Otto gare NBA nella notte, le più importanti vedevano impegnate le due squadre in lotta per l’ultimo posto per entrare nei playoffs ad Ovest.

 CHESAPEAKE ENERGY ARENA, OKC: CHICAGO BULLS 100 – OKC THUNDER 109

Primo tempo: 47 pari. Brooks è senza Ibaka e allora, per fronteggiare quello che al momento è il nerbo del gioco dei Bulls, ossia l’asse lungo-lungo tra Gasol e Noah, decide di iniziare proponendo un doppio pivot reale, per cui quintetto contemporaneo a Kanter e Adams. Risposta positiva. Il prodotto di Kentucky al giro di boa ha 4 pti e 11 rimbalzi, di cui 6 offensivi, in 18 minuti. Il kiwi, con un minuto di gioco in meno, aggiunge 7 pti e 6 rimbalzi. Finiranno rispettivamente con 18+18 e 14+11, e Kanter, dai suoi 2.10, farà vedere anche notevoli mezzi tecnici palla in mano, con un delizioso 1vs1 in virata spaalle a canestro dal post basso (degno di James Worthy), e un contropiede guidato dalla corsia centrale con palleggio dietro la schiena. Il secondo tempo continuerà ad essere equilibratissimo, anche se OKC sarà prevalentemente avanti. I momenti peggiori dei Thunder coincideranno, come sempre, con i momenti di fuori giri di Westbrook (36-11-6), che tocca tutti i palloni di OKC, ma a volte esagera. Stanotte ha avuto molto campo DJ Augustine (11pti 3 ass.), esibitosi nella classica partita dell’ex, ma anche equilibratore del gioco di Russell, che infatti ha forzato un po’ meno del solito e perso un po’ meno palloni del solito (4). Significativo che il tiro he ha chiuso la contesa sia stata una tripla di Morrow dopo adeguata circolazione di palla ed assist di RW. Chicago è stata in partita grazie ad un mostruoso Mirotic (27+4), mentre, pur ad alti livelli, Gasol-Noah hanno subito Kanter-Adams: i due di Chicago hanno combinato per 35-11-8.

STAPLES CENTER, LA: HOUSTON ROCKETS 100 – LA CLIPPERS 98

Partono forte i Clippers, ma Houston, grazie ad un enorme Harden (34-7-7) si mette presto a guidare ritmo e punteggio della gara. A metà LA Barba ha 24 pti, 11/11 ai liberi. E’ stata la gara del ritorno in campo per Blake Griffin (11-11-8), e subito si è reso protagonista: suo il merito dell’avvio dei Velieri, sua anche buona parte del merito del recupero finale degli uomini di Rivers. Purtroppo uno sfondamento dello stesso Blake, e un cross sull’ultimo tiro (per pareggiare, non per vincere) di CP3 (23-3-5), hanno impedito il completamento della rimonta. Ai Clippers manca ancora Jamal Crawford. Detto di Harden, bisogna fare i complimenti a coach McHale per la ditribuzione dei tiri: 16 per JH (ma anche 18 liberi), 15 per Ariza e Motieiunas, 14 per Jones (che ora tira anche da 3: 1/2 stanotte). Non hanno visto campo due dei nuovi arrivi in Texas: Prigioni e KJ McDaniels.

SMOOTHIE KING CENTER, NEW ORLEANS: DENVER NUGGETS 118 – NO PELICANS 111 (2 ot)

Brutta sconfitta interna per i Pelicans, superati da OKC e al momento fuori dalla post-season. Citando i numeri della prestazione di Anthony Davis (36-14-7 e 9 stoppate, a poco dalla quadrupla doppia) possiamo commentare che lui e Westbrook, al netto di imprecisioni tattiche ed errori di gioventù, hanno portanto e stanno portando in un territorio finora inesplorato il gioco NBA. Una simile fisicità a certe velocità non si era mai vista, mai. Il solo ad essere paragonabile a quello che stiamo vedendo in queste settimane è stato il D-Rose del 2011. LBJ e Durant non hanno mai giocato come stan facendo questi due: unendo con tanta continuità fisico, tecnica, velocità pura e velocità di esecuzione. La gara è sempre stata punto a punto, e Davis (uno dei primi 5 della Associazione per eficacia offensiva all’interno delgi ultimi tre minuti), ha avuto la palla della vittoria, ma ha sbagliato il jumper. Il primo supplementare vede le due squadre ancora attaccate, e ci vogliono una tripla di Jameer Nelson (18-5-6) e una del Gallo (17-4-4) nel secondo overtime per mettere i Pellicani a nanna. Will Barton, mollato da Portland nella trade per Afflalo, ha scritto 25-9-3, e il Prof. Tyreke Evans ha tenuto l’ennesima conferenza, non perchè perdente meno interessante: 25-9-10.

