Cessione di quote societarie, nuovi possibili scenari per la proprietà della Juvecaserta e tante chiacchiere nonché polemiche sui social network hanno animato la discussione sul futuro bianconero. In un’esclusiva intervista rilasciata sulle colonne del Mattino, l’ex numero uno della Juvecaserta Raffaele Iavazzi parla dell’incontro con l’imprenditore Turco ma anche della dead line fissata per il nuovo potenziale acquirente. Pur non avendo più alcun ruolo ufficiale, Iavazzi continua ad essere un «sostenitore molto attivo» della causa bianconera, come è possibile desumere dalle sue dichiarazioni. L’ex patron affronta anche la delicata questione del Paladecò, gestito da una sua società.


A tenere banco in queste ore sono le ipotesi di cessione del club di Pezza delle noci. In particolare al centro del dibattito c’è stato l’incontro tra l’ex numero uno della Juvecaserta Raffaele Iavazzi e l’imprenditore Nicola Turco. Al riguardo, dopo un lungo silenzio durato dalla conferenza stampa post esclusione del club dalla serie A, è tornato a parlare proprio Iavazzi che, pur non rivestendo più alcun ruolo, è sempre vicino ai bianconeri. «Venerdì scorso – afferma l’ex patron – mi ha chiamato Nicola Turco per un fugace caffè. Così, come già capitato con un altro imprenditore che, tramite l’amico Giancarlo Zaza d’Aulisio, aveva paventato l’interesse per il club, Turco mi ha chiesto la disponibilità della società a cedere l’intero pacchetto azionario poiché un imprenditore di Aversa suo amico era fortemente interessato».

Come più volte dichiarato dall’amministratore unico Nevola, Iavazzi ha ribadito che «non esistono preclusioni a cedere la società a persone più brave e competenti di noi! Turco ha chiesto 3 giorni per parlare con l’imprenditore di Aversa e, se fosse stato davvero intenzionato, mercoledì sarebbero passati con l’assegno circolare intestato al proprietario delle quote Nevola per chiudere l’operazione. Mi ha chiesto anche di far giocare la sua squadra di volley al Paladecò ma gli ho spiegato che non era possibile».

In settimana potrebbe esserci quindi una svolta importante nelle vicende bianconere anche perché «non c’è stato alcun problema sul valore del club e l’accordo è stato immediato. Si è solo puntualizzato che, oltre all’assegno circolare, va consegnata anche la fideiussione di 30mila euro già depositata in Fip» ha aggiunto Iavazzi.

Sul tavolo, tuttavia, resta il Paladecò gestito da Iavazzi attraverso la società Caserta città del Basket. «La questione viene fuori venerdì sera quando Turco mi richiama perché i suoi amici imprenditori, stavolta di Milano, sarebbero interessati solo potendo avere anche la gestione dell’impianto. Ho replicato che non posso cedere un impianto non mio e che bastava andare dalla curatela fallimentare per acquistare il bene. Mi sono reso disponibile a farli giocare tutta la stagione ad un prezzo simbolico di 30mila euro, nonostante il costo totale in bilancio dello scorso anno, compresi i dipendenti, ha superato i 230mila euro. Inoltre qualora mercoledì acquisiscano la società, non rinnoverei il contratto che scade a febbraio 2020 in modo da dare la possibilità agli imprenditori, di Aversa o di Milano poco cambia, di partecipare al nuovo bando» sottolinea Iavazzi concludendo che «a questo punto non saprei più cosa fare per permettere a qualcuno più bravo di far rivivere il basket a Caserta. Qui tutti sanno sparlare ma poi quando si tratta di mettere i soldi si sciolgono come neve al sole. Voglio congedarmi con una frase del nostro ex coach Dell’Agnello: la differenza tra parlare di soldi ed i soldi… sono i soldi».

A questo punto non resta che attendere dopodomani e vedere se accadrà questo passaggio di testimone oppure tutto si risolverà in una bolla di sapone. 


In aggiunta a quanto dichiarato sulle colonne del Mattino, riportiamo un altro paio di passaggi di sicuro interesse. Raffaele Iavazzi ha sottolineato, infatti, che «a differenza di altre strutture di proprietà enti pubblici, che se ne assumono il costo, il contratto con la curatela fallimentare per il Paladecò è oneroso! Giusto per chiarire il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sezione fallimentare, dopo la rinuncia da parte della Provincia, fece un bando pubblico per la gestione della struttura. Parteciparono tre società e “Caserta città del Basket srl” fu l’aggiudicataria. Il contratto prevede, oltre il canone di fitto, anche le utenze e la gestione totale della manutenzione ordinaria e straordinaria nonché i costi delle certificazioni autorizzative per gli eventi e dei dipendenti in pianta stabile nella struttura. Essendo la struttura di molti anni fa la manutenzione incide in maniera molto evidente». Come dichiarato al Mattino, nello scorso anno il costo complessivo per la gestione del Paladecò è stato di 230mila euro.

Inevitabile, inoltre, chiedere a Iavazzi le rassicurazioni offerte sul futuro della Juvecaserta da Turco in caso di acquisizione del suo amico imprenditore. «Per quanto le garanzie non si può chiedere nulla a nessuno visti i tempi ma, se davvero hanno tutte le risorse che Nicola dice, penso non esistano problemi o almeno spero».

Infine Iavazzi non ha nascosto un forte scetticismo sulla disponibilità degli imprenditori casertani a scendere sul parquet per riportare in alto i colori bianconeri della Juvecaserta. «Vediamo la differenza tra il dire ed il fare. Voglio ricordare un evento – conclude – che mi lasciò di stucco qualche stagione fa in A1, quando un noto ristoratore del territorio aveva, in cambio di merce, una transenna pubblicitaria al Palazzo. Quando gli fu chiesto il rinnovo per la stagione successiva ad un prezzo simbolico di 3mila euro rinunciò e chiese di toglierla. Giusto per far capire quanto sia a cuore dei nostri imprenditori far sopravvivere il basket a Caserta».