La Virtus Roma inizia il suo campionato con una vittoria al Palatiziano 75-62 contro una Caserta rimasta in partita per diciotto minuti, ma poi spazzata via dalla maggiore fisicità degli uomini di Dalmonte, guidati da un Gibson (MVP) da 21 punti e da uno strapotere a rimbalzo (43-32 il computo finale) a cui solo Howell, quantunque debilitato dalla febbre, si è opposto con i suoi dieci palloni catturati sotto le plance. Caserta ha comunque l’attenuante delle assenze pesanti di Vitali, Sergio e Sam Young che hanno costretto Molin a delle rotazioni drammaticamente accorciate. Questa emergenza, quando soprattutto ti trovi a dover fronteggiare una squadra come Roma che ha nove uomini tutti più o meno in grado di dare il loro contributo sul parquet, la paghi inevitabilmente quando ossigeno e lucidità vengono a mancare. e così è stato anche questa volta. Nel momento in cui la Virtus ha stretto le maglie della difesa con l’irrefrenabile vivacità degli esterni ed i muscoli dei vari Morgan, Jones, Ejim e DeZeeuw, per Caserta sono mancate le alternative in attacco agli ottimi Scott(18) e Gaines(17). Roma è andata al tiro ben 70 volte in tutta la gara, Caserta solo 44 perché in più di una occasione l’attacco bianconero è morto con la palla in mano allo scadere dei 24″ e 24 palle perse hanno contribuito pesantemente a fissare i chiodi sulla banca bianconera. In generale Molin non è quasi mai riuscito a mettere in difficoltà la difesa schierata di Dalmonte, i canestri casertani sono arrivati soprattutto da iniziative e qualche volta forzature dei singoli, dalla rimessa e dalla lunetta (20).

Partita equilibrata fino al 28-30 (18′) siglato dalla lunetta da Mordente, poi Roma piazza la spallata decisiva negli ultimi due minuti del 2/4, grazie alle incredibili doti aeree di un ritrovato Jordan Morgan, in doppia/doppia (12+10)all’esordio fuori dal college, ad una tripla di un Jones e ad un canestro di Gibson. Confezionato così un 10-0 di parziale che manda la Virtus avanti 38-30 all’intervallo lungo, margine che in apertura di terzo periodo arriva fino al +15 (53-38) grazie all’ottimo impatto del “Diavolo delle Fiandre” Maxime Dezeeuw ed alla forsennata difesa di un Lorenzo D’Ercole tornato quello di due anni fa, e di un Rok Stipcevic sempre più attento a seguire le indicazioni di Luca Dalmonte.Per capire meglio la clamorosa stretta data alle maglie della difesa romana nel frangente, un dato inequivocabile: Caserta nel 3/4 mette a segno la miseria di sette punti dal campo sugli undici complessivi della frazione, perdendo dieci palloni e di fatto consegnandosi alla sconfitta. Due triple di Gibson dilatano il gap fino al +17 (61-44), prima dell’ultimo sussulto casertano firmato da Scott che riporta la Juve sotto (63-56) a tre e spiccioli dalla sirena. A chiuderla ci pensano ancora una tripla di DeZeeuw ed un rimbalzo d’attacco di platino raccolto da un Brandon Triche in serata drammatica al tiro (5 punti con 1/10 dal campo), lontano ancora dall’assumere quel ruolo di leader che aveva lo scorso anno a Trento ma capace di mettersi sempre al servizio della squadra.
Buona quindi la prima della Virtus, al di là di una ossessiva ricerca del tiro dalla lunga(35 conclusioni dai 6,75 forse son troppe) e ovviamente la necessità di valutare la gara anche in virtù delle enormi difficoltà incontrate da Caserta questa sera a mettere in campo un roster competitivo. Qualcosa rispetto a Sassari è sicuramente migliorato, ma l’avversario di questa sera fa parte della rosa di quelli che giocano insieme alla Virtus il campionato della“zona grigia”.