Nel Venerdì+Sabato successivi alla Befana, si erano accumulati alcuni avvenimenti e prestazioni degni di esser ricordati.

Nella sconfitta dei Blazers vs GS si era ricavato una nicchia il pareggio individuale tra Steph e D-Lill; la forma pienamente recuperata del ragazzo da Weber State U. sarà confermata anche più avanti in questo articolo. La gara segnava l’ottava tripla-doppia stagionale di Dray-G, la quarta nelle ultime 5 gare. Mostruoso (44, 12/25 complessivo al tiro e 15 senza sbagliare dalla carità) era Sweet Lou Williams nei Lakers sconfitti con tanta difficoltà da OKC allo Staples Center, denotando il momento non eccellente dei ragazzi di coach Donovan, anche in presenza di KD. Bellissima la W di 1 dei Bucks in casa vs Dallas, giunta grazie a Khris Middleton (27 con 10/18), che si conferma un discreto Mr. Clutch e segna 8 degli ultimi 10 dei Bucks compreso il game winner; forse ancora più bello lo sforzo compiuto dai Knicks ad Alamo, per venire sconfitti 100-99 senza demerito alcuno, se non quello di non essere gli Spurs; 28+11 per Porzingis, che tuttavia ha capito cosa significhi esser in difficoltà fisica opposto a LMA: più di un paio di volte la buona difesa del Lettone è stata vanificata da un semplice colpo di spalla (e di esperienza) dell’ex Blazers. Nel finale serrato si è rivisto il Tony Parker che risolve le partite, brutto segnale per ogni avversario.
Sabato allo Staples Center venivano confermati due filotti: quello vincente dei Clippers e quello perdente degli Hornets. Confermato anche il cattivo momento dei Magic che perdevano in casa vs Washington (ma nelle ultime due gare Skyles ha fatto giocare, con profitto, Aaron Gordon, chissà..), e Chicago dopo la gara quasi perfetta al TD Garden veniva ridicolizzata ad Atlanta, con un D-Rose irritante in regia (6 perse una peggio dell’altra). Utah vinceva vs Miami e Sacramento perdeva con onore a Oakland: Jazz e Kings sono le squadre in lotta per l’ottavo posto della PO Picture ad Ovest. Del tutto inaspettato siano i Kings a lottare per tale posizione: si giovano del contemporaneo naufragio stagionale di Suns-Nuggets-Pelicans, e di un DMC che nelle ultime 5 gare viaggia in pratica a 34+13. Sarà anche un tipo difficile da gestire, ma intanto vorrei vederlo in un contesto storicamente disciplinato e vincente, non nei sempre caotici Kings, e poi se continuasse a far casini, beh….un modo per badarlo lo troverei, voi che ne dite?
Con questi profondi pensieri avviamoci al recap delle gare di stanotte.

STAPLES CENTER, LA. NO PELICANS 111 – LA CLIPPERS 114
La winning streak di Clippertown sopravvive all’assalto dei Pelicans senza Davis. Pelicans senza Davis più pericolosi, per i Paperini Clippers, dei Pelicans al completo, e infatti Nola riesce a forzare i Velieri al supplementare dopo che i ragazzi di coach Rivers erano sopra di 12 a 5 dalla fine. Per lo stato attuale del roster di NO, i 111 pti spremuti (pur con OT) sono un autentico miracolo, non a caso consumatosi proprio al cospetto di CP3&C. Tres tenores per i Pelicans; il Prof. Evans (26-7-7), Jrue Holiday (20-4-11) e Ryan Anderson (16+10); l’accompagnamento ha fatto il suo, e tutta la squadra risulta ben allenata, se ha perso solo 14 palloni in 53 minuti, un dato che risalta ancora di più se si tolgono da questo totale i palloni buttati dai tenori: il resto della squadra ne ha persi solo 4. I Clippers hanno perso concentrazione in due precisi momenti: la prima spallata alla determinazione l’ha data il gioco da 4 di Jamal Crawford (45’ gioco da 4 in carriera, leader indiscusso ogni tempo), la seconda, quasi letale, il ritorno in campo contemporaneo di CP3 e DAJ, sghignazzanti e dialoganti, dal campo, con i compagni in panchina. Pericolo scampato, e striscia allungata, ma solita Clippertown, a ben pensarci.

