I Playoffs NBA sono alle porte, e ho pensato di creare per Baskettiamo una forma di presentazione nuova, manipolando geneticamente il commento classico e le sentenze del PowerRanking. Prima che i palloni siano alzati da tutti i centrocampo e senza pensare troppo agli accoppiamenti o alla posizione raggiunta in Regular Season, ecco secondo noi le chances che ogni team ha di arrivare alla Finale di Conference, secondo una scala da 0 a 5. Dopo il primo turno ripeteremo l’esperimento mirando alle Finals.

EASTERN CONFERENCE

Milwaukee Bucks = 0. Nessuna chance per i Cerbiatti. Nonostante lo Pterodattilo Greco, l’efficacissimo Middleton e uno dei 10 migliori point-men della NBA: Eric Bledsoe. Troppo morbidi, ancora, e troppo corti una volta che ci si addentri nelle posizioni 8-11 del pino. Nei PO la difesa vince sull’attacco, e loro invece concedono gli stessi punti che segnano (anzi, ne subiscono un paio di decimi in più); a parte Jabari Parker e Malcolm Brogdon, la unit che esce dalla panchina non pare in grado di lasciare il segno per, ad esempio, 6 partite in 13 giorni. E John Henson non è un centro da Conference Finals.

Philadelphia 76ers = 1. I Sixers hanno già fatto il loro lavoro, aumentando di 24 il numero di W dallo scorso anno. Però sono al primo ingresso in un mondo che richiede massima esperienza: per inesperienza, bellezza, destino possono essere paragonati ai Celtics del 2015. Solo il Beli e Redick hanno vera, positiva conoscenza dei PO. Inoltre l’efficacia di Embiid, e anche i minuti che potrà giocare, sono al momento un’incognita. Li potrebbe far avanzare alla Finale di Conference solo un’ulteriore progresso di Ben Simmons, che già sta giocando a livelli stellari. Inoltre, con più di 105 incassati a gara non si fa tanta strada in post-season.

Indiana Pacers = 1. Concediamo un punto ad Indiana perché è una squadra con ruoli precisi, ben costruita ed allenata, e, a dispetto dei 104 incassati, ha mostrato in stagione capacità difensive non banali, pur discontinue. Oladipo è un all-NBA, Turner e Sabonis danno solidità al pitturato, e quando, in una squadra, le chiavi del gioco sono in mano ad uno che esce dal pino (Cory Brewer è il vero direttore, non lo starter Collison) le nostre antenne di vecchi aficionados del Gioco si drizzano captando qualcosa di non convenzionale. In più ci sono Bogdanovic Croato (alla sua miglior stagione in NBA) e Lance il Matto, che è matto davvero, ma conosce sia il Gioco che i Playoffs.

Washington Wizards = 2. Riposato o arrugginito? La domanda è sulle condizioni di Wall dopo l’infortunio. Molto del destino di WAS poggia sulla risposta. Secondo noi, e purtroppo per loro, gli Wizards con questi giocatori hanno già avuto la grande occasione, l’anno scorso vs Boston, e l’han fallita. La definitiva esplosione di Oubre non riempie i buchi offensivi lasciati dalla partenza di Bogdanovic, Bradley Beal nei minuti finali è peggio che in quelli iniziali delle gare, e Gortat+Mahinmi sono una croce e non una risorsa. St. John, ancora una volta, dovrà fare quasi tutto: però è Wall, e merita rispetto.

Miami Heat = 3. Eric Spoelstra ha già vinto 2 Anelli, e se sommate le righe che parlano di lui in un anno di gioco è chiaramente il coach più sottovalutato dell’Universo. Ha già messo in cantiere e in chiaro la sua filosofia per questi PO (DIFESA!!!!!) spostando in sf e in quintetto Josh Richardson. In più, nonostante ora il gioco sia delle guardie e del tiro da 3, ha uno dei pochi veri centri in Whiteside, e ha anche il suo cambio (Adebayo). Il coach sa proteggere la difesa non eccelsa di Dragic permettendo allo Sloveno tanti minuti e tante responsabilità (ovvero il modo “hero effort” che Goran adora). E poi ha Wade: ancora abbastanza efficiente, sapendo che in post-season il nome conta…per il fallo che su di me viene lasciato giocare, a D-Wade concedono due liberi, sempre.

..piccola pausa. A differenza della Western COnference, la Eastern ha 3 favorite, il che implica che almeno due di esse si affronteranno in Conference Semis; il modo del successo sarà decisivo, per la vincente, anche in vista del risultato della Finale: stanchezza, usura, infortuni sono fattori decisivi quanto quelli tecnici.

Toronto Raptors = 4. Se DeRozan e Lowry potevano esser dati per sicuri protagonisti ad inizio anno, lo stesso non vale per la panchina dei Raptors, vero motivo della splendida stagione dei Canadesi. Sembrano solidi, probabile lo siano anche nei PO, ma sono tutti da testare. FVV, Poeltl, Siakam, Anunoby non hanno mai giocato gare di PO, Wright e Powell poche. Secondo noi rispetto la regular season avrà molte più responsabilità (e fatica) il quartetto formato dal DinamicoDuo + Ibaka e Valanciunas. Potrebbe essere poco, onestamente.

Boston Celtics = da 0 a 5. Impronosticabili. Mancano Hayward e Kyrie, ma Boston ha sempre superato in stagione tutte le sfortune e gli infortuni, arrivando seconda di Conference solo per la malasorte. Il quintetto ideale dei Celtics ha mancato 127 gare, il loro sesto uomo Smart 26 e forse tornerà per il secondo turno di PO. Eppure…