A che punto, tecnico – emozionale – tattico, sono le Conference Semis della NBA?

ATL 1   PHI 2. Brutto KO in casa per gli Hawks. Le squadre “nuove”, che raggiungono certi livelli per la prima volta con un determinato gruppo e/o lo fanno in modo relativamente inaspettato, corrono sempre questo rischio: inabissarsi senza preavviso. Gli avvisi forniti da #3 sono allarmanti per ATL (per es. solo 4 in doppia cifra, solo 8 tiri per Capela). Di fronte hanno un gruppo espertissimo, collaudato, con Stelle più consolidate; hanno Joel Embiid che mediamente infligge 35.3 – 10.3 – 4.7. Nelle due W i Sixers hanno dominato, scavando entrambe le volte un fossato di 16. La Stella di Trae Young ha faticato in #2 e #3 perché è stata messa alla prova dal lato più debole: il fisico. Picchiato all’interno dei termini del regolamento, ma pur sempre sfidato fisicamente in maniera aggressiva, il piccoletto sta subendo. Per PHI non è male sapere di poter contare sulla doppia-doppia ai 30 di Embiid, e molto dipende dal rendimento dell’enigmatico Ben Simmons ma anche di uno dei GOAT dei soggetti “beta”: Tobias Harris deve sfruttare il buco degli Hawks nel suo corrispettivo di ruolo, il vecchio Hill. Il Gallo? Purtroppo meglio nelle sconfitte che nella vittoria, ma è logico: coach McMillan ricorre alla sua esperienza nelle difficoltà se qualcuno dei compagni non si presenta. Danilo ha risposto anche se non è servito.

MIL 1   BKN 2. Nei 10 mins finali di #3, vinta dai Bucks, le squadre hanno tirato 10/36, con anche due air-ball (Connaughton e Lopez) e 6 palle perse. Sono cifre combinate, che però fanno comodo a MIL. Per i Nets il pericolo non è la sconfitta in sé ma il modo di essa. La siccità finale e il lapsus con cui, in vantaggio di 3 a un solo possesso dalla fine, hanno mollato concentrazione e permesso la zingarata finale di JRue Holiday per la W. Concentrazione difensiva e % di tiro sono infatti ciò che ha permesso a BKN di annullare e umiliare i Cerbiatti nelle prime 2 gare. Non dimentico che i Nets giocano senza Harden e senza Jeff Green, e i Bucks sono senza Divincenzo: ma le assenze di BKN sono molto più pesanti. La W di MIL può essere un episodio: la serie dipende da BKN, i Bucks possono solo sperare di inserirsi in falle che per ora sono arrivate solo in 10 su 144 minuti di campo.

DEN 0  PHO 3. Ci sono alcune verità incontestabili riguardo questa serie, tutte derivanti dall’infortunio che non permette a Jamal Murray di guidare i Nuggets. Nessuno (Argentina, Real) ha mai vinto nulla di serio con Campazzo titolare; dalla panchina ok, titolare no no no. Jokic ha la maestà del NBA MVP con sé, ma passando da Murray a Campazzo sta pagando: – 8% sia da 3 che da 2, – 14 in ppg, peggiori ricezioni e molte più impiccagioni da subire dal momento che vs Ayton e le sue mani in faccia sta tirando al 33%. I momenti migliori (pochi) di DEN sono arrivati con Morris e Barton al posto di Campazzo + Rivers: anche coach Malone deve capire che ciò che di solito è giusto in caso di infortunio di un titolare (promuovere il terzo e tenere il back-up come tale) non funziona sempre, dipende dal materiale e Morris deve essere titolare. Le ali dei Suns stanno demolendo l’impalcatura lunga dei Nuggets: Porter Jr non vede Bridges, Gordon è schiacciato da Crowder e Millsap non è paragonabile a Cam Johnson. I Suns hanno sempre rimontato o allungato nella ripresa: sono 96-67 nei 3 terzi periodi della serie. Ricordando che CP3 sta raggiungendo livelli asimoviani nel rapporto assists/perse e che nessuno ha mai rimontato da 0-3, come ben sa l’Olimpia Milano.

LAC 0   UTAH 2. Due KO per i Clippers, in gran parte dovuti al fatto che giocano senza allenatore. Utah sta avendo la solidità mostrata per tutta la RS, con l’aggiunta di rendimento stile PO da parte di Donovan Mitchell. Il Kid da Louisville U. infatti ha inserito qualità alle sue prestazioni, in termini di %. Nelle 2 W finora ha 41 ppg con 31/59 (52%) dal campo, lui che ha cifre non molto distanti in termini di ppg ma spesso con % sul 40-45: le gare modello 11/25 sono le più comuni da parte sua in RS storicamente. In una lega in questo momento storico dominata dalle pg, non dimentichiamo che i Jazz stanno giocando senza il loro titolare Mike Conley Jr. e questo racconta del livello del coach e del basketball I.Q. dei giocatori. Dall’altra parte a ClipperTown manca il sindaco: Ty Lue, in gare ben giocate dai suoi e finite con scarti stretti, sta mostrando tutta la sua poca capacità di intervenire in-game, e anche agendo con scelte incomprensibili. Alludo in #2 al solo minuto concesso alla rivelazione (a dir poco) dei PO per LAC, Terrence Mann, e al N.E. di Rajon Rondo. Lui: Playoffs Rajon, un genio del Gioco. La serie in California potrebbe pareggiarsi, ma serve apporto di tutti per LAC, allenatori compresi.