TARGET CENTER, MINNEAPOLIS. DALLAS MAVS 93 – MINNESOTA T’WOLVES 87
Dirk show in principio e in chiusura (29-7-1; 14 nel primo tempo, 5 negli ultimi secondi). In mezzo buona volontà dei Lupacchiotti, che però non crescono mai. Non dimentichiamo la tragica scomparsa di Flip Saunders, né che Sam Williams è di fatto un “long interim” coach, ma bisognerebbe dare in fretta al nucleo talentuosissimo dei giovani di Minnesota un orizzonte minimamente vincente cui mirare, pena la dispersione.

WELLS FARGO CENTER, PHILADELPHIA. CLEVELAND CAVS 95 – PHILADELPHIA 76ERS 85
Ok, i Sixers non sono diventati improvvisamente vincenti, ma la domanda sul perchè Nola abbia lasciato partire Ish Smith si fa pressante: 18-7-10 per lui. Stessi rimbalzi e un assist in meno per LBJ, ma i punti sono stati 37, in una W mai in discussione anche se nel contesto di una partita in cui i 76ers, per i loro standard, hanno giocato dall’inizio alla fine. Dato più significativo al capitolo “mode”: LBJ ha rispolverato una mossetta dal profondo dei 90’s: Raise The Roof!!!

FEDEX FORUM, MEMPHIS. BOSTON CELTICS 98 – MEMPHIS GRIZZLIES 101
Sopra di 19, perderla comunque. E’ accaduto ai Celtics in visita ai Grizzlies. I 19 son stati sperperati in 19 minuti, e diventa acuta la domanda di un go-to-guy per emendare le siccità da quarto periodo che affliggono Boston. Molti tifosi vorrebbero Joe Johnson, anche se vecchiotto e svogliatino (con passato biancoverde, che da quelle parti non guasta mai): tirarlo fuori nel quarto periodo e dirgli: ok, tira tu. A parte gli eccessi tipici del tifo, non è un pensiero peregrino: i Nets hanno appena bruciato coach Hollins, e JJ guadagna la bazzecola di 25 milioni quest’anno (24.894 ad essere precisi..) ma è nel suo ultimo anno di contratto e dunque merce appetibile per una trade, non fosse che i Celtics detengono la prima scelta dei Nets in uno qualsiasi dei tre prossimi Draft, e dunque imbastire uno scambio potrebbe non essere la cosa più semplice del mondo, neppure per Danny Ainge. Tornando a stanotte solito immenso Randolph (25+13, altra grande mossa di Joerger spostarlo dal pino: rendimento del vecchio Z-Bo amplificato da metà dicembre in poi), partita dell’ex “buono” di un inguardabile Jeff Green, mentre funziona la Coppia-Cerniera Tony Allen+Matt Barnes; in assenza di Mike Figlio di Mike Conley, si è messo i lustrini da quintetto Mario Chalmers (18-5-4), bestia nera dei Celtics qualunque jersey indossi. Solito grande IT (35 con 11/19 e 8 ass: aveva infilato anche la tripla del supplementare, ma con un decimo di ritardo sulla sirena..), e nuova retrocessione di Zeller a vantaggio di Olynyk e Lee: stupiscono i 12 tiri dell’ex Warriors in soli 16 minuti….dopo tanto pino aveva certo voglia di esser protagonista, ma tirare 12 quando ne infili 2, insomma..

TOYOTA CENTER, HOUSTON. INDIANA PACERS 103 – HOUSTON ROCKETS 107
Continua a non essere fruttuoso il viaggio ad Ovest dei Pacers, ma vorremmo parlare più dei Rockets, che hanno vinto una gara, in rimonta, di pura voglia, portandosi a un immaginifico 12W su 12 negli ultimi confronti finiti ai supplementari. La rimonta ha avuto un appoggio fenomenale anche dal pubblico: viste un paio di ragazze piangere. Miglior marcatore dei Rockets, non LaBarba: Ariza 24 con 5/9 nelle triple, di cui almeno due determinanti. Miglior assist-man dei Rockets, sì LaBarba: 9, e 9 rimbalzi che lo portano come sempre ad essere il secondo rimbalzista dei suoi (DH a 17). Harden ha perso un pallone che poteva rivelarsi tragico, ma tutto passa da lui, e stanotte forse il pubblico ha partecipato in maniera così intensa perché ha visto una squadra: Ariza ha contribuito, Beverley lo ha fatto alla grande ed oltre i numeri, Brewer ha segnato in momenti importanti. Insomma, se i Rockets forniscono appoggio a JH e uno psicologo bravo a DH, possono essere non solo presenti ai PO, ma svolgere il ruolo di mina vagante; che a loro (vedere PO 1015) piace un sacco. Peggior pecca dei Pacers stanotte? Nel finale troppo Monta e troppo poco Paul George, che ha comunque messo i suoi 20 e ha stabilito il proprio record in carriera negli steals: 7. In attesa del film in uscita, pensando a quello che gli era capitato con Team USA, abbiamo il giusto soprannome di PG: The Revenant.

