Queste sono le sconfitte che valgono molto più di una gara persa; queste sono le sconfitte da cui rialzarsi può diventare problematico. Pesaro, vincendo con merito la sua prima gara in stagione, mette a nudo le carenze di una Fortitudo che sicuramente non gioca la sua miglior partita, ma che in questa occasione non riesce mai, nell’arco dei quaranta minuti a dare l’impressione di poter invertire la rotta dopo un inizio difficile. Tanto da lavorare quindi per una Fortitudo involuta da quella vista fino al derby, come se la scoppola patita nella stracittadina abbia minato certezze è tolto solidità ad una compagine che, fino alla gara interna con Brindisi aveva anche prodotto una discreta pallacanestro: cosa che dopo Natale non le riesce più !
Un misurato coach Sacco quello che nel dopo gara commenta la prima vittoria di Pesaro: “abbiamo giocato di gruppo, prima della partita ho fatt,o vedere ai miei giocatori uno spezzone del derby Virtus -Fortitudo per fargli capire che le grandi squadre si passano la palla. Oggi lo abbiamo fatto. Non sempre, ma in tanti frangenti. Dobbiamo e possiamo migliorare ancora tanto, ma la gestione di questa partita mi conferma che se i ragazzi fanno gruppo ancor prima di fare squadra, possiamo toglierci soddisfazioni come questa”
Scuro in volto è visibilmente preoccupato della prestazione coach Martino: “abbiamo giocato una brutta partita e se guardiamo al fatto che al terzo quarto avevamo segnato in casa solo 51 punti, ecco spiegato il perché non sia mai riusciti a girare l’inerzia della partita. Non abbiamo semplicemente mai fatto canestro. Se poi ci aggiungiamo che per larghi tratti abbiamo accettato il gioco di Pesaro ecco spiegato il perché di una brutta sconfitta che non ha scusanti proprio perché erano situazioni che non dovevamo permettere accadessero”
LA CRONACA
La Fortitudo continua a proporre approcci alla partita molto soft e se è vero che nel primo quarto di questo match le cifre in attacco non sono male , la presenza a rimbalzo e’ pessima, tanto da lasciare a Pesaro ben 8 carambole in attacco nei soli primi sette minuti di gioco. Il risultato è quello di avere la partita in parità (16-16 sul time out interno) con Pesaro al 38 dal campo contro l’80 dell’Aquila. E non appena le percentuali si abbassano e la Fortitudo perde qualche pallone di troppo (saranno ben 10 all’intervallo), ecco il vantaggio esterno in chiusura di quarto (16-20, dal 16-13 interno).
Il secondo quarto dei padroni di casa e’ un vero e proprio pianto. Attacco deficitario, difesa inesistente, intensità ai minimi termini. Pesaro ne approfitta giocando un basket ordinato e usando in diverse occasioni la zona chiude un parziale di 18-3 che la lancia sul 20-31. Quando anche Mussini dalla panchina piazza due triple a fila e Aradori all’apice della confusione si incespica a metà campo si comprende che la serata, se l’atteggiamento non cambia, sarà di quelle davvero oscure (29-41 minuto 18). Fortuna vuole che contro la zona di Sacco Maarty Leunen si mette in proprio, segna 11 punti filati e il divario con cui si va alla pausa lunga resta così accettabile rispetto alla pallacanestro prodotta dalla Fortitudo soprattutto nel secondo quarto. Come era prevedibile Pesaro, anche se ancora al palo in classifica, non è scesa a Bologna a fare da sparring partner, così come peraltro ha mostrato nelle ultime 4-5 uscite dove pur perdendo ha sempre venduto carissima la pelle.
Alla ripresa delle ostilità Pesaro ritorna alla doppia cifra di vantaggio, ma la Fortitudo, un po’ più presente sul parquet, rosicchia con la coppia Aradori -Sims fino al -2 (44-46) . I pasticci di Robertson e la solita difficoltà difficoltà difensiva rimettono le ali a Pesaro che con un concreto Tote’ rimette la freccia (44-54). La Fortitudo è confusionaria, la partita diventa anche piuttosto bruttina da vedere con tanti errori e un gioco assai spezzettato. Il quarto si chiude con la ennesima dormita su un rimbalzo da tiro libero sbagliato. Eboua chiude i giochi del terzo periodo sul 51-62 rendendo ancora più ardua la rimonta felsinea. Pesaro ha inerzia e vantaggio, che gli permette di resistere senza faticare neppure troppo ai disordinati tentativi della Fortitudo di rientrare in partita. Il disordine coinvolge un po’ tutti, compreso Martino in panchina (4 giocatori oltre i 30 di utilizzo…) e, per la verità, solo il volitivo Sims prova a scuotere i suoi ma i vari Robertson, Aradori, Fantinelli e anche Leunen finiscono con lo spegnersi (alcuni per la verità senza mai effettivamente accendersi). Pesaro a 90″ dalla fine ha ancora 12 punti di margine sul 61-73. Ma il basket, si sa, è strano e in 83″ succede che la Fortitudo trova l’occasione di impattare. La tripla che avrebbe significato 78-78 finisce nelle mani sbagliate, quelle di Sims (che dalla lunga proprio non può fare gol) e Pesaro può festeggiare i primi due punti della stagione.

Le pagelline:
Fortitudo: Robertson 5, Aradori 6, Cinciarini 5, Mancinelli 5, Leunen 5,5, Sims 7, Fantinelli 5,5, Daniel 5,5, Stipcevic 4,5. All. Martino 5
Pesaro: Barford 6, Drell 5,5, Mussini 6,5, Williams 6, Pusica 7, Miaschi 6+, Eboua 5,5, Thomas 6, Tote’ 7, Zanotti 6,5. All. Sacco 6,5
Arbitri: Paternicò 6,5, Baldini 6, Morelli 5,5.

FORTITUDO POMPEA BOLOGNA – VICTORIA LIBERTAS PESARO 77-80 (18-22) (34-41) (51-62)
Fortitudo: Robertson 9 (0/3, 3/7) Aradori 21 (3/10, 3/6), Cinciarini 3 (1/3, 0/2) Mancinelli (0/2) Franco ne, Dallosto ne, Leunen 13 (5/6, 0/6), Sims 16 (6/11, 0/1), Fantinelli 8 (4/7, 0/1) Daniel 7 (3/3) Stipcevic 0 (0/2 da 3) All. Martino
Pesaro: Barford 12 (5/13, 0/3) Drell (0/1), Mussini 9 (1/2, 2/3), Williams 17 (4/7, 0/7) Pusica 15 (1/5, 4/8), Miaschi 4 (2/4), Eboua 4 (2/5, 0/1), Thomas (0/1 da 3),Tote’ 12 (6/9, 0/1), Zanotti 7 (2/3, 1/2).All. Sacco
Statistiche di squadra. Tiri da 2. Bo 22/45, Pu 23/49, Tiri da 3: Bo 6/25, Pu 7/26, Liberi: Bo 15/19, Pu 13/22. Rimb. Bo 48 (32+16, Sims 19), Pu 45 (28+17, Tote’ 10)? Assist. Bo 19 (Sims 7), Pesaro 15 ( 5 con 3).
Arbitri: Paternicò, Baldini, Morelli.
Spettatori: 5570 esaurito.