Coach Paolo Galbiati ha presentato la sfida di martedì a Bologna come un’occasione per aggiungere autonomia ai sette giocatori della Vanoli disponibili. Mentre sono finalmente giunti in città tutti gli americani della Vanoli (ultimo in ordine di arrivo Hommes), Cremona si prepara ad affrontare la Fortitudo all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno. Conscio di dover sfidare una formazione ambiziosa e attrezzata, allenata dal C.T. della Nazionale, nonché ex coach della compagine lombarda, il tecnico brianzolo ha analizzato gli obiettivi realistici della propria squadra.

Avversari – “Ci aspettiamo una partita completamente diversa rispetto a quella con la Virtus: la Fortitudo concede più spazi e libertà di movimento, affidandosi molto al talento individuale di cui è ricca. Happ, Banks e Aradori sono stati i migliori marcatori della scorsa stagione; magari come squadra sono un po’ meno organizzati della Virtus, ma questo ci servirà per fissare altri concetti su cui abbiamo lavorato in queste settimane. Spero di riuscire ad allungare un po’ il minutaggio dei sette che, fortunatamente, non hanno avuto ripercussioni fisiche dopo la partita scorsa. Ci troveremo poi a fare la stessa cosa che abbiamo fatto sabato nell’ultimo quarto (schierare solo gli under, n.d.r.).”

Marcus Lee al suo primo allenamento con la Vanoli Cremona

Progressi – “Non abbiamo avuto modo di fare una vera e propria analisi post-partita: nelle condizioni in cui siamo oggi, ci interessa di fissare altri concetti e continuare il nostro percorso di crescita. Non so domani quante energie avremo recuperato, e giocare contro le squadre di Sacchetti di energie ne richiede molte. Dobbiamo curare bene la difesa, perché se non difenderemo bene, quest’anno di partite ne vinceremo poche. Oggi Lee si allenerà per la prima volta con la squadra; verrà con noi a Bologna, ma non è ancora in condizioni di entrare nel clima partita. Vedremo nei prossimi giorni; spero  che venerdi (contro Reggio Emilia, n.d.r.) possa giocare alcuni minuti importanti”.

Supercoppa – “Organizzare in questa situazione amichevoli di preparazione sarebbe stato molto complicato, per cui a noi, sotto certi aspetti, va anche bene che sia già stato tutto organizzato per la Supercoppa. Certo, molte squadre sono partite ben prima di noi, per cui le scelte fatte avrebbero potuto essere diverse, ma guardando alla nostra situazione, va anche bene così. L’altra sera m’è anche dispiaciuto dover avvisare Djordjevic che dovevo per forza di cose far entrare i ragazzi; d’altra parte ognuno fa quel che può e quel che è meglio per la propria squadra”.