MSG, NY. MILWAUKEE BUCKS 88 – NY KNICKS 100
Nonostante un quarto periodo da -10 che ha parecchio accigliato D-Fish, la W dei Knicks è stata tranquilla, sulle ali di un gran Carmelo (24-10-8), che ha anche scherzato nel post partita sul fatto che sapeva di esser vicino alla tripla-doppia, dicendo di aver ammonito un paio di volte i compagni a tirare appena ricevevano da lui qualsiasi pallone da qualsiasi posizione per accumulare i 2 assists mancanti. Tripla da 10 metri di tabella di KP sulla sirena dei 24.

PEPSI CENTER, DENVER. CHARLOTTE HORNETS 92 – DENVER NUGGETS 95
I Calabroni non hanno ancora vinto nel 2016, e sono a 7 ko in fila, a 2-8 nelle ultime 10, e sono precipitati a 3 gare sotto il 50% con il posto 11 nella Eastern. Come rovinare una bellissima stagione in 2 settimane. Stanotte i Denver Nuggets, altra squadra non propriamente in formissima, hanno avuto nel finale una certa pietà per gli Hornets, tanto da provare a regalar loro la partita, complice anche un troppo lungo riposo concesso da Malone al Gallo (27+6, MVP), unito a un inspiegabile panchinamento di Nurkic nel finale per dar vita a un quintetto bassissimo con Darrell Arthur da centro (….) che dava modo a Charlotte di pasteggiare a rimbalzo offensivo.

MODA CENTER, PORTLAND. OKC THUNDER 110 – PORTLAND TRAILBLAZERS 115
Che D-Lill (31-7-9, e a bersaglio tutte le ultime 4 triple: inseguimento, avvistamento, aggancio, sorpasso) fosse uno abbastanza portato ai finali di partita lo si era visto ampiamente anche negli scorsi anni, quando Portland era altra e più pregiata squadra rispetto ad ora. Che fosse uno che vive di competizione, anche. Vi avevamo detto di come avesse fatto patta contro Steph, ed ora vi diciamo di come ha fatto apparire un bambino (al di là dei numeri) Russell Westbrook. Lillard è un giocatore IMMENSO, e solo parzialmente pubblicizzato. Non è una macchina da triple-doppie, ma nella lista di quelli da prendere se vuoi vincere, difficilmente viene dopo RW. Ci sbilanciamo in un pronostico: è in scadenza, e Portland, dopo il piazza pulita di questa estate, ha tutto lo spazio salariale per dargli qualunque cifra chiederà, MA secondo noi sarà il principale bersaglio della estate di mercato dei San Antonio Spurs, e se dovesse accadere…..Altra sconfitta maligna per OKC, dopo quella casalinga vs Sacramento del 4 gennaio. Ora i Clippers sono a una sola gara di distanza dal loro terzo posto di Conference.

STAPLES CENTER, LA. UTAH JAZZ 86 – LA LAKERS 74
Nel double header dello Staples Center i Lakers avevano il prime time, e non l’hanno sfruttato benissimo. 74 pti son pochi davvero, e lo spettacolo non si è proprio visto stanotte. Anche perché Kobe era out, e i Jazz stan rimettendo ora in squadra alcuni dei loro tanti infortunati. Ancora out, per esempio, Favors, alle prese con complicati problemi alla schiena. Bella notte per Gordon Hayward coi suoi 25 pti, mentre nelle povere fila dei Lakers segnaliamo più per simpatia che altto i 10+11 di Larry Figlio di Larry Nance.