Tra le difficoltà che una serie sfortunata di infortuni e ritorni come quella toccata a Derrick Rose crea alla franchigia di appartenenza bisogna annoverare la estrema difficoltà da parte del management nell’individuare le aree in cui rinforzare la squadra.Probabilmente è questo il motivo per il quale i Bulls dispongono di poco talento e poca profondità nel reparto esterni.

Certo Jimmy Butler, che può agire indifferentemente da 2 e da 3 è un ottimo giocatore su entrambi i lati del campo, fatte le debite proporzioni è  un piccolo Kawhi Leonard, ma  spingendo lo sguardo più avanti ci si accorge che ancora avrà una funzione determinante Kirk Heinrich, il quale, purtroppo per i nostalgici, non è John Paxson e nemmeno Steve Kerr.

Per questo, dando per scontato che Rose torni a pieno regime, credo che potrebbe essere in qualche modo importante il contributo che darà la pg Tony Snell. Me lo sono studiato: non prende in una vasca, MA: ha un rapporto assist/perse favorevole ad 1,35 + la somma di recuperi e stoppate pareggia esattamente il numero di palle perse + per uno che ha circa il 35% globale al tiro si reca in lunetta (dove tira con un buon 75%) un numero altissimo di volte: 190 tiri dal campo / 40 liberi…il rapporto liberi/tiri dal campo è circa il 22%, dato elevato e sorprendente, se si pensa che quello di LeBron James è del 27%. Insomma: non è affatto disastroso, Tony Snell, e in regime di carestia di esterni può risultare assai utile.

Detto dei difetti del back-court, resta da commentare in maniera positiva, invece, il reparto lunghi, che durante la off-season è stato oggetto di un pregevole restyling: sono arrivati Pau Gasol e Nikola Mirotic, l’inserimento del rookie-prodigio da Creighton,  McDermott, ad oggi procede alla grande, si è proceduto alla eiezione del veterano (un po’ incostante e un po’ troppo estroverso) Carlos Boozer verso la California gialloviola, generando un risparmio in termini di libro-paga e di frizioni all’ interno dello spogliatoio; l’unica negatività è stato il rendimento di Taj Gibson, che non riesce ad essere davvero consistente nemmeno ora che, in teoria, non ha nessuno a precludergli lo starting five (Gasol è l’epitome del sesto uomo, e ricorda da vicino l’ operazione Bill Walton ai Celtics che valse ai biancoverdi il titolo del 1986).Come conseguenza, coach Thibodeau ancora non toglie  Mike Dunleavy dal quintetto. Noah..beh, se esiste una sicurezza, lui la rappresenta.

I Bulls sono attrezzati per la Finale di Conference, ma dietro devono stare attenti ai Wizards e per ergersi allo stesso livello di Cleveland hanno bisogno di D-Rose ai massimi, altrimenti sarà davvero dura approdare alle Finals.