Delle dieci partite NBA di stanotte oggi vi forniremo il resoconto delle prime 5, quelle giocatesi nella parte Est degli USA.

 TIME WARNER CABLE ARENA, CHARLOTTE: SACRAMENTO KINGS 113 – CHARLOTTE HORNETS 106
La festa per il ritorno di Kemba Walker (6-1-2 in 16 minuti) in campo è rovinata dai Kings. Il distacco si dilata solo nel finale, complici un paio di chiamate non perfette dei grigi che hanno sfavorito gli Hornets: in particolare uno sfondamento solare di Gay (28 pti) trasformato nel quinto fallo di MKG (23-9-2). In ogni caso, pur in una partita tirata, Sacramento prevalentemente avanti e Charlotte ad inseguire. La grande prova di Henderson jr (17-6-11) e Gilchrist è stata bilanciata dai tre moschettieri oltre i 20 dei Kings (McLemore 27, DMC 20), con Cousins che ha anche stravinto la lotta a rimbalzo coi lunghi degli Hornets: lui 14, BigAl+Biyombo 12.

WELLS FARGO CENTER, PHILADELPHIA: CHICAGO BULLS 104 – PHILADELPHIA 76ERS 95 (ot)
Ci vuole un supplementare, acciuffato per i capelli da una tripla di Brooks (31-4-5), ai Bulls per battere i Sixers. Gara pari all’intervallo lungo, poi nel terzo quarto finalmente fa capolino la difesa Bulls, che tiene a 12 gli avversari ricavando un vantaggio di 9 per iniziare il quarto periodo. Vantaggio inutile, perché i Sixers zittiscono l’attacco chicagoano, costringendo Brooks alla ricordata prodezza. Passata la paura, anzi: avendo più paura di Thibodeau che dei Sixers, il supplentare è dominato da Pau (27+16) e compagni (Mirotic 16-12-5), che concedono ai ragazzi di Phila (Noel 8+15 con 3 recuperi e 2 stoppate; Hollis 20; Ish Smith 23) solo 3 punti nei cinque minuti in più.

TD GARDEN, BOSTON: MEMPHIS GRIZZLIES 92 – BOSTON CELTICS 95
Non c’è Isaiah Thomas per Boston, ma I ragazzi di Stevens fanno a meno della loro recentemente acquisita guida e si prendono la W su Memphis. Contro uno dei migliori nuovi allenatori della Associazione, Brad Stevens, che appartiene alla categoria dei nuovissimi, fa una grande figura. Il gioco chiave della gara, un alley hoop per Marcus Smart su rimessa in uscita da time-out, diventa un and1, ed è merito di Stevens. Ad imbrigliare il gioco di Memphis ci aveva pensato un’altra mossa del coach, quella di invertire le marcature dei lunghi: partito con Zeller+Bass in quintetto, a marcare Randolph andava il più pesante Tyler, mentre a guardare Gasol pensava il più rapido Brandon. In questo modo la maggior opzione offensiva diventava Tony Allen, non certo un’attaccante nato: i suoi 16 punti sono il dazio che Stevens è stato felice di pagare per le sue scelte difensive, rivelatesi azzeccatissime. Non felice il ritorno al TD Garden per Jeff Green e Lee, che hanno tirato un 6/23 combinato. Un infortunio alla caviglia ha tenuto fuori per metà del terzo quarto e qualche minuto del quarto conclusivo Conley. Dopo aver parlato molto di difesa, citiamo per l’attacco dei Celtics Olynyk e Crowder (15 e 16 pti rispettivamente, 6/12 per entrambi) e Bradley, che nonostante l’ormai canonico slump da 3 punti (1/8) ha infilato il paniere dei punti 94 e 95, in faccia ad un confuso Marc (9-7-4).

AA ARENA, MIAMI: BROOKLYN NETS 98 – MIAMI HEAT 104
Miami scappa subito, i Nets rimontano ma arrivano corti. Il posto in quintetto dello squalificato Whiteside (la cui spinta proditoria a Olynyk è stata rimproverata da tutti) è preso da Birdman (18+14), come dire che il posto di Tony Soprano è preso da Al Capone. Aumentano anche i minuti di Udonis Haslem che, nonostante da tempo immemore sollevasse le terga dal pino solo durante i timeout, si fa trovare più che pronto (7-9-3 in 19 minuti). Grande prova di Wade (28-9-2), e solido Dragic che è entrato nel gioco di Miami in maniera intelligente, rinunciando allo sfavillare che poteva mostrare a Phoenix e adeguandosi alle esigenze del nuovo palcoscenico (17-1-3). Brooklyn è alla quinta sconfitta di seguito, la decima nelle ultime quattordici: non è servito mettere cinque uomini bene in doppia cifra, perché la partenza è stata davvero troppo molle, e Wade ha pensato a difendere il vantaggio. Curiosamente 18-4-4 sia per D-Will che per Jack.

BRADLEY CENTER, MILWAUKEE: ORLANDO MAGIC 91 – MILWAUKEE BUCKS 97
I Bucks vincono un’altra gara punto a punto, e ovviamente c’è lo zampino delle triple di Khris Middleton(30-3-5 con 4/4 da 3 e 12/17 comlessivo). Tutto il quintetto dei Bucks in doppia cifra, e cinque uomini anche per Orlando. La differenza l’hanno fatta le percentuali di tiro (50% per Milwaukee, 40 per Orlando) e i rimbalzi (51 a 33) con grande spolvero per Pachulia (12+10) e Vucevic (19+14).