AMWAY CENTER, ORLANDO: CLEVELAND CAVS 123 – ORLANDO MAGIC 108

Nulla se non ordinaria amministrazione per i Cavs. Il mercato delle fascette tergisudore da mettere in testa è in crisi da quando LBJ si è convinto di tirare meglio senza, e magari ha pure ragione: di certo fanno bene ai suoi passing skills: 21-8-13. Anche stanotte The King ha però lasciato la guida e gli onori più alti a Sir Kyrie (33-4-4) , ed è riesplosa la vena offensiva di JR Smith (25-4-3). Per Orlando solite cifrone di Vucevic(22+15).

AT&T CENTER, SAN ANTONIO: MINNESOTA T’WOLVES 97 – SA SPURS 123

Otto giocatori in doppia cifra e uno a 9 pti per gli Spurs in una partita facile che coach Popovich trasforma in un capolavoro di equilibrio di minutaggio: 10 giocatori hanno tra 15 e 25 minuti, e i due più poverelli sono Bonner a 9 e Baynes ad 11. 21 minuti per Belinelli, che tira con belle percentuali e segna 13 pti. Nonostante tanto magistero gestionale, la sfortuna è sempre in agguato: Manu si fa male alla caviglia cadendo sul piede di KG, viene accompagnato a braccia nel locker e non ne riemerge più; potrebbe perdere da una a due settimane. I T’Wolves non sono mai stati in gara, il migliore per loro è il selvaggio Zach LaVine (18-6-6), che approfitta al meglio del quintetto datogli a causa dell’assenza per un lieve infortunio alla caviglia di Rubio.

AIR CANADA CENTER, TORONTO: PORTLAND TRAILBLAZERS 113 – TORONTO RAPTORS 97

Altra gara mai in discussione, utile per rivedere un DeRozan preciso al tiro (22 con 9/18) e per ammirare l’ennesima prova maiuscola di LMA (24-10-5). Portland cerca di rimpiazzare il vuoto di Matthews, e stanotte ci è riuscita bene grazie alla prestazione di Afflalo: per come è il gioco dei Blazers, il suo 4/6 da 3 è molto più importante del suo, negativissimo, 1/8 da 2.

US AIRWAYS CENTER, PHOENIX: NEW YORK KNICKS 89 – PHOENIX SUNS 102

Per una squadra non in forma come i Suns, nulla è meglio che affrontare a casa propria i Knicks. Il distacco non è esagerato, e testimonia sia della scarsa vena dei Suns attualmente, sia della melassa che imprigiona le partite quando le forze in campo sono eccessivamente dispari. New York, davvero, farebbe molta fatica, moltissima, a superare le Sweet 16 di Eurolega, e non è sicuro che, contro i Wildcats di Kentucky, arriverebbe al Titolo NCAA. In Arizona è stata la notte di Brendan Wright (18+11) ed Eric Bledsoe (21-9-11), il primo titolare complice l’infortunio di Len (caviglia, dovrebbe rientare presto), il secondo per ora vincitore nel “duello in casa” con Knight, tolto dal quintetto. E magicamente il livello di gioco di Bledsoe si alza….Miracoli della non-coesistenza. Discreti nel dare un senso alla trasferta Bargnani (18-1-3…i rimbalzi Mago…I RIMBALZI??!!??) e Shved (18-4-3), autore di un canestro da circo, con annesso dito in un occhio.

STAPLES CENTER, LA: ATLANTA HAWKS 91 – LA LAKERS 86

Aver fatto gli straordinari per montare e rimontare due parquets diversi sarà convenuto agli addetti dello Staples Center, se nella paga erano comprese le partite: il double-header losangelino è stato infatti foriero di due gare emozionanti e dal punteggio strettissimo. Purtroppo entrambe le franchigie di LA hanno perso. Onore ai Lakers, tenaci nel non mollare la gara quando Atlanta conduceva con buona sicurezza, e abili a portarsi a -2 (tripla di Wes Johnson) con meno di un minuto da giocare. La difesa successiva su Schroeder non era efficace, lo sgusciante Tedesco depositava un bel lay-up, e la cosa praticamente finiva lì. Da registrare che gli Hawks hanno applicato al regola del riposo con meno aggressività della perdente prova contro i Sixers di qualche giorno addietro: restano seduti solo Teague e Millsap, ma gli altri giocano. Va male a Korver: naso rotto per una spallata di Ed Davis su un blocco. Migliore per Atlanta il Tedesco (24-3-10), per i Lakers lo Spezzanasi: 7+13.