Se siete tifosi dei Boston Celtics non potete evitare di stiracchiarvi come un gatto al sole la domenica mattina guardando il roster dei Lakers. Deboli? Oh, SI’! Più deboli di noi? Oh, SI’! Però. Però. Quello su cui non scommetto è che ci mettano più di noi a ricostruire, un po’per le solite menate del sole tette surf ecc…ecc, un po’ perché, a parte il contrattone di Kobe, sono al filo dei 72 milioni sul libro paga, ma hanno un sacco di soldi in scadenza rapida: 11 contratti su 19 scadono alla fine della stagione che partirà e di questi la metà è non garantita o team option; il roster “vero” inoltre è assai agile: un titolare e un cambio per ogni ruolo, ben definiti, e poi qualche sventurato a riempir caselle. J-Lin in un contesto in cui, nonostante Kobe, può fare un po’ (e a volte) il salvatore della patria e piazzare qualche hero-effort si troverà come a NY; Kobe farà se stesso in parabola discendente; Young, Henry, Johnson aspetteranno l’apparizione della palla quando capiterà. Il più sfortunato, forse, nel viaggio gialloviola verso il penultimo posto ad Ovest sarà Randle, perché ok, la fiducia e forse il quintetto ad un rookie tra i più pompati ed attesi verran quasi sicuramente dati, ma avere alle spalle Ed Davis non è bello, no: lo ritengo molto sottovalutato, e anche abbastanza deciso a farsi spazio, dal momento che uno come lui meglio di un primo anno di contratto a 981mila poteva trovarlo in tanti posti. Infine, forse rischiosa, ma voglio fare una segnalazione per Roscoe Smith: se riesce a stare in squadra e ad essere un 2 è un giocatore di energia difensiva impressionante.