Conflitto d’interessi?

No, non mi sto invischiando in giudizi e valutazioni su personaggi politico/sportivo/televisivi, semplicemente sto cercando di parlare obiettivamente della querelle basket su Sky o mamma Rai. Visto che sono parte in causa come regista per la tv di Murdoch, cerco di essere super partes. Anche se comunque spero di poter lavorare sullo sport che amo di più, anzi, sullo sport che amo, punto!

Torniamo ai fatti: con lo scudetto di Sassari si conclude questo contratto televisivo con la Rai, e lo si fa col “botto” degli ascolti. Lo virgoletto perché tutti si stupiscono dei numeri fatti da gara 7. Tre considerazioni: la serie finale giocata da due squadre quantomeno inaspettate come contenders, condite da quel po’ di pepe di sana polemica su vari argomenti come la non italianità della squadra vincente (il primo italiano nelle rotazioni entra normalmente come 7° o 8°…) o alcuni arbitraggi che non voglio chiamare chirurgici ma squinternati sicuramente, aiuta. Il crescendo quasi Rossiniano nell’intensità di ogni singolo incontro ha certamente aiutato gli ascolti, insieme alla scarsissima capienza degli impianti coinvolti nella finale che ha fatto pendere verso la scelta di guardarsela in tv anziché andare a palazzo…

E poi la scoperta dell’acqua calda di andare su un canale generalista: Rai Tre anche se è l’ultima ruota del carrozzone è comunque a portata di telecomando anche dai pensionati della pallaalcesto e questo aiuta, eccome, mentre chiaro o non chiaro, RaiSport è sempre satellite e bisogna sapere qual è il canale ecc.

Ah, tra l’altro, dalla prossima stagione, le 2reti Rai sportive satellitari dovrebbero essere accorpate in una sola, con un affollamento di eventi che rischierà di far tornare le vecchie abitudini di palinsesto ben conosciute, tipo il basket dopo il volley (che non sai mai quanto può durare) o il tennis (idem) o qualche rubrica intoccabile per scelte redazionali a far slittare inizi o conclusioni delle partite.

Tornando all’attualità, ad oggi (4/7/15) dopo una serie di notizie battute che davano quasi per certo l’abbinamento Sky (Gold) e Gazza tv per gli altri due pacchetti, si sentono voci di un rilancio Rai. Forte di enne rinnovi di contratto, sto seduto sull’argine e aspetto (e ovviamente spero), con un’ultima considerazione a monte di tutto: ricordiamoci che la tv, gli ascolti, la pay o non pay, i media e quant’altro, sono l’ultimo passo. Prima ci deve essere la promozione: nelle famiglie, nelle scuole, nei posti di lavoro, con regole e leggi che aiutino non solo il moloch calcio, con impianti pensati nel modo giusto e non rattoppati su vecchie strutture preesistenti, con regole che consentano ai giovani di crescere e alle società di sceglierli. Anziché far squadre che vincono scudetti dove il primo italiano ha minutaggi quasi inesistenti. A questo proposito ho parlato con tanti amici sardi che, sicuramente felici per la stagione, non lo sono per una squadra perennemente smontata ogni anno dove l’identificazione con i giocatori è quantomeno difficoltosa, così come tutti i tifosi di tutte le squadre, fanno fatica a fidelizzarsi, ogni volta con volti e situazioni diverse. Se il signor Bosman avesse fatto qualcos’altro nella vita…