Due risultati che, analisi storiche alla mano, sono quasi verdetti nella prima notte delle Gare3 dei PO NBA.

I Celtics si mettono sul 3-0 vs i Sixers, trovando energia e punti anche nella notte in cui Jayson Tatum è stato limitato da precoci falli e montante nervosismo. Il che non gli ha impedito di mettere insieme 15+6 con ben 4 stoppate. Proprio un eccesso di amore per il cercare la stoppata ha causato i 3 falli nei primi 11 mins: Stevens lo ha tenuto al freddo per tutto il secondo quarto. I fautori del successo di Boston (sempre senza Hayward) sono stati Kemba e Marcus Smart. L’ex Calabrone (24-8-4, 2 rec e 10/20 dal campo) e il miglior difensore NBA che nessuno vuole riconoscere (14-8-3, 3 rec) hanno riempito di cose positive una partita che, da entrambe le squadre, è stata giocata sull’agonismo e l’intensità più che su tecnica, raffinatezza, percentuali: ecco perché, nonostante il 35% al tiro e le 3 perse, sono stati basilari per BOS anche i 42 (!) mins di campo di Jaylen Brown, con 21-7-3 e difesa su Horford. Per PHI ennesima dimostrazione di grande inquietudine tecnica e di conseguenza non totale serenità mentale. Terzo quintetto in 3 gare per coach Brown, i cui ragazzi si sono di certo sbattuti, ma anche il poco polso del coach ha un posto nel 29,5% dal campo (23% da 3) dei Sixers. A lungo tenuti a galla dai rimbalzi offensivi (20 vs 3 di Boston) e dalle lunette (34 di cui 16 per Embiid, 24 per gli avversari), gli orfani di Ben Simmons hanno ceduto proprio nel finale, appena dopo essere andati a +3 con circa 3 mins da giocare. In quel frangente +11 Celtics, complice anche un fallo Clear Path sanzionato a Richardson, che con quella sciocchezza regalava il break definitivo ai Celtics.

Notte non grandiosa: pur con tutta la scarsa mira delle squadre, almeno la gara tra PHI e BOS è stata tirata e agonisticamente lodevole. Non così per la W di TOR vs BKN. Ogni 3 mins, nel primo quarto, i Raptors più o meno doppiavano i Nets: 10-5 poi 20-9, al minuto 10 si era 23-12, con lieve recupero di BKN per un 24-17 che poteva illudere chi voleva una partita vera. Nulla di ciò: dominio assoluto dei dinosauri e poca applicazione dei Nets. Sia Boston che i Canadesi sono sul 3-0, vantaggio da cui nessuno è mai stato rimontato.

Grandi distacchi e differenze anche nelle due gare dell’Ovest, con Clippers e Utah a portarsi 2-1. Se nei Clippers fa impressione soprattutto lo slump al tiro di Paul George (7/33 nelle ultime due partite), che fa pensare ad una certa serietà dei suoi fastidi alla spalla dx, nell’altra serie cercasi disperatamente la difesa dei Nuggets. Dopo la W al supplementare di Gara 1, Denver si è sciolta. Sia stanchezza o paura, ora DEN è al bivio decisivo della stagione: dovesse prendere un’imbarcata anche in Gara4, potremmo iniziare a mandare la siglia di coda. Utah ha inflitto 124 + 124 a Denver in #2 e #3, potendo  riavere in squadra l’altra notte anche Mike figlio di Mike, tornato dalla visita famigliare all’appena nata rampolla. Ha messo subito 27, ma il vero dominatore è stato l’antipatico ma efficacissimo Gobert, che nella lotta tra centri ha messo a letto comodamente Jokic nelle ultime due occasioni: 24+14 per il Francese, 11/14 dal campo.