi che lasciano pensare che in seno ai vertici del sodalizio capitolino girava già l’idea di non far morire questa gloriosa società ed i colloqui avuti in questi giorni con i potenziali acquirenti hanno dato la carica giusta affinché il motore potesse ripartire.