Doveva essere lo scontro salvezza, quello in cui le poche speranze della vigilia si sarebbero potute moltiplicare esponenzialmente dopo una vittoria. Invece, quella del PalaTiziano, si è rivelata una vera e propria débâcle con gli azzurri inermi dinanzi all’offensiva dei capitolini. Una squadra allo sbando quella schierata da Bartocci non esente da colpe per la preparazione soprattutto mentale insufficiente per una partita del genere. Un approccio sbagliato, un quintetto debole assalito dalla fisicità dei due americani padroni sotto le plance e mattatori già nel primo quarto. Napoli perde lo scontro diretto, salvezza quasi impossibile.

Il match 

Avvio pulito per la Virtus Roma che trova facilmente la via del canestro: al 3’ i padroni di casa guidano 11-5 con Caruso e Ronconi a tenere le distanze. Napoli soffre la fisicità dei romani, subendo molto l’iniziativa di A.Thomas che firma il parziale che obbliga Bartocci al timeout sul 15-7 del 6’. Sosta che, però, non inverte l’inerzia con il solito A.Thomas a trovare facilmente la via del canestro. Fioravanti e Turner cercano di mettere una toppa sul finire di quarto ma Parente, sulla sirena, infila la tripla che chiude la prima frazione sul 34-17.
Maresca apre il secondo quarto, Vangelov risponde da sotto ma Roberts firma il nuovo +17 dopo 120’’. Nuovo tentativo del bulgaro ma Roma risponde ancora con Roberts e Maresca che valgono un nuovo allungo (42-23 al 14’). A metà quarto Basile infila la tripla, Napoli inizia a difendere bene e risponde con il 7-0 di Turner, Caruso e Mascolo: è 45-30 al 17’. Il timeout di Bechi, però, ferma l’inerzia azzurra perché in uscita Chessa e Roberts rimettono le squadre a 20 lunghezze con Mascolo a lenire leggermente il parziale che all’intervallo è 50-33.
La tripla di Ronconi apre la ripresa ma la Virtus Roma risponde prontamente rimettendo i canestri che valgono il nuovo +20 per i capitolini. Ronconi ci riprova ma Chessa centra la tripla del 59-38 di metà quarto. J.Thomas abbandona per infortunio, Mascolo e Turner riducono leggermente ma è ancora Chessa a stroncare i timidi tentativi partenopei: è 64-48 al 38’. Turner riprova dall’area ma i laziali chiudono il terzo parziale segnando dalla lunetta. 67-52 al 30’.
Ultimo quarto che si apre con il mattatore di serata che trova ancora facile via al canestro e la Virtus Roma che riesce ad allargare sempre più il divario. Napoli non entra mai in gara e cede ai capitolini i 2 punti fondamentali per la salvezza. 93-68 il finale.

Magic Moment

Tanti rimpianti per Napoli. L’approccio molle d’inizio quarto ha compromesso l’intera gara: i 34 punti subiti nel solo primo quarto, hanno demolito i ragazzi di Bartocci inermi alle offensive capitoline dei primi 20 minuti. La Virtus – poi – ha giochicchiato per il resto della gara rifugiandosi nel solco scavato soprattutto da A.Thomas nel primo tempo e svolgendo al minimo il compito per il resto della gara. Nulla da dire: Napoli ha sbagliato approccio, non ha giocato da squadra, non ha mai mostrato abnegazione sia in difesa che in attacco. Probabilmente avrebbe potuto giocarsela alla pari contro una squadra che ha palesato diversi limiti ma che ha saputo capitalizzare gli infiniti errori della compagine partenopea.

Numbers

30 i punti del top scorer di serata, seguito da Roberts a quota 22. D’altro canto, Turner e Mascolo sono i migliori realizzatori per Napoli. Rispettivamente 26 e 21 punti.

27 su 38 i tiri da 2 realizzati da Roma; 19 su 39 quelli per Napoli

9 su 22 le triple le triple dei padroni di casa; 5 su 20 quelle per gli ospiti

12 su 13 i liberi realizzati dai laziali; 15 su 19 quelli capitalizzati dai campani

8 i punti di distanza tra Napoli e Roma con lo scontro diretto che volge verso quest’ultimi. Porte della salvezza quasi chiuse per gli azzurri, ad un passo dal ritorno in serie B.