Non era mai successo che in un qualsiasi sport pro USA le prime due dei due tabelloni perdessero nella stessa notte del primo turno.

Milwaukee ha perso da Orlando, i Lakers dai Blazers. Due KO diversi: ad Ovest c’era aria di sorpresa ad Est no, quindi cominciamo dai Bucks.

Oltre a Giannis (31-17-7) sono due le cose che rendono i Bucks superiori agli altri: la difesa + la profondità del roster. Considerando che Middleton non è abbastanza forte da poter davvero formare un Duo con lo Pterodattilo Greco, le caratteristiche di squadra (difesa e profondità appunto) sono fondamentali per i Bucks. Solo che. Durante gli 8 seeding games la loro difesa è peggiorata per efficacia da 101 a 110 punti su 100 possessi; e stanotte, fin dal primo giro di cambi, è parso evidente che la panchina non era in palla: in ritmo solo George Hill, disastrosi tutti gli altri, in particolare DiVincenzo e Gregarione Williams. Anche coach Bud non ci ha capito molto, concedendo troppi minuti (30) a un Brook Lopez disastroso sia in attacco che in difesa e non lasciando campo (solo 2 mins) al gemello Robin, che invece avrebbe potuto arginare la serata splendida di Nikola Vucevic. Il Montenegrino dei Magic ha tirato fuori la migliore della vita (35-14-4 con 15/24 dal campo comprese 3 triple), così come efficacissimo è stato Markelle Fultz, ex Prima Scelta Assoluta che insieme alla salute sta trovando anche rendimento e continuità (15-2-6 con 6/11 dal campo). Campanelli di allarme difensivi a parte, il KO dei Bucks è dovuto quindi al contemporaneo collasso dei punti fermi della franchigia e all’incrocio di questa rara eventualità con una gara splendida dei Magic: non più preoccupante che la realtà dello 0-1 in sé.

Diverso discorso per i Lakers. Il mio amico di penna Colin Cowherd (principe dei lebronisti del globo) non adora fino in fondo Anthony Davis: he’s no dog, and no 4th”. Diciamo “manca del sacro fuoco, e sparisce nel quarto periodo”. La gara vs POR ha confermato quell’opinione. Oltre al fatto che al Monociglio, ormai, devi puntare una pistola alla tempia per farlo andare nel pitturato. Clamorosa cattiva lettura dei primi possessi, quando, marcato dal più agile (ma uno stecchino, e rookie undrafted) sudanese Gabriel, si ostinava ad attaccarlo fronte a canestro dal palleggio, venendo anche rapinato del pallone; inoltre: due punti e uno 0/2 dalla lunetta sono il penoso bottino del quarto periodo di AD. La tripla-doppia di LBJ non fa che rivelare la povertà complessiva del roster di LAL, con il povero James che vorrebbe di certo essere un po’ meno Prescelto e un po’ più aiutato dai compagni. Per povertà di talento negli esterni e per poter mantenere alti i livelli difensivi grazie al potere dell’intimidazione, coach Vogel sta usando da tutto l’anno il doppio centro: Davis + Howard/Javalone. Stanotte ha incontrato una delle rare formazioni che può fare lo stesso: Nurkic + Whiteside, il quale ha messo insieme 5 stoppate risultando fattore determinante della W dei Blazers. Fermo restando che l’animale alfa di POR è Damian Lillard. Esempio, ennesimo: Blazers per la prima volta sotto di 6 a circa 9 mins dalla fine, lui rientra in campo e mette una tripla. Poi un’altra, poi un’altra: le ultime due da centrocampo. Aggiungete che, preso amorevolmente in giro perfino da C–Webb in cabina di commento, Carmelo Anthony sta difendendo, si butta a terra cacciando palloni vaganti, e mette le triple importanti (11-10-5, 1 rec e 1 stoppata, con 2/5 da 3).

Nelle altre due gare: OKC mai in partita vs HOU, Harden non si è nemmeno dovuto ammazzare di lavoro (31-11-3) perché, in assenza di Westbrook, sono riusciti ad emergere (guarda un po’…) Gordon (21) e soprattutto Jeff Green (22-6-4 e un fantasmagorico +28 di plus/minus). Nei Thunder disastrosi Schroeder e SGA, le stats salvano Paul (20-10-9), ma solo il Gallo ha giocato davvero bene (29-3-3). Infine Miami ha lavoratolavoratolavorato per ammazzare Indiana alla fine: 96-93 Heat a poco meno di 5 mins dal termine, 109-99 quando mancava 1:14. Da sottolineare che un colpo involontario all’occhio sx, durante i tuffi per un pallone vagante, ha tolto di mezzo quasi subito Victor Oladipo (9 mins di campo soltanto), rendendo davvero dura la gara per i Pacers.