Onesto: ho sbagliatissimo. Avevo collocato, nel PowerRanking pre-stagione, al N.10 dell’Est i Washington Wizards. Al fondo della zona utile per il Play-In.

Avevo sottovalutato coach Unseld Jr. ritenendo un po’ teleguidata la sua nomina. Avevo azzeccato le cose semplici: la portata lebronesca del gioco di Beal, il vantaggio di NON avere Westbrook, le potenzialità di Daniel Gafford. Invece: Wizards primi nella Eastern, una delle sole 3 formazioni ad avere 3 L o meno, condividono con GS il secondo miglior percorso nelle ultime 10 gare. Questi però sono solo gli effetti.

Le cause? Evidente sia prima di tutto la difesa: i loro avversari tirano peggio (42% vs 46) e tirano di più (quasi 4 tiri/gara). Il secondo dato amplifica il primo, ovviamente a favore di Beal&Co. La migliore difesa ha portato un calo dei punti subiti impressionante, del 13%: lo scorso anno erano 118.5, 103.5 ora. La parte offensiva trae grande vantaggio dalla partenza di Westbrook: WAS tira percentualmente come l’anno scorso, ma tira meno ergo tira meglio. Senza la folle visione-tunnel di Westbrook, che gioca un suo sport chiamato RussBall, è stato possibile ripartire diversamente i tiri. L’anno scorso i 91 tiri erano divisi in 63 da 2 e 28 triple: oggi degli 87 spari, 32 sono triple; si tratta, ovviamente sostenuta dalle rispettive percentuali (33.8% da 3, 56% da 2), di una ripartizione molto migliore e più adeguata alle esigenze attuali del Gioco. I 108 pti/gara sono 8 meno dell’anno scorso, ma la differenza canestri è ora positiva.

Il lavoro di coach Unseld è stato facilitato, da una parte, dall’arrivo di molti pezzi importanti, quasi tutti atterrati al Campidoglio grazie alle altrui rincorse verso le Star. Dinwiddie non poteva rimanere a BKN perché c’è Kyrie (ma NoVax-Kyrie non c’è ancora…), Kuzma + KCP + Harris sono arrivati in cambio di Russ. D’altra parte, alla voce “infortuni e indisponibilità varie”, questa stagione non ha visto ancora schierabili né Thomas Bryant (fiero abbonato all’infermeria, purtroppo) né Rui Hachimura (recupero post-olimpico e post-altro da completare). Le figure singole da inquadrare con maggiore attenzione sono 4.

Bradley Beal. Negli scorsi 2 anni ripetevo, abbastanza nel vuoto, come fosse incredibilmente sottovalutato il lavoro di questo giocatore semplicemente perfetto, la sg NBA che sognate quando pensate al ruolo. BB era davvero lebronesco nel roster di WAS: faceva tutto, riempiva ogni casella. Praticando anche altruismo e aiutando i compagni a crescere. Arriveremo ai numeri, ma va prima detto che è rimasto a Washington quando andarsene, magari piantando un macello à la Harden/Simmons, era più semplice. Ha una player option da decidere al termine di questa stagione: anche dovesse decidere di non restare, ha dato prova di vero attaccamento all’unica squadra avuta finora. I dati dicono 23.5 + 5.5 + 5.5: avendo trovato un po’ di aiuto ha aumentato ass e rbs e diminuito (di 7.5) i pti/gara, rimanendo la colonna di una squadra capace, però, di vincere anche senza lui (le ultime  2 gare assente per la morte della nonna).

Daniel Gafford. Confesso, mio pallino da sempre. Non un giocatore completissimo (si dice: molti “but” e pochi “and”), ma il miglior stoppatore per minuto giocato (pochi nei primi 2 anni) della NBA…top 3 nel peggiore dei casi. Quest’anno gioca 20’/gara, la sua avanzata è stata facilitata dalle assenze di Bryant e Hachimura, ma ecco qui: 1.8 stoppate/gara, diventano 3.1 su 36 mins e 4.3 su 100 possessi. Gli stessi dati per Rudy Gobert sono rispettivamente 1.8 – 2 – 2.7; il leader stagionale Myles Turner chiama 3.3 – 4 – 5.5. Nelle stats i pochi minuti a volte aiutano un giocatore: Gafford però è anche settimo assoluto nella classifica degli stoppatori della presente stagione. Per il resto è 7.7 + 4.7, col 64% dal campo.

Kuz’ + ‘Trez. Kuzma e Harrell, arrivati dai Lakers nell’affare (per chi?..) Westbrook, stanno risorgendo. Lontane dalla tirannia le anime dei due si stanno rasserenando. Sono due ottimi giocatori, non Primo Livello ma capaci, eccome, di contribuire a vincere partite di basket. L’aria a L.A. in questo lungo tramonto della carriera di James è parecchio tossica, ma a WAS Harrell è tornato quello che vinse il 6th Man Award, Kuzma sta tirando con quasi il 38% da 3, che diventa quasi 45 nei quarti periodi.

Sì, perché un’altra caratteristica di questi Wizards è vincere rimontando, anche passivi di profonda doppia cifra, anche nell’ultimo quarto. E’ accaduto nella metà delle W.