Una sola gara nella notte NBA, l’ultima sfida prima dell’All Star Game a New York: i Bulls hanno battuto i Cavs in quello che per molti, noi compresi, potrebbe essere un anticipo della Finale della Eastern Conference.UNITED CENTER, CHICAGO: CLEVELAND CAVS 98 – CHICAGO BULLS 113
10/17 e 12/24 sono le ultime due prestazioni al tiro di Derrick Rose (30-7-4), un 54% che non è affatto male per uno che in stagione è stato a lungo sotto il 40%. Le fortune dei Bulls, in un’annata in cui non stanno difendendo come al solito, devono passare anche per migliori percentuali di tiro. Contro i Cavs privi di Kevin Love (abrasione corneale, il rientro sarà valutato dopo l’All Star break) i Bulls privi di Jimmy Butler hanno tirato abbastanza bene, e soprattutto lo ha fatto il nostro pupillo Tony Snell: alla terza prova con minutaggio consistente ha sfoderato il secondo consecutivo 9/11 dal campo (22-2-1 con 3 recuperi e nessuna persa). Il pubblico di Chicago ha rivisto anche Dunleavy (prestazione da convalescente) e, sia pure per un solo minuto, Doug McDermott. Pau Gasol conferma la sua leadership nelle doppie-doppie in stagione, e il figlio di Yannick è riuscito anche lui ad andare in doppia cifra per rimbalzi (15, ma questa è quasi routine per lui) e punti (10, e questa non è affatto routine). Sul versante Cavs hanno maledetto la manata di Rio Chalmers (metteremmo anche lui nella top 10 NBA dei più scorretti) che ha danneggiato l’occhio di Love. Ciò che a coach Blatt è sicuramente dispiaciuto più della sconfitta è stato il dover rimaneggiare squadra e quintetto proprio in un momento in cui i suoi Cavs parevano aver acquisito una dimensione di gioco collettivo davvero pregevole. Quando LeBron deve tirare quasi 30 volte non è mai un buon segnale per i Cavs: stanotte James (31-5-4, ma 8 perse, a testimonianza del fatto che ha toccato davvero troppo la palla in questa partita) è stato aiutato da un buon Irving (ma non ottimo, 17-6-7, 33% al tiro) e da un discreto Mozgov (13+11, 5/6), mentre gli altri non hanno dato gran contributo. Continua, tra i buoni segnali che i Cavs stanno mandando, la insolita combattività difensiva di JR Smith, che ha anche avuto 3 recuperi. Altro segnale chiaro è che Smith e Shumpert hanno tranquillamente superato, nelle gerarchie di Blatt, i superveterani Marion e Miller; siamo però abbastanza sicuri che The Matrix rivedrà più campo nei playoffs, cosa su cui non giureremmo per quel che riguarda il tiratore. L’andamento della partita ha visto Chicago sempre avanti, ma Cleveland sempre a contatto: lo scarto finale si è materializzato a partire dal quarto minuto dell’ultimo periodo, e il definitivo chiodo nella bara è stato martellato da una tripla di Nikola Mirotic (1/5 da 3, ma quella buona al momento giusto). Questa era l’ultima, e solitaria, gara prima dell’All Star Weekend, di cui ovviamente vi daremo conto lunedì.